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in Flebologia - SIF

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9 - L’ulcera venosa<br />

le condizioni ottimali per la sua guarigione.<br />

Medicare la lesione, un tempo, significava essiccare la lesione, farla guarire<br />

“sotto crosta”, ma questo concetto è stato completamente ribaltato da<br />

W<strong>in</strong>ter, che, nel 1962, <strong>in</strong>troduceva il concetto di guarigione <strong>in</strong> ambiente<br />

umido.<br />

Il concetto di medicazione ha subito negli ultimi anni una complessa<br />

metamorfosi. Da una medicazione che non <strong>in</strong>terferiva con i processi di<br />

riparazione tessutale, si è passati a medicazioni che cercano di determ<strong>in</strong>are<br />

un ambiente (umido) più favorevole al processo di riparazione tessutale,<br />

f<strong>in</strong>o a giungere a tecniche di medicazione che cercano di riprist<strong>in</strong>are un<br />

corretto equilibrio biochimico e cellulare della lesione (es. gel piastr<strong>in</strong>ico,<br />

medicazioni a basi di acido ialuronico e collagene).<br />

Il raggiungimento, attraverso idonee medicazioni, di questi obiettivi è la<br />

condizione essenziale perché si arrivi alla guarigione dell’ulcera.<br />

METODOLOGIA:<br />

Nel wound care dist<strong>in</strong>guiamo due categorie di medicazioni: TRADIZIONALE<br />

e ATTIVA.<br />

Le medicazioni tradizionali vanno dist<strong>in</strong>te <strong>in</strong>:<br />

198<br />

1. semplici;<br />

2. antisettiche;<br />

3. grasse.<br />

Le garze semplici sono utilizzate sostanzialmente per l’occultamento della lesione<br />

ed isolamento dall’ambiente esterno. Le antisettiche contengono sostanze<br />

<strong>in</strong> grado di abbattere la carica batterica eventualmente presente sulla lesione. Le<br />

grasse sono medicazioni contenenti sostanze che ne riducono l’aderenza.<br />

Questo tipo di medicazione non rivolge la propria attenzione ai processi di riparazione<br />

e non <strong>in</strong>teragisce con essi, ma si pone come obiettivo il mantenimento<br />

dell’emostasi e la copertura antisettica della lesione, contribuendo al manteni-<br />

9.2 - La copertura dell’ulcera<br />

mento di un ambiente secco e determ<strong>in</strong>ando frequentemente la formazione di<br />

croste sulla lesione con un notevole ritardo dei tempi di guarigione. La medicazione<br />

tradizionale presenta degli svantaggi:<br />

1. asportazione accidentale di tessuto di granulazione;<br />

2. difficoltà del paziente alla propria igiene (doccia);<br />

3. rischio di <strong>in</strong>fezione;<br />

4. perdita di liquidi e disidratazione della lesione.<br />

Le medicazioni avanzate rivolgono la propria attenzione ai processi riparativi,<br />

facilitandoli e non <strong>in</strong>terferendo con essi. La specificità di questa medicazione<br />

risiede negli stessi prodotti che sono utilizzati. La medicazione è posta a diretto<br />

contatto con la lesione (medicazione primaria) è può necessitare di un supporto<br />

di fissaggio o di <strong>in</strong>terazione con la stessa (medicazione secondaria). Le<br />

categorie di prodotti <strong>in</strong> questo momento presenti sul mercato delle medicazioni<br />

avanzate sono:<br />

1. alg<strong>in</strong>ati;<br />

2. poliuretani <strong>in</strong> schiume;<br />

3. idrogeli;<br />

4. idrocolloidi;<br />

5. idrofibre.<br />

Negli ultimi anni sono state realizzate medicazioni che cercano di <strong>in</strong>terferire<br />

positivamente sul processo di riparazione tessutale: le medicazioni attive.<br />

La medicazione della lesione deve avvenire secondo i canoni della “Wound<br />

Bed Preparation”, di seguito elencati:<br />

1. elim<strong>in</strong>azione del tessuto necrotico (T);<br />

2. controllo della carica batterica (I);<br />

3. gestione dell’essudato (M);<br />

4. controllo delle alterazioni fenotipiche cellulari perilesionali (E).<br />

199

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