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in Flebologia - SIF

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8 - Il l<strong>in</strong>fedema<br />

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il bilobadile A, contenuto nella G<strong>in</strong>kgo biloba.<br />

SAPONINE: Responsabili di diversi effetti. Nelle patologie venose<br />

sono utilizzate: Esc<strong>in</strong>a, sapon<strong>in</strong>a triterpenica dei semi di Ippocastano<br />

(Aesculus); Ruscogen<strong>in</strong>a e Neoruscogen<strong>in</strong>a, contenute nel rizoma di<br />

Ruscus Aculeatus.<br />

MECCANISMO D’AZIONE:<br />

1. dim<strong>in</strong>uzione della permeabilità vasale;<br />

2. riduzione della fragilità vasale;<br />

3. azione antiossidante, antiradicalica;<br />

4. <strong>in</strong>cremento dell’ossigenazione locale;<br />

5. blocco della s<strong>in</strong>tesi dei mediatori dell’<strong>in</strong>fiammazione;<br />

6. <strong>in</strong>ibizione di collagenasi ed elastasi;<br />

7. regolazione del metabolismo endoteliale;<br />

8. stimolazione s<strong>in</strong>tesi del collagene;<br />

9. stimolazione di sostanze ad azione antiaggregante.<br />

Non elim<strong>in</strong>ano, però, l’<strong>in</strong>sufficienza venosa e/o l<strong>in</strong>fatica!!!!<br />

In particolare abbiamo:<br />

1. Antocianosidi da Vacc<strong>in</strong>um Myrtillus. L’effetto capillaro-protettore<br />

di queste sostanze è noto da tempo, ma il loro impiego è entrato nella<br />

pratica cl<strong>in</strong>ica solo da quando si è potuto disporre di antocianosidi<br />

ad alto dosaggio con rapporti costanti tra le diverse antocianid<strong>in</strong>e.<br />

Secondo quanto pubblicato <strong>in</strong> letteratura, l’efficacia terapeutica degli<br />

antocianosidi sulla permeabilità capillare si esplicherebbe attraverso<br />

un duplice meccanismo d’azione: il primo, di carattere fisico-chimico,<br />

basato sulla formazione di complessi liposolubili tra le antocianid<strong>in</strong>e<br />

(agliconi degli antocianosidi) ed i fosfolipidi delle membrane<br />

endoteliali; il secondo, di tipo extra-parietale, legato all’attività sulla<br />

bios<strong>in</strong>tesi dei glicosam<strong>in</strong>oglicani (<strong>in</strong> particolare acido jaluronico) della<br />

sostanza fondamentale del connettivo e, <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva, sul manicotto<br />

mucopolisaccaridico peri-capillare.<br />

8.1 - Il l<strong>in</strong>fedema: le possibilità della terapia medica<br />

2. Triterpeni (Asiaticosidi) da Centella asiatica: sono dotate di<br />

azione l<strong>in</strong>fodrenante e, soprattutto, proprietà stimolanti la produzione<br />

di collagene: aumentano la s<strong>in</strong>tesi e il rilascio di tropocollagene<br />

e stimolano il turn-over dei mucopolisaccaridi acidi nel tessuto<br />

connettivo. Le sostanze attive della pianta sono note con il term<strong>in</strong>e<br />

di “frazione triterpenica”. Mediante un processo di purificazione<br />

estremamente complesso, è possibile ottenere, a partire dalla parte aerea<br />

della Centella Asiatica, una miscela di tale frazione così composta:<br />

acido madecassico (30%), acido asiatico (30%), asiaticoside (40%).<br />

3. Leucocianid<strong>in</strong>e da Vitis V<strong>in</strong>ifera: il cosiddetto “paradosso francese”<br />

è un fenomeno ben noto alla comunità scientifica di tutto il mondo.<br />

Secondo tale paradosso i francesi, pur avendo una dieta ricca di<br />

grassi, risulterebbero straord<strong>in</strong>ariamente protetti verso le malattie<br />

cardio-vascolari. Gli studi epidemiologici svolti a tale riguardo hanno<br />

successivamente messo <strong>in</strong> luce come tale paradosso trovi la sua<br />

spiegazione nella chimica del v<strong>in</strong>o rosso: questo, ben presente nella<br />

dieta dei francesi ed estremamente ricco di polifenoli ad elevatissimo<br />

potere anti-ossidante, sarebbe il responsabile di una mirata azione antiaterosclerotica.<br />

Secondo i più recenti studi, la presenza di elevati tassi<br />

ematici di lipoprote<strong>in</strong>e a bassa densità (LDL), provocata per esempio<br />

da una dieta ricca di grassi saturi, sarebbe una condizione, necessaria,<br />

ma non sufficiente, a generare una lesione ateromatosa. Quest’ultima,<br />

<strong>in</strong>vece, verrebbe a generarsi solo <strong>in</strong> seguito all’ossidazione delle LDL<br />

che, così modificate, <strong>in</strong>golferebbero i monociti circolanti trasformandoli<br />

nelle cosiddette “foam cells” (cellule schiuma), chiave di volta<br />

nell’eziologia dell’aterosclerosi. Il ruolo degli anti-ossidanti, alla luce<br />

di queste ricerche, sarebbe qu<strong>in</strong>di evidente: limitando e/o contrastando<br />

l’ossidazione delle LDL, bloccherebbero sul nascere quel processo<br />

che, com<strong>in</strong>ciato con la formazione di una placca ateromatosa, potrebbe<br />

condurre a patologie cardiovascolari <strong>in</strong> varie sedi (<strong>in</strong>farto, ictus,...).<br />

In diversi saggi enzimatici le leucoantocianid<strong>in</strong>e sono <strong>in</strong>oltre risultate<br />

essere <strong>in</strong>ibitori non-competitivi di enzimi come la xant<strong>in</strong>o-ossidasi<br />

(genera quei radicali liberi imputati del danneggiamento delle pareti<br />

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