in Flebologia - SIF
in Flebologia - SIF
in Flebologia - SIF
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
8 - Il l<strong>in</strong>fedema<br />
174<br />
il bilobadile A, contenuto nella G<strong>in</strong>kgo biloba.<br />
SAPONINE: Responsabili di diversi effetti. Nelle patologie venose<br />
sono utilizzate: Esc<strong>in</strong>a, sapon<strong>in</strong>a triterpenica dei semi di Ippocastano<br />
(Aesculus); Ruscogen<strong>in</strong>a e Neoruscogen<strong>in</strong>a, contenute nel rizoma di<br />
Ruscus Aculeatus.<br />
MECCANISMO D’AZIONE:<br />
1. dim<strong>in</strong>uzione della permeabilità vasale;<br />
2. riduzione della fragilità vasale;<br />
3. azione antiossidante, antiradicalica;<br />
4. <strong>in</strong>cremento dell’ossigenazione locale;<br />
5. blocco della s<strong>in</strong>tesi dei mediatori dell’<strong>in</strong>fiammazione;<br />
6. <strong>in</strong>ibizione di collagenasi ed elastasi;<br />
7. regolazione del metabolismo endoteliale;<br />
8. stimolazione s<strong>in</strong>tesi del collagene;<br />
9. stimolazione di sostanze ad azione antiaggregante.<br />
Non elim<strong>in</strong>ano, però, l’<strong>in</strong>sufficienza venosa e/o l<strong>in</strong>fatica!!!!<br />
In particolare abbiamo:<br />
1. Antocianosidi da Vacc<strong>in</strong>um Myrtillus. L’effetto capillaro-protettore<br />
di queste sostanze è noto da tempo, ma il loro impiego è entrato nella<br />
pratica cl<strong>in</strong>ica solo da quando si è potuto disporre di antocianosidi<br />
ad alto dosaggio con rapporti costanti tra le diverse antocianid<strong>in</strong>e.<br />
Secondo quanto pubblicato <strong>in</strong> letteratura, l’efficacia terapeutica degli<br />
antocianosidi sulla permeabilità capillare si esplicherebbe attraverso<br />
un duplice meccanismo d’azione: il primo, di carattere fisico-chimico,<br />
basato sulla formazione di complessi liposolubili tra le antocianid<strong>in</strong>e<br />
(agliconi degli antocianosidi) ed i fosfolipidi delle membrane<br />
endoteliali; il secondo, di tipo extra-parietale, legato all’attività sulla<br />
bios<strong>in</strong>tesi dei glicosam<strong>in</strong>oglicani (<strong>in</strong> particolare acido jaluronico) della<br />
sostanza fondamentale del connettivo e, <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva, sul manicotto<br />
mucopolisaccaridico peri-capillare.<br />
8.1 - Il l<strong>in</strong>fedema: le possibilità della terapia medica<br />
2. Triterpeni (Asiaticosidi) da Centella asiatica: sono dotate di<br />
azione l<strong>in</strong>fodrenante e, soprattutto, proprietà stimolanti la produzione<br />
di collagene: aumentano la s<strong>in</strong>tesi e il rilascio di tropocollagene<br />
e stimolano il turn-over dei mucopolisaccaridi acidi nel tessuto<br />
connettivo. Le sostanze attive della pianta sono note con il term<strong>in</strong>e<br />
di “frazione triterpenica”. Mediante un processo di purificazione<br />
estremamente complesso, è possibile ottenere, a partire dalla parte aerea<br />
della Centella Asiatica, una miscela di tale frazione così composta:<br />
acido madecassico (30%), acido asiatico (30%), asiaticoside (40%).<br />
3. Leucocianid<strong>in</strong>e da Vitis V<strong>in</strong>ifera: il cosiddetto “paradosso francese”<br />
è un fenomeno ben noto alla comunità scientifica di tutto il mondo.<br />
Secondo tale paradosso i francesi, pur avendo una dieta ricca di<br />
grassi, risulterebbero straord<strong>in</strong>ariamente protetti verso le malattie<br />
cardio-vascolari. Gli studi epidemiologici svolti a tale riguardo hanno<br />
successivamente messo <strong>in</strong> luce come tale paradosso trovi la sua<br />
spiegazione nella chimica del v<strong>in</strong>o rosso: questo, ben presente nella<br />
dieta dei francesi ed estremamente ricco di polifenoli ad elevatissimo<br />
potere anti-ossidante, sarebbe il responsabile di una mirata azione antiaterosclerotica.<br />
Secondo i più recenti studi, la presenza di elevati tassi<br />
ematici di lipoprote<strong>in</strong>e a bassa densità (LDL), provocata per esempio<br />
da una dieta ricca di grassi saturi, sarebbe una condizione, necessaria,<br />
ma non sufficiente, a generare una lesione ateromatosa. Quest’ultima,<br />
<strong>in</strong>vece, verrebbe a generarsi solo <strong>in</strong> seguito all’ossidazione delle LDL<br />
che, così modificate, <strong>in</strong>golferebbero i monociti circolanti trasformandoli<br />
nelle cosiddette “foam cells” (cellule schiuma), chiave di volta<br />
nell’eziologia dell’aterosclerosi. Il ruolo degli anti-ossidanti, alla luce<br />
di queste ricerche, sarebbe qu<strong>in</strong>di evidente: limitando e/o contrastando<br />
l’ossidazione delle LDL, bloccherebbero sul nascere quel processo<br />
che, com<strong>in</strong>ciato con la formazione di una placca ateromatosa, potrebbe<br />
condurre a patologie cardiovascolari <strong>in</strong> varie sedi (<strong>in</strong>farto, ictus,...).<br />
In diversi saggi enzimatici le leucoantocianid<strong>in</strong>e sono <strong>in</strong>oltre risultate<br />
essere <strong>in</strong>ibitori non-competitivi di enzimi come la xant<strong>in</strong>o-ossidasi<br />
(genera quei radicali liberi imputati del danneggiamento delle pareti<br />
175