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in Flebologia - SIF

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8 - Il l<strong>in</strong>fedema<br />

Stewart-Treves) 1 .<br />

Le metodiche terapeutiche di natura conservativa medico-fisica 2,3 , adottate<br />

nel trattamento del l<strong>in</strong>fedema degli arti, consentono di raggiungere un certo<br />

miglioramento <strong>in</strong> alcuni tipi di l<strong>in</strong>fedema, ma la terapia deve essere <strong>in</strong>tensiva,<br />

proseguita per diversi mesi, ripetuta due o tre volte l’anno e il paziente deve<br />

portare un bendaggio o <strong>in</strong>dossare costantemente una gua<strong>in</strong>a elastica. Peraltro,<br />

la riduzione dell’edema procede lentamente e non sempre i presidi terapeutici<br />

medici e fisici adottati sono ben tollerati dal paziente.<br />

Le tecniche chirurgiche impiegate <strong>in</strong> passato per la cura dei l<strong>in</strong>fedemi miravano<br />

alla riduzione volumetrica degli arti mediante <strong>in</strong>terventi di tipo demolitivoresettivo.<br />

Le metodiche chirurgiche più comuni erano la cutolipofascectomia<br />

secondo Charles 4 , l’<strong>in</strong>tervento di Thompson 5 (drenaggio sottofasciale di lembo<br />

cutaneo scarificato) e la l<strong>in</strong>fangectomia totale superficiale secondo Servelle 6 .<br />

Si trattava, tuttavia, di soluzioni di natura s<strong>in</strong>tomatica che, non rimuovendo la<br />

causa dell’ostruzione al flusso l<strong>in</strong>fatico, fornivano una temporanea riduzione<br />

dell’edema, con successiva recidiva del l<strong>in</strong>fedema che si distribuiva <strong>in</strong> maniera<br />

disomogenea nell’arto colpito per la presenza delle ampie cicatrici retraenti<br />

deturpanti.<br />

L’avvento della microchirurgia ha consentito di studiare e realizzare soluzioni<br />

terapeutiche funzionali e causali del l<strong>in</strong>fedema con lo scopo di drenare il flusso<br />

l<strong>in</strong>fatico o di ricostruire le vie l<strong>in</strong>fatiche ove ostruite o mancanti, mediante<br />

tecniche f<strong>in</strong>i, riparatrici, <strong>in</strong>tervenendo direttamente sulle strutture l<strong>in</strong>fatiche<br />

stesse 7,8 .<br />

Le tecniche microchirurgiche hanno fornito risultati positivi e duraturi nel<br />

tempo sia per il trattamento di l<strong>in</strong>fedemi primari, che secondari ad <strong>in</strong>terventi di<br />

tipo oncologico, che comportano l’exeresi l<strong>in</strong>fonodale <strong>in</strong> sedi “critiche”, quali<br />

l’ascella e l’<strong>in</strong>gu<strong>in</strong>e, associati o meno a radioterapia.<br />

MATERIALI E METODI:<br />

Le tecniche di microchirurgia derivativa mirano al riprist<strong>in</strong>o del flusso l<strong>in</strong>fatico<br />

nella sede dell’ostruzione grazie alla realizzazione di un drenaggio l<strong>in</strong>fo-venoso<br />

mediante:<br />

186<br />

8.3 - IL LINFEDEMA: Le possibilità della Chirurgia<br />

1. Anastomosi L<strong>in</strong>fatico-Venose Term<strong>in</strong>o-Term<strong>in</strong>ali;<br />

2. Anastomosi L<strong>in</strong>fatico-Venose Term<strong>in</strong>o-Laterali.<br />

Le tecniche più recentemente e comunemente impiegate sono le anastomosi<br />

l<strong>in</strong>fatico-venose multiple, term<strong>in</strong>o-term<strong>in</strong>ali o term<strong>in</strong>o-laterali, realizzate<br />

direttamente utilizzando vene pr<strong>in</strong>cipali o collaterali delle stesse, a seconda<br />

della situazione anatomica riscontrata al momento dell’<strong>in</strong>tervento, ed eseguite<br />

al 1/3 medio della superficie volare del braccio, per l’arto superiore, ed <strong>in</strong><br />

regione <strong>in</strong>gu<strong>in</strong>o-crurale, per l’arto <strong>in</strong>feriore (Fig.1).<br />

Nel nostro studio abbiamo arruolato pazienti affeti da l<strong>in</strong>fedema degli arti al IV-V<br />

stadio della malattia, non rispondenti alla terapia medico-fisica riabilitativa.<br />

Fig.1 - Anastomosi L<strong>in</strong>fatico-Venosa Multipla Term<strong>in</strong>o-Term<strong>in</strong>ale. Si osserv<strong>in</strong>o, <strong>in</strong><br />

particolare, i collettori l<strong>in</strong>fatici anastomizzati.<br />

187

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