in Flebologia - SIF
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5 - La terapia medica e compressiva della malattia venosa cronica<br />
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5.1 - Trattamento medico delle flebopatie<br />
con flebotropi.<br />
ABSTRACT:<br />
Pieroni O.<br />
The venous disease, today, is widespread, <strong>in</strong>volv<strong>in</strong>g almost 50% of the<br />
population and as a result of lifestyle, diet, posture, little movement, etc., tends<br />
to <strong>in</strong>crease more and more. The attention of the physician to the patient’s venous<br />
disease must be high, ma<strong>in</strong>ly <strong>in</strong> the early stages of venous disease onset, when<br />
the classic symptoms specific to that morbid state, are still hazy: heav<strong>in</strong>ess,<br />
especially at night, t<strong>in</strong>gl<strong>in</strong>g, slight edema, etc. In such a state preventive therapy<br />
plays a vital role <strong>in</strong> reduc<strong>in</strong>g the risk of chronic venous hypertension and its<br />
serious consequences. Current knowledge of pathophysiology of this disease,<br />
especially of the microcirculatory system and <strong>in</strong>terstitial matrix, have enabled<br />
the availability of a wide range of drugs, <strong>in</strong>clud<strong>in</strong>g those most commonly used<br />
known as Phlebothropic preparations, to which you recognize a remarkable<br />
capacity for improvement of cl<strong>in</strong>ical symptoms of CVI.<br />
INTRODUZIONE:<br />
I farmaci cosiddetti “flebotropi” sono sostanze d’orig<strong>in</strong>e naturale, estrattiva o<br />
s<strong>in</strong>tetica ed alcuni di essi sono complessi di più sostanze attive, tra di loro<br />
associate per migliorarne l’efficacia d’azione 1,2.<br />
L’uso di tali farmaci trova la sua <strong>in</strong>dicazione cl<strong>in</strong>ica sui s<strong>in</strong>tomi soggettivi<br />
e funzionali dell’IVC (stancabilità, crampi notturni, gambe irrequiete,<br />
pesantezza, tensione) e sull’edema. L’<strong>in</strong>sufficienza venosa cronica (IVC) è<br />
l’<strong>in</strong>capacità di una vena di assicurare un flusso unidirezionale e diretto verso il<br />
cuore, a pressione e portata adeguata alle necessità di drenaggio dei tessuti, di<br />
termoregolazione e di riempimento del cuore <strong>in</strong>dipendentemente dalla postura<br />
e dall’attività fisica del soggetto (C. Franceschi).<br />
FISIOPATOLOGIA DELLA IVC:<br />
5.1 - Trattamento medico delle flebopatie con flebotropi<br />
L’IVC è una patologia evolutiva ad eziologia multifattoriale e può manifestarsi<br />
con s<strong>in</strong>tomi e segni variabili che vanno da un modesto edema malleolare f<strong>in</strong>o a<br />
quadri gravi caratterizzati da ulcere distrofiche.<br />
Ricordiamo che alla base di una corretta funzionalità della parete venosa<br />
concorrono tre elementi fondamentali:<br />
1. la resistenza: cioè la capacità della parete di un vaso di non lesionarsi<br />
<strong>in</strong> risposta agli stimoli pressori (come nella stasi venosa) e al passaggio<br />
degli elementi figurati del sangue;<br />
2. la permeabilità: la capacità della parete di un vaso di lasciarsi<br />
attraversare <strong>in</strong> maniera selettiva da liquidi e sostanze organiche;<br />
3. l’elasticità: la capacità della parete di un vaso di rispondere <strong>in</strong> maniera<br />
reversibile alle sollecitazioni pressorie.<br />
La resistenza, la permeabilità e l’elasticità del vaso sono garantite dall’<strong>in</strong>tegrità<br />
strutturale e fisiologica delle prote<strong>in</strong>e strutturali (collagene, elast<strong>in</strong>a) che<br />
costituiscono la parete vascolare e dalla <strong>in</strong>tegrità strutturale e fisiologica dei<br />
glicosamm<strong>in</strong>oglicani che esplicano un ruolo essenziale nella fisiologia della<br />
sostanza fondamentale della parete vascolare. L’alterazione della resistenza,<br />
della permeabilità e della elasticità del vaso porta ad uno sfiancamento della<br />
parete vascolare e alla comparsa dell’ipertensione venosa. Con l’ipertensione<br />
venosa si verifica un rallentamento del flusso ed una marg<strong>in</strong>azione dei leucociti.<br />
Nella corrente di sangue rallentata i globuli rossi formano ammassi a forma di<br />
pile detti rouleaux. I rouleaux sono più grandi dei leucociti ed occupano la parte<br />
centrale della corrente (quella dove il movimento è più veloce), mentre i leucociti<br />
e le piastr<strong>in</strong>e tendono a disporsi alla periferia. La formazione di tali ammassi<br />
eritrocitari (rouleaux) spiega l’aumento della viscosità del sangue (fenomeno<br />
dello sludg<strong>in</strong>g). La periferizzazione leucocitaria con l’<strong>in</strong>termediazione di<br />
alcune <strong>in</strong>tegr<strong>in</strong>e (ICAM-1, ICAM-2, ecc.) determ<strong>in</strong>ano la <strong>in</strong>terazione leucocitiendotelio.<br />
I leucociti aderenti all’endotelio emettono degli pseudopodi<br />
che, <strong>in</strong>serendosi nelle giunzioni <strong>in</strong>tercellulari, <strong>in</strong>iziano la trasmigrazione. I<br />
leucociti migrati vanno <strong>in</strong>contro a degranulazione per cui liberano, a livello<br />
della parete vascolare, enzimi proteolitici (elastasi, collagenasi, jaluronidasi)<br />
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