Esercizio 2012 - Cassa Rurale di Rovereto
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L’ECONOMIA DELL’ALTO VICENTINO NEL <strong>2012</strong><br />
Il quadro economico vicentino nel <strong>2012</strong> ha evidenziato il permanere <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fficile fase congiunturale.<br />
Dopo un inizio anno <strong>di</strong>fficile, tra giugno e agosto alcuni risultati più favorevoli e<br />
previsioni incoraggianti avevano lasciato sperare in un’attenuazione della recessione. Ma negli<br />
ultimi mesi del <strong>2012</strong> il rallentamento dell’andamento delle esportazioni, la continua erosione<br />
del potere d’acquisto delle famiglie, la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to e l’inasprimento della<br />
pressione fiscale hanno determinato un nuovo crollo economico.<br />
In Veneto il Pil ha segnato una contrazione dell’1,9% rispetto all’anno precedente, ma nel<br />
confronto con le principali regioni quali Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana ha avuto un<br />
andamento lievemente migliore.<br />
L’industria manifatturiera vicentina ha registrato un pesante rallentamento dei livelli produttivi<br />
e ha riguardato tutte le tipologie <strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong> imprese. In particolare sono state le piccole<br />
imprese (numero <strong>di</strong> addetti inferiore a 10) a risentire maggiormente della sfavorevole congiuntura.<br />
La produzione nel <strong>2012</strong> è <strong>di</strong>minuita me<strong>di</strong>amente del 5,8% rispetto al 2011.<br />
Anche il fatturato ha evidenziato per tutti i 4 trimestri del <strong>2012</strong> un segno negativo trascinato<br />
dal forte indebolimento della domanda interna e degli investimenti fissi. L’export rimane comunque<br />
il fattore trainante per l’economia vicentina che pur con un lieve rallentamento, si è<br />
mantenuto positivo e in crescita (anche se inferiore rispetto al 2011): +0,9% verso l’Europa e<br />
+3,7% verso i paesi extra UE. Sono infatti le imprese con una elevata propensione all’export<br />
che in questo momento affrontano la crisi con risultati ancora confortanti.<br />
A risentire maggiormente delle <strong>di</strong>fficoltà economiche nel <strong>2012</strong> nella provincia <strong>di</strong> Vicenza è<br />
stato soprattutto il settore meccanico con 97 aperture <strong>di</strong> crisi aziendali, <strong>di</strong> seguito il settore<br />
e<strong>di</strong>le con 37 e dell’abbigliamento con 28, per un totale <strong>di</strong> 271 imprese in <strong>di</strong>fficoltà. In controtendenza<br />
rispetto alla maggior parte dei settori manifatturieri che evidenziano in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong><br />
produzione, fatturato ed occupazione in leggera crescita o con flessioni meno sensibili sono<br />
l’alimentare, packaging, chimica, gomma e plastica.<br />
Le ore complessive <strong>di</strong> CIG autorizzate nel <strong>2012</strong> sono state 18 milioni, contro 16,9 milioni nel<br />
2011 (+6,5%). A conferma poi delle <strong>di</strong>fficoltà registrate nella parte finale dell’anno, gli ingressi<br />
nelle liste <strong>di</strong> mobilità sono aumentati del 28,8% nel IV trimestre rispetto al III. I licenziamenti<br />
collettivi ed in<strong>di</strong>viduali in provincia <strong>di</strong> Vicenza sono stati 5819 e nel solo territorio <strong>di</strong> Schio e<br />
Thiene 1292.<br />
Il saldo delle iscrizioni e cancellazioni nel registro delle imprese è <strong>di</strong> meno 1881.<br />
In questo contesto l’economia vicentina manterrà almeno per il primo semestre 2013 un trend<br />
ancora negativo e saranno soprattutto le imprese <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni a subire le conseguenze<br />
peggiori: per loro tutti gli in<strong>di</strong>catori congiunturali sono prospettati in flessione.<br />
Nel commercio in provincia <strong>di</strong> Vicenza la situazione non è migliore. L’impatto della crisi sulle<br />
famiglie è stato per certi versi devastante con la conseguenza <strong>di</strong> una contrazione importante<br />
dei consumi. La flessione delle ven<strong>di</strong>te è stata me<strong>di</strong>amente superiore al 6% rispetto all’anno<br />
2011 e ha interessato tutte le tipologie <strong>di</strong> prodotti. È stata più marcata nelle ven<strong>di</strong>te dei prodotti<br />
non alimentari rispetto a quelli alimentari. Pesantemente colpito è il commercio al dettaglio.<br />
La tendenza anche per il 2013 è <strong>di</strong> ulteriori importanti <strong>di</strong>minuzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, or<strong>di</strong>ni<br />
ai fornitori ed occupazione.<br />
Bilancio <strong>2012</strong> <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Rovereto</strong> - Banca <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo - Società Cooperativa<br />
Relazione sulla Gestione<br />
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