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Esercizio 2012 - Cassa Rurale di Rovereto

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6.2 LA GESTIONE DEI RISCHI<br />

La <strong>Cassa</strong> nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a <strong>di</strong>verse tipologie<br />

<strong>di</strong> rischio che attendono principalmente alla tipica operatività <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione cre<strong>di</strong>tizia<br />

e finanziaria, prevalentemente rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e talune manifestazioni <strong>di</strong> rischi operativi<br />

intrinseci all’attività bancaria.<br />

Sulla base <strong>di</strong> quanto previsto dalle vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia, specifiche informazioni<br />

<strong>di</strong> carattere qualitativo e quantitativo sui rischi sono fornite nell’ambito della “Parte E” della<br />

Nota Integrativa, de<strong>di</strong>cata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche <strong>di</strong> copertura” e<br />

alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione.<br />

La <strong>Cassa</strong>, in ossequio alle <strong>di</strong>sposizioni contenute nella Circolare 263/06 del 27 <strong>di</strong>cembre 2006<br />

della Banca d’Italia e successive mo<strong>di</strong>fiche (“Nuove <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> Vigilanza prudenziale per<br />

le banche”), ha definito un processo <strong>di</strong> valutazione interna dell’adeguatezza della dotazione<br />

patrimoniale (Internal Capital Adeguacy Process - ICAAP).<br />

Tale processo persegue la finalità <strong>di</strong> determinare, in ottica sia attuale sia prospettica, il capitale<br />

complessivo necessario a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui la <strong>Cassa</strong> è esposta. Con riguardo<br />

ai rischi <strong>di</strong>fficilmente quantificabili, nell’ambito del processo viene valutata l’esposizione<br />

agli stessi, sulla base <strong>di</strong> un’analisi che tiene conto dei presi<strong>di</strong> esistenti, e sono pre<strong>di</strong>sposti/<br />

aggiornati i sistemi <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> attenuazione ritenuti adeguati in funzione della propensione<br />

al rischio definita.<br />

La <strong>Cassa</strong> determina il capitale interno complessivo me<strong>di</strong>ante un approccio basato sull’utilizzo<br />

<strong>di</strong> metodologie semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili e si avvale <strong>di</strong> linee<br />

guida per la gestione ed il monitoraggio degli altri rischi non quantificabili.<br />

I rischi identificati dalla normativa <strong>di</strong> riferimento sono classificati in due tipologie:<br />

• rischi quantificabili, in relazione ai quali la <strong>Cassa</strong> si avvale <strong>di</strong> apposite metodologie <strong>di</strong><br />

determinazione del capitale interno: rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e controparte, rischio <strong>di</strong> mercato,<br />

rischio operativo, rischio <strong>di</strong> concentrazione (compreso quello geo-settoriale) e rischio <strong>di</strong><br />

tasso <strong>di</strong> interesse del portafoglio bancario;<br />

• rischi non quantificabili, per i quali, non essendosi ancora affermate metodologie adeguate<br />

e con<strong>di</strong>vise <strong>di</strong> determinazione del relativo capitale interno, non viene determinato<br />

un assorbimento patrimoniale, bensì vengono pre<strong>di</strong>sposti adeguati sistemi <strong>di</strong> controllo<br />

ed attenuazione: rischio <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà, rischio residuo, rischio strategico e rischio <strong>di</strong> reputazione.<br />

Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la <strong>Cassa</strong> utilizza<br />

le metodologie <strong>di</strong> calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi<br />

nel I Pilastro (<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, controparte, <strong>di</strong> mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati in<strong>di</strong>cati<br />

dalla normativa per i rischi quantificabili rilevanti e <strong>di</strong>versi dai precedenti (concentrazione<br />

e tasso <strong>di</strong> interesse del portafoglio bancario).<br />

Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, coerentemente con le<br />

Bilancio <strong>2012</strong> <strong>Cassa</strong> <strong>Rurale</strong> <strong>di</strong> <strong>Rovereto</strong> - Banca <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo - Società Cooperativa<br />

Relazione sulla Gestione<br />

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