Facciamoci sorprendere - Blue Liguria - Sagep

con i loro riflessi sulle difficoltà dei figli.
Infine, un altro giornalista ligure, Enrico
Bruzzone, esordisce nel romanzo con la
trama molto delicata intessuta sulla
figura di un giovane, Dino, nell’ambiente
descritto con grande partecipazione
della riviera di Ponente. Oenanthe
Oenanthe è il titolo di questa breve e
intensa “storia di riviera”, pubblicata da
De Ferrari, e è anche il nome scientifico
degli uccelli “culbianchi”, che il
protagonista impara a cacciare sulle
colline liguri. L’etimo greco rimanda al
vino e ai fiori, e il senso ultimo di questo
incrocio semantico può essere inseguito
nel libro con una qualche impressione
“giallistica”.
Il muro di Vallarino The Wall
Ligurian journalist, Enrico Bruzzone,
whose novel has just come out. The
plot weaves a delicate web around the
youthful figure of Dino and his
environment, described with great
participation, of the western Italian
Riviera. “Oenanthe Oenanthe” is the
title of this brief but intense “story of
the Riviera”, published by De Ferrari,
and is also the scientific name of the
birds (the Northern Wheatear), that
the main character learns to hunt in
the Ligurian hills. The Greek name
makes one think of vines and flowers,
the final meaning of this semantic
play on words is another mystery to
be solved in the book.
Uno young adult -romanzo per ragazzi dai 15 in su- decisamente
di classe, è uscito dalla tastiera e dalla fantasia caleidoscopica di
Marco Vallarino, giovane giornalista fashion del ponente, già noto
per avere pubblicato qualche centinaio di racconti con editori e
testate importanti. Si chiama Il muro (Alacrán, 160 pp., 14 euro) e
immerge il lettore in una storia coinvolgente che affronta ogni
tema, attrae i più giovani e aiuta i più adulti a conoscerli meglio.
Tutto inizia con una scritta sulla fermata del bus che Gianni
aspetta per andare a scuola. È la prima puntata della storia di un
tossico che sta per morire di overdose. Il ragazzo insegue le puntate in giro per la città -e
l’autore ne approfitta per raccontarla- sino a farsi travolgere dal fascino inquietante delle
parole. Che lo inducono a cercare l’autore, che lo induce a cercare di toglierlo dai guai,
che lo inducono a cercare di schivarli per sé... e così via in una cerca classica, come quella
del Graal, come quella di Harry Potter... con tutti colpi di scena che servono e con l’amore
prima sullo sfondo, poi protagonista.
A classy young adult novel for ages 15 up has just emerged from Marco Vallarino’s kaleidoscope-like
imagination. Vallarino is the young fashion journalist from western Liguria,
who is already known for having published something like a hundred stories with important
newspapers and publishers. The name of the book is The Wall, Il muro (Alacrán,
160 pages, 14 euros), and it immerges the reader in an absorbing story that touches on
every theme, encouraging both the young and the old to learn more about them. It all
begins with some graffiti at a bus stop where the main character, Gianni, is waiting for
the bus to go to school: episode one in a story about a drug addict who is about to die
of an overdose. The boy then follows the chapters across the whole of the city—a vehicle
for describing Savona—while the reader becomes ever more involved in the “uneasy fascination”
of the words. The hero searches for the author of the writing, tries to get him
out of trouble, trying to deflect them…in a classic search, like that of the Holy Grail, like
that of Harry Potter, with all the coups de scene necessary, and with love at first in the
background and then as the motivating force. A.V.
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Sarzana 1921,
la Caporetto del fascismo
libri
blue
“La Caporetto del fascismo” (Mursia Editore), in libreria è la cronaca delle drammatiche
giornate dell’estate 1921, quando fra giugno e appunto il 21 luglio, Sarzana
venne per tre volte aggredita dalle squadre d’azione fasciste, carrarine prima e dell’intera
toscana poi. L’ha scritta Pino Meneghini, giornalista, cultore di storia locale,
e la prefazione è di Arrigo Petacco.
Nel ‘21 la “colpa” di Sarzana era quella di essere socialista e di non aver mai dato vita
ad una sezione fascista, a differenza di quanto era accaduto a Spezia e soprattutto a
Carrara dove il ras emergente Renato Ricci aveva “fascistizzato” in pochi mesi l’intero
mondo associazionistico. All’alba del 21 luglio gli squadristi giunsero a piedi alla stazione
di Sarzana, e qui sulla piazza trovarono un esiguo drappello di forze dell’ordine,
con nove carabinieri e quattro soldati, comandati dal capitano Guido Jurgens, che li
affrontò. Nello scontro a fuoco caddero sei fascisti ed un soldato, ma non bastò, perché
gli squadristi, quasi tutti giovani e giovanissimi, fuggirono terrorizzati verso le
campagne, dove contadini e arditi del popolo in armi ne uccisero altri sei. Il giorno
precedente inoltre, gli arditi del popolo avevano ucciso dopo un processo sommario e
con torture e atrocità due giovinetti spezzini, Maiani e Bisagno,
colpevoli solo di essere fascisti. Quella giornata e
quest’ultimo episodio in particolare, crearono sconcerto e
divisioni fra le forze politiche sarzanesi, tanto che nel luglio
dell’anno successivo sindaco e giunta diedero le dimissioni.
A maggio del 1923 si tennero nuove elezioni amministrative
e le due liste fasciste fecero il pieno dei voti e dei seggi,
estromettendo socialisti e comunisti dal consiglio comunale.
“La Caporetto del fascismo” (Mursia Editore) will be in the
bookshops this June. It is the chronicle of those dramatic
days in the Summer of 1921, when between June and July
21, Sarzana was attacked three times by fascist action
squadrons, first from neighboring Cararra, and then from the whole of Tuscany. Written
by the journalist and local history and culture expert, Pino Meneghini, its preface
is by Arrigo Petacco.
The problem with Sarzana of 1921 was that it was socialist, and had never seen the
founding of a fascist section. This local reaction differed from that of La Spezia, and
especially Carrara, where the emerging local leader, Renato Ricci, had “fascist-ized”
the entire grouping of associations in just a few months. At dawn on July 21 a squad,
approaching on foot, reached the Station of Sarzana. There on the piazza they encountered
a bare number of law enforcement officers—nine carabinieri and four soldiers—under
the command of Captain Guido Jurgens, who ordered the fascist to stop.
Shooting broke out, and six Fascists and one soldier were left dead. But there was
more to come. The squad members—almost all of them youths and even younger
boys—ran terrified into the countryside, where the peasants in arms cut them down,
killing another six. The day before, the ardor of the people had led to the token trial
of two young boys from La Spezia, followed by their torture and other atrocities. The
two youths, Maiani and Bisagno, who were only guilty of having joined the Fascists,
were then killed. That day and that corresponding episode created great bewilderment
which led to an even greater divide among the political forces of Sarzana. The
end result was that in July of the next year, the mayor and his council stepped down.
In May of 1923, new elections were held, and the two Fascist lists won all the votes
and all the seats, removing socialists and communists from the city council.
R.R.
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