Facciamoci sorprendere - Blue Liguria - Sagep

Anna Castellano
Come diventare città mondo
How to Become a World City
Viviamo una fase complessa: la crisi economica nei paesi
occidentali non è ancora superata. L’incertezza e il rischio
connotano la vita di chi lavora, chi investe, chi
amministra la cosa pubblica. Ma emerge anche la voglia di reagire:
rivolte che aprono nuove speranze nel Nord Africa; ritorno
sulla scena pubblica in Europa e in Italia di un protagonismo
giovanile e femminile che chiede un rinnovamento radicale alla
politica e scelte nette per una nuova qualità dello sviluppo,
come dice il successo dei referendum di giugno.
È una spinta “dal basso” che reclama risposte da ogni soggetto
istituzionale e economico. Che mette in gioco non solo grandi
scelte globali e nazionali, ma anche la capacità di azione locale,
in primo luogo delle città.
L’ho toccato con mano parlando dell’esperienza di Genova con
gli amministratori e gli operatori economici di Sofia, che già si
prepara al ruolo di Capitale europea della cultura, a cui si è candidata
per il 2019.
Le città globalizzate sono i luoghi dove si concentrano le contraddizioni
più gravi, i rischi di degrado, ma anche le risposte,
le chance di innovazione e di sviluppo.
Lo sostiene l’autorevole sociologa Sasskia Sassen, che in primavera
ha partecipato alla “Storia in Piazza” a Genova: intervistata
da Alberto Leiss nel libro Libertà e conflitti nella cittàmondo.
A dieci anni dal G8 di Genova (appena edito da Sagep),
parla proprio del ruolo di “frontiera” che le città oggi svolgono
assai più dei confini dei vecchi stati nazionali.
Le città liguri, con i loro porti in fase di ripresa e una antica
tradizione di apertura, hanno un’occasione storica da svolgere
tra un’Europa ancora in cerca di se stessa e il Nord Africa in tumulto
e in crescita economica. Un’occasione su cui ci fa riflettere
l’anniversario del G8 di Genova del 2001.
Bisogna saper guardare al mondo, e dentro di sé, per scoprire e
valorizzare le energie nuove, le capacità creative che si esprimono
nel linguaggio e nelle modalità della rete.
let’s talk
parliamone
We are living through a complex phase of the world
economic crisis that is not yet over. Uncertainty and risk
are marking the lives of those who work, who invest, who
administer the public good. But the desire to fight back is growing
stronger. Revolts have created new hope for those in North Africa.
And for us in Europe, a new demand for the radical renewal of politics
and the clear choice of a new quality of economic development is
being pushed by the youth and female sectors of society, as witnessed
by the success of the referendum [against the privatization of water,
nuclear energy, and special legal privileges for politicians] in June.
It is a push “from the bottom”, which demands answers from each
governmental and economic subject. It brings into play not just the
great global and national choices, but also the potential of local action,
concentrating on the city.
I saw this personally as I spoke of Genoa’s experience with city
administrators and operators in Sofia, Bulgaria, as it prepares for the
role of European Capital of Culture, as the candidate for 2019.
Globalized cities are places of grave contradictions, with risk of
degradation, but they also hold the answers, offering a chance to
innovate and develop.
This view is supported by the renown sociologist, Sasskia Sassen, who
participated in our “History in the Piazza” in Genoa, and was
interviewed by Alberto Leiss in his book, Libertà e conflitti nella cittàmondo.
A dieci anni dal G8 di Genova (Liberty and Conflict in the
World-City: ten years after the G8 Conference in Genoa; published by
Sagep). She speaks of the role that globalized cities today play as they
become a new form of “border”, replacing the old nation states.
Our Ligurian cities, with their ports picking up in activity and their
tradition of openness, now have a historic occasion to direct their
actions to a Europe that is still seeking itself and a North Africa in
tumult and economic growth. An occasion that we should reflect
upon on the anniversary of the G8 Conference in Genoa.
It is important to know how to perceive the world, and inside of oneself
discover and bring out new energies with all the creative capability
that is expressed in the language and the modes of internet.
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