Influenza dello strain-rate sul comportamento meccanico dei ...
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Cap. I – EFFETTI DELLA VELOCITÀ DI DEFORMAZIONE SUL<br />
COMPORTAMENTO MECCANICO DEI MATERIALI STRUTTURALI<br />
1.3.2 Fattori che influenzano il <strong>comportamento</strong> dinamico degli FRP<br />
Per quanto riguarda lo studio <strong>dei</strong> fattori che influenzano il <strong>comportamento</strong> <strong>dei</strong><br />
sistemi FRP, un discorso esauriente potrebbe essere fatto solo se si disponesse <strong>dei</strong><br />
dati relativi alla sensibilità alla velocità di deformazione di ciascuno <strong>dei</strong> suoi<br />
componenti. Con i ri<strong>sul</strong>tati a disposizione, però, può comunque essere formulata<br />
un’ipotesi coerente che spiega bene il <strong>comportamento</strong> finale del sistema<br />
composito.<br />
All’interno del complesso FRP le fibre hanno il compito di assorbire e, quindi,<br />
contrastare le sollecitazioni imposte ed hanno un meccanismo di rottura basato <strong>sul</strong><br />
collasso <strong>dei</strong> legami chimici che tengono uniti gli atomi del materiale. Alla resina,<br />
invece, è affidato il compito di distribuire alle fibre i carichi rendendole solidali e<br />
costituendo un sistema meccanicamente omogeneo dal punto di vista<br />
macroscopico.<br />
Associando a queste osservazioni i ri<strong>sul</strong>tati <strong>dei</strong> dati condotti <strong>sul</strong>la resina e <strong>sul</strong><br />
composito FRP si può ipotizzare che la sensibilità alla velocità di deformazione<br />
del sistema sia imputabile al solo <strong>comportamento</strong> della resina ai diversi <strong>strain</strong><strong>rate</strong>.<br />
Questo perché anche nelle prove con direzione di trazione diversa<br />
dall’orientamento delle fibre, laddove cioè le fibre giocano un ruolo marginale, si<br />
può comunque notare un miglioramento della risposta meccanica.<br />
Le resine universalmente usate sono quelle epossidiche ed appartengono alla<br />
categoria <strong>dei</strong> polimeri cioè materiali formati a livello microscopico da catene di<br />
molecole costituite da un gruppo di base ripetuto. A seconda del processo di<br />
polimerizzazione, condotto “a caldo” o “a freddo”, questi materiali subiscono<br />
cambiamenti a livello microscopico. Nel primo caso, la struttura più ordinata<br />
determina un <strong>comportamento</strong> migliore al crescere <strong>dello</strong> <strong>strain</strong>-<strong>rate</strong>. Infatti, anche<br />
in questo caso, come già accadeva per il calcestruzzo e per i metalli, la rottura si<br />
origina dall’evoluzione di imperfezioni strutturali già esistenti che sono molto più<br />
numerose nelle resine prodotte attraverso il processo di polimerizzazioni a freddo;<br />
per questo motivo, nelle risposte meccaniche sopra illust<strong>rate</strong>, il <strong>comportamento</strong><br />
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