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Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...

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Bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> affidamento familiare e nei servizi residenziali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong><br />

rie mostra uno scostamento rispetto a quello della popolazione femm<strong>in</strong>ile. Infatti, ad<br />

esempio, mentre le affidatarie con licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a superiore (2, 4 o 5 anni) rappresentano<br />

il 29% del totale, nella popolazione questa <strong>in</strong>cidenza sale a poco meno del<br />

40%.<br />

La situazione lavorativa <strong>di</strong> queste famiglie risulta abbastanza confortante, visto che gran<br />

parte delle affidatarie è alle <strong>di</strong>pendenze con mansioni impiegatizie, mentre per gli uom<strong>in</strong>i<br />

prevale la quota <strong>di</strong> operai. Per quel che riguarda il lavoro autonomo, prevale la percentuale<br />

<strong>di</strong> lavoratori <strong>in</strong> proprio (qu<strong>in</strong><strong>di</strong> artigiani e commercianti).<br />

La quota piuttosto alta <strong>di</strong> affidatari non occupati (48% delle donne e 24% degli uom<strong>in</strong>i)<br />

non desta particolari preoccupazioni poiché rappresenta quella ampia fetta <strong>di</strong> affidatarie<br />

e affidatari che si trovano nella situazione <strong>di</strong> casal<strong>in</strong>ghe nel primo caso e pensionati nel<br />

secondo. Coerentemente con quest’ultimo dato troviamo che nel 36% degli affidamenti<br />

<strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori italiani, l’affidatario/a è il nonno/a del m<strong>in</strong>ore e nel 18% è uno zio/a.<br />

Diverso il <strong>di</strong>scorso per i m<strong>in</strong>ori stranieri per i quali sale l’<strong>in</strong>cidenza <strong>di</strong> affidatari che sono<br />

zii (32%), ma è nettamente prevalente la quota <strong>di</strong> fratelli/sorelle o cug<strong>in</strong>i (40% circa).<br />

Il contributo economico mensile è il sostegno che ricevono 76 famiglie affidatarie <strong>di</strong><br />

m<strong>in</strong>ori italiani su 100, mentre per gli straneri le famiglie sono 24. Me<strong>di</strong>amente il contributo<br />

economico si aggira sui 411€ per gli italiani e 383€ per gli stranieri. Da rilevare che<br />

il 63,6% delle famiglie <strong>di</strong> stranieri non riceve nessun tipo <strong>di</strong> aiuto.<br />

Le nette <strong>di</strong>fferenze che si sono descritte tra la situazione dei m<strong>in</strong>ori italiani e stranieri trovano<br />

ovvia e ulteriore conferma allorquando si consider<strong>in</strong>o gli affidamenti secondo la residenza<br />

della famiglia affidataria rispetto a quella <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.<br />

Come si può notare, generalmente per i m<strong>in</strong>ori italiani la loro famiglia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e si trova<br />

almeno nella stessa prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> quella affidataria (72% degli affidamenti) e solo per il 9%<br />

circa si hanno famiglie fuori regione.<br />

Nelle valutazione dei criteri attraverso i quali viene scelto l’abb<strong>in</strong>amento tra la famiglia<br />

affidataria e il m<strong>in</strong>ore italiano giocano un ruolo importante la presenza <strong>di</strong> un adeguato<br />

spazio <strong>di</strong> crescita e le caratteristiche, le capacità e le risorse della famiglia affidataria.<br />

Per gli affidamenti <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori stranieri, oltre a quanto appena detto, <strong>di</strong>ventano importanti,<br />

per i criteri <strong>di</strong> abb<strong>in</strong>amento, le caratteristiche e le capacità del m<strong>in</strong>ore stesso.<br />

Inf<strong>in</strong>e, alcune considerazioni relative ai rapporti che si <strong>in</strong>staurano tra la famiglia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e<br />

del m<strong>in</strong>ore e quella affidataria. Nella gran parte degli affidamenti <strong>di</strong> stranieri non vengono<br />

previsti <strong>in</strong>contri conoscitivi tra le famiglie poiché per lo più si conoscono <strong>in</strong> quanto<br />

parenti e <strong>in</strong> parte perché le <strong>di</strong>stanze non li permettono. Tra gli italiani c’è un 30% <strong>di</strong> affidamenti<br />

<strong>in</strong> cui questi <strong>in</strong>contri sono previsti e nel caso non siano previsti, per un 54% circa<br />

è perché sono parenti, mentre per il 15,4% non può essere escluso che l’<strong>in</strong>contro tra le<br />

famiglie non venga reputato opportuno.<br />

Gli operatori, <strong>in</strong>oltre, cercano <strong>di</strong> agevolare i rapporti tra le famiglie e con buon risultato<br />

visto che nel 70% degli affidamenti, a presc<strong>in</strong>dere dalla nazionalità, si <strong>in</strong>staurano rapporti<br />

positivi.<br />

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