Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...
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Bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> affidamento familiare e nei servizi residenziali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong><br />
Dobbiamo constatare che non c’è più una sostanziale <strong>di</strong>fferenza fra italiani e stranieri,<br />
per cui sembra <strong>in</strong>debolirsi l’idea che il maggior ricorso alla magistratura si potesse attribuire<br />
alla numerosa presenza <strong>di</strong> adolescenti stranieri non accompagnati.<br />
Sul totale dei casi l’affido giu<strong>di</strong>ziale si attesta <strong>in</strong>torno al 78%, crescendo <strong>di</strong> quasi sette punti<br />
rispetto al 2004 e il maggior apporto a questa variazione è dovuto all’affidamento a famiglie<br />
e parenti. Riprendendo il confronto con le ricerche effettuate dal <strong>Centro</strong> nazionale <strong>di</strong> documentazione<br />
e analisi, si osserva che nel 1998 negli affi<strong>di</strong> a comunità educative <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong> i<br />
provve<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziali costituivano il 69%, mentre nella ricerca del 1999 sugli affidamenti<br />
<strong>familiari</strong> le percentuali – <strong>di</strong> livello nazionale – erano <strong>di</strong> oltre il 72% per gli affi<strong>di</strong> etero<strong>familiari</strong>.<br />
L’<strong>in</strong>cremento dei m<strong>in</strong>ori fuori famiglia, il crescente ricorso all’affidamento <strong>in</strong>trafamiliare,<br />
la prevalenza dei provve<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziali hanno preve<strong>di</strong>bili riflessi sull’operatività dei servizi<br />
territoriali e sulle modalità <strong>di</strong> sviluppo del percorso assistenziale.<br />
2. L’analisi del percorso assistenziale<br />
L’affidamento dei m<strong>in</strong>ori è senz’altro uno degli <strong>in</strong>terventi più complessi che impegnano<br />
i servizi locali, per una serie <strong>di</strong> ragioni riconducibili prevalentemente a:<br />
• la qualità e cont<strong>in</strong>uità del lavoro professionale;<br />
• i <strong>di</strong>versi ruoli da assumere <strong>in</strong> relazione all’<strong>in</strong>sieme delle persone <strong>in</strong>teressate;<br />
• le <strong>di</strong>fficoltà del percorso <strong>di</strong> recupero delle capacità genitoriali secondo i problemi che<br />
hanno determ<strong>in</strong>ato la crisi;<br />
• le risorse <strong>di</strong>sponibili e utilizzabili più o meno adeguate per qualità, quantità e tempi ai<br />
bisogni che si riscontrano.<br />
Il percorso assistenziale, impostato, portato avanti e verificato dai servizi del territorio è<br />
il filo conduttore del progetto <strong>di</strong> affido che <strong>in</strong>teressa <strong>in</strong>sieme il m<strong>in</strong>ore, la sua famiglia, gli<br />
affidatari e richiede il concorso <strong>di</strong> più soggetti, <strong>in</strong> relazione alle esigenze particolari del<br />
caso, <strong>di</strong>sponibili a operare <strong>in</strong> un efficace sistema <strong>di</strong> collaborazione con<strong>di</strong>videndo, ciascuno<br />
per la propria parte, gli obiettivi, le azioni e le responsabilità.<br />
Le <strong>in</strong>formazioni che la ricerca ha sistematizzato offrono la possibilità <strong>di</strong> ripercorrere il<br />
processo <strong>di</strong> affidamento <strong>in</strong> tutte le sue fasi, dalla situazione critica da cui orig<strong>in</strong>a f<strong>in</strong>o alla<br />
data della decisione dell’<strong>in</strong>tervento, e <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> conoscere il percorso assistenziale attraverso<br />
il quale i servizi territoriali lo hanno orientato e sostenuto nel suo sviluppo.<br />
Il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> affido riguarda <strong>in</strong> misura molto rilevante m<strong>in</strong>ori la cui famiglia era<br />
già conosciuta e seguita dai servizi sociali.<br />
In questo senso, si conferma la notazione che nelle segnalazioni <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />
l’impulso maggiore arriva dai servizi sociali e socio-sanitari del territorio, poi dalla famiglia<br />
e dalla scuola.<br />
Una buona parte delle segnalazioni è dovuta a soggetti <strong>di</strong>versi quali: forze dell’ord<strong>in</strong>e,<br />
parenti, conoscenti, associazioni che, per i m<strong>in</strong>ori stranieri, riguardano complessiva-<br />
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