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Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...

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Bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> affidamento familiare e nei servizi residenziali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong><br />

considerati appartenenti alla categoria degli “orfani” e che anzi, paradossalmente, l’azione<br />

delle comunità <strong>di</strong> accoglienza sia centrata non solo sulla cura del m<strong>in</strong>ore ma anche sulla<br />

relazione con i suoi <strong>familiari</strong>.<br />

L’età dei genitori al momento dell’avvio del progetto <strong>di</strong> affidamento è me<strong>di</strong>amente alta,<br />

con le madri italiane che <strong>in</strong> poco meno dell’80% dei casi hanno un’età compresa tra i 30<br />

e i 50 anni e del 70% per le straniere. Per i padri, valgono le stesse <strong>di</strong>fferenze secondo la<br />

nazionalità ma con uno spostamento dell’età verso le classi d’età ancora maggiori. Anche<br />

<strong>in</strong> questo caso possiamo <strong>di</strong>re che non si tratta <strong>di</strong> giovani coppie con <strong>di</strong>fficoltà a gestire,<br />

per immaturità, le responsabilità genitoriali, ma <strong>di</strong> famiglie i cui genitori hanno ormai un’età<br />

adulta. Si tenga presente, a conferma <strong>di</strong> quanto appena detto, che la quota <strong>di</strong> madri <strong>di</strong><br />

bamb<strong>in</strong>i affidati a servizi residenziali con meno <strong>di</strong> 18 anni rappresentano appena lo 0,7%<br />

del totale delle madri italiane e lo 0,8% delle straniere.<br />

Inoltre, <strong>in</strong> queste famiglie (nel 60% delle famiglie italiane e 50% delle straniere) non ci<br />

sono generalmente altri conviventi se non una quota marg<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> nonni (14% circa degli<br />

affidamenti <strong>di</strong> italiani). Per i m<strong>in</strong>ori stranieri questa <strong>in</strong>formazione, così come alcune altre<br />

oggetto dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, risulta maggiormente lacunosa poiché al momento dell’affidamento<br />

<strong>in</strong> molti casi il nucleo risultava residente nel Paese <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e, con ovvie <strong>di</strong>fficoltà ad<br />

acquisire questo tipo <strong>di</strong> dato.<br />

I dati presentati f<strong>in</strong>o a questo momento mostrano il ritratto <strong>di</strong> una famiglia del tutto<br />

“normale” nel senso statistico del term<strong>in</strong>e, ovvero che non sono molto <strong>di</strong>fferenti da quelli<br />

che avremmo trovato se avessimo campionato casualmente un gruppo <strong>di</strong> persone nella<br />

popolazione della regione.<br />

Ci sono però due aspetti per i quali questa popolazione oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si caratterizza<br />

e sono: l’alfabetizzazione e la situazione economica. Per le famiglie <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori italiani,<br />

per le quali il dato risulta meno <strong>in</strong>ficiato dalla non risposta, si ha che ben l’80% circa delle<br />

madri e dei padri hanno un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che al massimo è pari alla licenza me<strong>di</strong>a e, <strong>di</strong><br />

contro, solo lo 0,4 delle madri e l’1,7 dei padri sono laureati. Si tenga presente che nella<br />

popolazione complessiva italiana la quota <strong>di</strong> laureati è pari al 9% circa.<br />

Non meno significativo è il dato che si riferisce alla situazione economica <strong>di</strong> queste famiglie,<br />

visto che per il 68% circa delle famiglie italiane e per l’88% degli stranieri la fonte <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to è precaria.<br />

Bassi titoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si accompagnano a un red<strong>di</strong>to fortemente precario e a questo si<br />

deve sommare uno stato <strong>di</strong> salute che nella metà delle famiglie <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori italiani presenta<br />

dei problemi. Per gli stranieri l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione che si trae dai dati <strong>di</strong>sponibili è che sostanzialmente<br />

non siano presenti problemi <strong>di</strong> salute se non una piccola parte <strong>di</strong> malattie croniche<br />

che però non riguardano che l’8% circa dei genitori. Per quel che riguarda le famiglie italiane<br />

sono presenti <strong>in</strong> maniera significativa problemi <strong>di</strong> ritardo mentale ma soprattutto problemi<br />

<strong>di</strong> salute legati alle <strong>di</strong>pendenze (circa 1 padre e/o madre ogni 5).<br />

In particolare, le problematiche riconducibili alla salute dei genitori ricorrono <strong>in</strong> circa un<br />

terzo degli affidamenti: <strong>in</strong> questi casi, tra le prestazioni più frequenti nei riguar<strong>di</strong> del padre<br />

e della madre, figurano la presa <strong>in</strong> carico da parte dei servizi o l’affidamento a servizi resi-<br />

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