Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...
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Gli affidamenti <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori a famiglie e a servizi residenziali:<br />
il quadro normativo e l’analisi dei risultati della ricerca<br />
al 30 giugno 2005<br />
<strong>di</strong> Luigi Fa<strong>di</strong>ga*<br />
1. Il dato normativo<br />
L’affidamento familiare (AF) è <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ato negli articoli da 2 a 5 della legge 4 maggio<br />
1983 n. 184, come mo<strong>di</strong>ficati dalla legge 28 marzo 2001 n. 149. In base a quelle <strong>di</strong>sposizioni,<br />
si tratta <strong>di</strong> un <strong>in</strong>tervento assistenziale che ha lo scopo <strong>di</strong> assicurare a un m<strong>in</strong>ore<br />
temporaneamente privo <strong>di</strong> ambiente familiare idoneo (art. 2 comma 1), un ambiente familiare<br />
vicario (famiglia affidataria, FA) <strong>in</strong> pendenza degli <strong>in</strong>terventi volti al recupero della<br />
famiglia d’orig<strong>in</strong>e (FO, art. 4 comma 4).<br />
La competenza a <strong>di</strong>sporre l’AF appartiene al servizio sociale locale, che lo <strong>di</strong>spone previo<br />
consenso dei genitori, con provve<strong>di</strong>mento amm<strong>in</strong>istrativo soggetto a decreto <strong>di</strong> esecutività<br />
del giu<strong>di</strong>ce tutelare (art. 4 comma 1). Ove manchi il consenso dei genitori ma il servizio reputi<br />
ugualmente necessario ricorrere all’AF, è richiesto un provve<strong>di</strong>mento del tribunale per i<br />
m<strong>in</strong>orenni limitativo della potestà genitoriale (art. 4 comma 2). La durata dell’affidamento<br />
familiare non può superare i ventiquattro mesi, salvo proroga <strong>di</strong>sposta dal tribunale per i<br />
m<strong>in</strong>orenni quando la sospensione (rectius, la cessazione) dell’AF rechi pregiu<strong>di</strong>zio al m<strong>in</strong>ore<br />
(art. 4 comma 4). Nel caso <strong>in</strong> cui l’AF si riveli impossibile, è consentito l’<strong>in</strong>serimento del m<strong>in</strong>ore<br />
<strong>in</strong> una comunità <strong>di</strong> tipo familiare a ciò abilitata dalla Regione. A partire dal 31 <strong>di</strong>cembre<br />
2006, nessun’altra forma <strong>di</strong> assistenza extrafamiliare dei m<strong>in</strong>ori è consentita dalla legge.<br />
Queste norme vanno <strong>in</strong>terpretate alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>spone l’art. 1, <strong>in</strong> base al quale “il<br />
m<strong>in</strong>ore ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia” (comma<br />
1). L’esercizio <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>ritto non può essere ostacolato dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>genza dei<br />
genitori (art. 1 comma 2). Pertanto, e fatta eccezione per i casi <strong>di</strong> urgenza (art. 2 comma<br />
3), non è più consentito allontanare il m<strong>in</strong>ore dalla propria famiglia a scopo assistenziale,<br />
se prima non sono stati effettuati tutti gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> sostegno e <strong>di</strong> aiuto (assistenza economica,<br />
domiciliare, educativa, abitativa, ecc.) volti a garantire al m<strong>in</strong>ore il go<strong>di</strong>mento del<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cui sopra.<br />
Si cercherà ora <strong>di</strong> leggere i dati della ricerca con riferimento allo schema normativo sopra<br />
s<strong>in</strong>tetizzato, allo scopo <strong>di</strong> coglierne le conformità e le <strong>di</strong>fformità, i fattori positivi e gli eventuali<br />
elementi <strong>di</strong> criticità che vi si possono riscontrare.<br />
2. Affidamento a famiglia o a servizio residenziale<br />
Una prima valutazione nettamente positiva va fatta <strong>in</strong> relazione al numero dei m<strong>in</strong>ori <strong>in</strong><br />
affidamento a famiglie (1.462, pari al 73% del totale) rapportato a quello dei m<strong>in</strong>ori affidati<br />
a servizi residenziali (543,27%), vale a <strong>di</strong>re – per usare la term<strong>in</strong>ologia legislativa –<br />
<strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> una comunità <strong>di</strong> tipo familiare (art. 2 comma 2). Infatti, quest’ultima scelta deve<br />
* Docente <strong>di</strong> Diritto m<strong>in</strong>orile e <strong>di</strong> famiglia all’Università Lumsa <strong>di</strong> Roma.<br />
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