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Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...

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Bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> affidamento familiare e nei servizi residenziali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong><br />

Paese come un luogo dove si può ottenere facilmente tutto e dove si vive senza troppi<br />

problemi. I m<strong>in</strong>ori arrivano pieni <strong>di</strong> speranze e progetti ma ben presto si scontrano con<br />

una realtà <strong>in</strong> cui <strong>di</strong>venta sempre più <strong>di</strong>fficile giungere alla regolarizzazione e all’<strong>in</strong>serimento<br />

lavorativo.<br />

I ragazzi provenienti dal Marocco presentano la stessa motivazione dei ragazzi albanesi<br />

anche se con una maggiore prevalenza <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori che nel Paese <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e hanno abbandonato<br />

la scuola e dove l’unica alternativa è considerata la fuga, con o senza l’appoggio<br />

della famiglia. Essi arrivano <strong>in</strong> Italia avendo già dei riferimenti <strong>in</strong> Italia (parenti, connazionali…),<br />

anche se spesso sono parenti che conducano una vita clandest<strong>in</strong>a e talvolta legata<br />

a mon<strong>di</strong> ai limiti della legalità.<br />

I ragazzi magreb<strong>in</strong>i hanno un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 16 anni, quasi tutti maschi, e sono stati spesso<br />

protagonisti <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> devianza, <strong>di</strong> microcrim<strong>in</strong>alità, dovuta alla volontà <strong>di</strong> avere<br />

subito un riscontro economico alla loro venuta <strong>in</strong> Italia.<br />

Più particolare è la situazione dei m<strong>in</strong>ori provenienti dalla Romania: hanno una fascia <strong>di</strong><br />

età tra i 16 e 18 anni e sono quasi tutti rumeni <strong>di</strong> etnia rom, prevalentemente provenienti<br />

dalla regione nord-orientale della Romania (conf<strong>in</strong>ante con la Moldavia) e dalla regione<br />

orientale (conf<strong>in</strong>anti con l’Ucra<strong>in</strong>a e il Mar Nero). La permanenza dei m<strong>in</strong>ori presso i centri<br />

<strong>di</strong> pronta accoglienza è <strong>di</strong> breve durata, <strong>in</strong> molti casi gli allontanamenti arbitrari <strong>di</strong> tali<br />

m<strong>in</strong>ori dalle strutture <strong>di</strong> accoglienza avviene poche ore dopo il loro <strong>in</strong>serimento, con la <strong>di</strong>fficoltà<br />

pertanto <strong>di</strong> attuare qualsiasi <strong>in</strong>tervento educativo che non sia solo l’accoglienza; per<br />

questo motivo, per capire il fenomeno <strong>di</strong> tali m<strong>in</strong>ori, molti ragazzi e ragazze <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e<br />

rumena sono stati <strong>in</strong>izialmente <strong>in</strong>seriti presso il <strong>Centro</strong> Sicuro, struttura <strong>di</strong> pronta accoglienza<br />

del Comune <strong>di</strong> Firenze deputata ad accogliere m<strong>in</strong>ori che hanno la necessità, per<br />

la loro storia personale e familiare, <strong>di</strong> un regime <strong>di</strong> protezione molto elevato. Dai colloqui<br />

effettuati con gli operatori del centro è emerso che dai racconti dei m<strong>in</strong>ori l’arrivo <strong>in</strong> Italia<br />

avviene attraverso un lungo viaggio <strong>in</strong> un pulm<strong>in</strong>o, i cui autisti hanno ricevuto una “procura”<br />

da parte dei genitori dei m<strong>in</strong>ori a condurli <strong>in</strong> Italia, lo smarrimento dei documenti<br />

d’identità, la vita errante <strong>in</strong> Italia.<br />

Tutti i m<strong>in</strong>ori sostengono <strong>di</strong> non avere nessun adulto <strong>di</strong> riferimento e <strong>di</strong> trattenere per<br />

sé tutti i sol<strong>di</strong> frutto dei borseggi e furti. Sono <strong>in</strong>oltre estremamente restii a parlare delle<br />

loro famiglie e spesso i dati anagrafici che forniscono non sono veri. La maggior parte <strong>di</strong><br />

loro, specialmente quelli non accompagnati, non è <strong>in</strong> possesso <strong>di</strong> alcun documento che ne<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>chi la vera identità. Tale dato sembra corrispondere a una loro specifica esigenza <strong>di</strong> non<br />

essere riconosciuti, che permetta loro <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> controlli o fermi, età e nomi<br />

<strong>di</strong>versi a seconda della convenienza rispetto alla situazione.<br />

Il loro atteggiamento verbale e non, a metà tra lo scherno e la chiusura, rafforza l’ipotesi<br />

<strong>di</strong> una volontà sistematica <strong>di</strong> non trasmettere alcuna <strong>in</strong>formazione veritiera. La spiegazione<br />

che i m<strong>in</strong>ori danno circa il loro “progetto migratorio” consiste nello stare <strong>in</strong> Italia<br />

f<strong>in</strong>o a 18 anni circa, cioè f<strong>in</strong>o a quando loro reputano che le leggi siano maggiormente<br />

tolleranti, per accumulare molti sol<strong>di</strong> compiendo furti e borseggi. Così la loro visione della<br />

vita e del futuro risulterebbe limitata alla realtà che attualmente vivono, quasi con un<br />

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