Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...
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Bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> affidamento familiare e nei servizi residenziali <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong><br />
Sembrano emergere dalla ricerca quei caratteri <strong>di</strong> fragilità che connotano il tessuto economico,<br />
culturale e relazionale delle famiglie e che si riflettono nelle motivazioni da cui è<br />
derivata la decisione dell’affidamento temporaneo.<br />
L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e classifica <strong>in</strong>fatti le motivazioni come primarie secondo il peso che hanno<br />
avuto nel determ<strong>in</strong>are lo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e rischio per il m<strong>in</strong>ore. Anche nelle motivazioni si<br />
evidenziano <strong>di</strong>fferenze fra m<strong>in</strong>ori italiani e stranieri: per i m<strong>in</strong>ori italiani e stranieri le motivazioni<br />
pr<strong>in</strong>cipali sono <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e <strong>di</strong> frequenza le condotte <strong>di</strong> abbandono o grave trascuratezza,<br />
i problemi <strong>di</strong> tossico<strong>di</strong>pendenza o <strong>di</strong> salute mentale, le condotte abusivanti o violente<br />
della famiglia; per gli stranieri la motivazione largamente più frequente è quella <strong>di</strong><br />
“m<strong>in</strong>ore non accompagnato“ seguito dalle condotte <strong>di</strong> abbandono o grave trascuratezza.<br />
Dal raffronto fra le motivazioni all’orig<strong>in</strong>e dell’affidamento e gli <strong>in</strong>terventi dest<strong>in</strong>ati al<br />
m<strong>in</strong>ore si comprende che per ogni m<strong>in</strong>ore sono attivate più forme <strong>di</strong> aiuto e sostegno con<br />
<strong>di</strong>versa <strong>in</strong>tensità secondo il tipo <strong>di</strong> motivazione e la sua <strong>in</strong>cidenza nel determ<strong>in</strong>are la situazione<br />
più o meno critica del m<strong>in</strong>ore. È evidente che gli operatori utilizzano e f<strong>in</strong>alizzano<br />
nel modo migliore tutte le opportunità, le risorse e le attività che l’<strong>in</strong>sieme allargato dei<br />
servizi mette a <strong>di</strong>sposizione, ma non è possibile nessuna valutazione quantitativa e qualitativa<br />
poiché sia i bisogni che gli <strong>in</strong>terventi sono classificati per ampie categorie. D’altra<br />
parte la valutazione qualitativa della congruenza e <strong>in</strong>cisività degli <strong>in</strong>terventi è, <strong>di</strong> regola,<br />
effettuata dai servizi e dagli operatori nelle verifiche perio<strong>di</strong>che del processo <strong>di</strong> affido.<br />
Mettendo <strong>in</strong> rapporto le motivazioni primarie del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> affido con la scelta degli<br />
affidatari constatiamo che <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guendo i casi motivati da abuso e violenza per i quali si ricorre<br />
<strong>in</strong> misura equivalente all’affido eterofamiliare e ai servizi socio-educativi, per tutte le altre<br />
motivazioni la soluzione prevalente per i m<strong>in</strong>ori stranieri e italiani è quella <strong>in</strong>trafamiliare.<br />
Per gli adolescenti stranieri non accompagnati, che rappresentano la maggioranza, affidati<br />
a parenti si può, senza <strong>in</strong>f<strong>in</strong>gimenti, pensare a una sistemazione ragionevolmente e<br />
comprensibilmente programmata, mentre per i bamb<strong>in</strong>i e ragazzi italiani è logico domandarsi<br />
se la <strong>di</strong>sponibilità all’aiuto all’<strong>in</strong>terno della famiglia non poteva mobilitarsi prima che<br />
fosse necessario l’allontanamento del m<strong>in</strong>ore.<br />
L’alto numero <strong>di</strong> affidamenti giu<strong>di</strong>ziali fa ipotizzare un atteggiamento <strong>di</strong> rifiuto dei genitori<br />
o <strong>di</strong> non consapevolezza delle con<strong>di</strong>zioni critiche e <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio per la crescita dei figli.<br />
Lo sbilanciamento crescente del rapporto fra affidamento consensuale e giu<strong>di</strong>ziale a<br />
favore <strong>di</strong> quest’ultimo così come la prevalenza dell’affido <strong>in</strong>trafamiliare meriterebbero <strong>di</strong><br />
essere successivamente approfon<strong>di</strong>ti con strumenti appropriati (analisi qualitative <strong>in</strong> profon<strong>di</strong>tà<br />
sui casi) per comprenderne le cause.<br />
La metodologia <strong>di</strong> questa rilevazione non permette questo genere <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
e tuttavia alcune considerazioni si impongono <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alle ripercussioni <strong>di</strong> questi due<br />
andamenti sulla natura del provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> affido e sul profilo dei servizi locali.<br />
Quando tre affi<strong>di</strong> su quattro sono giu<strong>di</strong>ziali <strong>di</strong> fatto è <strong>di</strong>ventato normale quello che nella<br />
natura propria <strong>di</strong> questo proce<strong>di</strong>mento doveva essere eccezionale.<br />
Dobbiamo renderci conto che si sta operando una trasformazione non marg<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> un<br />
<strong>in</strong>tervento avviato, consolidato, teorizzato nel servizio sociale da impostare e con<strong>di</strong>videre<br />
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