Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...
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Gli affidamenti <strong>familiari</strong> <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong> nell’esperienza<br />
delle zone socio-sanitarie: analisi e valutazione<br />
del fenomeno e del sistema degli <strong>in</strong>terventi<br />
Egizia Ba<strong>di</strong>ani, Silvia Ba<strong>di</strong>ani, Andrea Barani, Lucia Dallai, Lara Santi, Federica Taddei*<br />
1. L’evoluzione degli affidamenti e le <strong>di</strong>fferenze pr<strong>in</strong>cipali rispetto al periodo<br />
precedente**<br />
1.1. I pr<strong>in</strong>cipali riferimenti normativi per l’azione dei servizi<br />
La Convenzione ONU sui <strong>di</strong>ritti del fanciullo, recepita nel nostro ord<strong>in</strong>amento con la legge<br />
176/91, afferma il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ogni bamb<strong>in</strong>o a crescere nella propria famiglia, e solo quando<br />
questa non è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> assolvere il compito <strong>di</strong> cura e tutela nei confronti del proprio figlio<br />
può essere previsto, secondo il pr<strong>in</strong>cipio del superiore <strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore, un allontanamento<br />
dal proprio nucleo familiare e il conseguente <strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> un ambiente familiare<br />
idoneo per lo sviluppo armonioso e completo della sua personalità.<br />
A livello nazionale, la legge 149/01, nel mo<strong>di</strong>ficare la legge 184/83 (Discipl<strong>in</strong>a dell’adozione<br />
e dell’affidamento dei m<strong>in</strong>ori), sottol<strong>in</strong>ea fortemente il <strong>di</strong>ritto del m<strong>in</strong>ore <strong>di</strong> crescere<br />
ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, chiarendo <strong>in</strong>oltre che alle famiglie <strong>in</strong><br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio devono essere dest<strong>in</strong>ati idonei <strong>in</strong>terventi che consentano <strong>di</strong> sostenere<br />
la relazione tra i figli e i propri genitori.<br />
Nella stessa legge 149/01 l’istituto dell’affidamento familiare si riconferma <strong>in</strong>oltre come<br />
forma <strong>di</strong> aiuto rivolto non solo al m<strong>in</strong>ore, ma anche alla famiglia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.<br />
In particolare, la nuova legge ha:<br />
• rafforzato il carattere <strong>di</strong> temporaneità dell’affidamento – sia familiare che a servizi<br />
residenziali socio-educativi – fissandone la durata massima <strong>in</strong> ventiquattro mesi e riaffermando<br />
pertanto che l’obiettivo primario del progetto <strong>di</strong> affidamento è il rientro del<br />
m<strong>in</strong>ore nel proprio nucleo familiare;<br />
• riba<strong>di</strong>to che l’azione <strong>di</strong> tutela del m<strong>in</strong>ore si esplicita anche attraverso la presa <strong>in</strong> carico<br />
della sua famiglia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e e dei problemi che hanno provocato l’allontanamento<br />
temporaneo.<br />
L’affidamento a una famiglia o a una struttura socio-educativa non è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> da considerarsi<br />
un <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> sé concluso, capace da solo <strong>di</strong> risolvere i problemi da cui è scaturito<br />
l’allontanamento, ma deve far parte <strong>di</strong> un programma più ampio e coord<strong>in</strong>ato <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi<br />
f<strong>in</strong>alizzati da un lato a <strong>in</strong>cidere sulle cause e dell’altro a sostenere il nucleo nel percorso<br />
<strong>di</strong> recupero della propria funzionalità.<br />
È proprio partendo dalla chiara affermazione del <strong>di</strong>ritto del m<strong>in</strong>ore a vivere <strong>in</strong> famiglia<br />
che sono stati attribuiti precisi doveri alle istituzioni locali che devono garantire protezione,<br />
tutela e assistenza ai m<strong>in</strong>ori e alle loro famiglie.<br />
* Egizia Ba<strong>di</strong>ani, coord<strong>in</strong>atore dei Servizi Sociali Az. USL 4; Responsabile Unico Area M<strong>in</strong>ori Zona Pratese. Silvia Ba<strong>di</strong>ani, assistente<br />
sociale dell’area pratese. Andrea Barani, assistente sociale, <strong>Centro</strong> <strong>Affi<strong>di</strong></strong> Valdarno Inferiore. Lucia Dallai, A.O.C.<br />
Professionale Servizio M<strong>in</strong>ori e Famiglia, Comune <strong>di</strong> Firenze. Lara Santi, assistente sociale, Referente Area M<strong>in</strong>ori Azienda<br />
Sanitaria zona Fiorent<strong>in</strong>a Sud-Est. Federica Taddei, U.O. Sostegno alle Responsabilità Familiari; Responsabile del <strong>Centro</strong> <strong>Affi<strong>di</strong></strong><br />
dei Comuni dell’Area Pistoiese.<br />
** A cura <strong>di</strong> Lucia Dallai.<br />
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