Affidamenti familiari e Centri Affidi in Toscana - Centro regionale di ...
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Gli affidamenti <strong>familiari</strong> <strong>in</strong> <strong>Toscana</strong> nell’esperienza delle zone socio-sanitarie:<br />
analisi e valutazione del fenomeno e del sistema degli <strong>in</strong>terventi<br />
mozione e la gestione degli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> affidamento <strong>in</strong> stretta collaborazione con i servizi<br />
territoriali.<br />
Il <strong>Centro</strong> affi<strong>di</strong> rappresenta <strong>in</strong>fatti un fattore <strong>di</strong> supporto per i servizi nella progettazione<br />
degli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> affidamento familiare, nella selezione delle famiglie affidatarie<br />
e nel monitoraggio delle situazioni. La struttura organizzativa del <strong>Centro</strong> è costituita da<br />
un’équipe <strong>di</strong> lavoro, generalmente formata da una figura <strong>di</strong> assistente sociale e una <strong>di</strong><br />
psicologo, con <strong>di</strong>fferenze e sfumature che variano da zona a zona.<br />
Le funzioni attribuite ai <strong>Centri</strong> possono essere schematicamente così riassunte:<br />
• collaborazione alla <strong>di</strong>ffusione della cultura dell’affido attraverso <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> promozione,<br />
<strong>di</strong> sensibilizzazione e <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione/formazione;<br />
• collaborazione al reperimento delle famiglie e dei s<strong>in</strong>goli <strong>di</strong>sponibili a impegnarsi<br />
nell’accoglienza <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori temporaneamente privi <strong>di</strong> un ambiente familiare idoneo;<br />
• conoscenza e valutazione delle famiglie e dei s<strong>in</strong>goli che hanno manifestato la loro<br />
<strong>di</strong>sponibilità all’affido e gestione della relativa banca dati;<br />
• esame delle segnalazioni dei m<strong>in</strong>ori temporaneamente privi <strong>di</strong> ambiente familiare<br />
idoneo provenienti dai servizi territoriali e valutazione congiunta della proposta <strong>di</strong><br />
affidamento;<br />
• monitoraggio degli affidamenti <strong>in</strong> corso <strong>in</strong> collaborazione con i servizi territoriali, cui<br />
rimane la titolarità dei relativi progetti;<br />
• attivazione e conduzione dei gruppi <strong>di</strong> sostegno delle famiglie affidatarie.<br />
Per quanto concerne <strong>in</strong> modo particolare il tema della qualificazione dell’istituto dell’affidamento,<br />
occorre evidenziare come le zone abbiano adottato strategie <strong>di</strong>versificate,<br />
accomunate dall’obiettivo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la conoscenza delle famiglie aspiranti affidatarie<br />
e rendere la scelta dell’affido quanto più consapevole possibile: da percorsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione<br />
e <strong>di</strong> preparazione delle famiglie e delle persone <strong>in</strong>teressate all’esperienza affidataria<br />
attraverso un loro co<strong>in</strong>volgimento <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, a <strong>in</strong>iziative rivolte a piccoli gruppi<br />
propedeutiche e prelim<strong>in</strong>ari alla successiva fase valutativa (quest’ultime <strong>in</strong> qualche modo<br />
assimilabili al percorso <strong>di</strong> formazione che viene svolto per l’adozione nei <strong>Centri</strong> per<br />
l’Adozione <strong>di</strong> area vasta).<br />
Funzionale <strong>in</strong> tal senso può essere anche la ricerca <strong>di</strong> collaborazione con le associazioni<br />
<strong>familiari</strong> e il co<strong>in</strong>volgimento con le istituzioni scolastiche, che <strong>in</strong> alcune realtà locali<br />
si è concretizzato anche <strong>in</strong> percorsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione e sensibilizzazione per <strong>in</strong>segnanti,<br />
genitori e ragazzi, de<strong>di</strong>cati alle trasformazioni della struttura e delle relazioni <strong>familiari</strong>,<br />
nonché all’approfon<strong>di</strong>mento specifico dell’argomento dell’affidamento.<br />
Più recentemente, la Regione <strong>Toscana</strong> ha aggiornato la def<strong>in</strong>izione delle modalità<br />
organizzative e operative per le attività <strong>di</strong> affidamento <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ori attraverso l’adozione <strong>di</strong><br />
10 Del. 25 luglio 1994, n. 348 “Direttiva ai Comuni e alle Unità Sanitarie Locali per la costituzione e il funzionamento del servizio<br />
per l’affidamento familiare”.<br />
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