dolore è scomparso nel corso della seduta, alla fine della quale la paziente si è sentita“profondamente distesa” e “quasi incapace di restare sveglia”. Tornata a casa, ci hariferito di aver dormito ininterrottamente dalla 18 alle ore 9 del mattino successivo. Lacefalea, senza replicare il trattamento, non si è più presentata, per due mesi e, nellostesso periodo, la paziente non ha più avuto nessun tipo di incubo, cose che lecapitava, invece prima, almeno una volta ogni 10-15 giorni. Il polso, dopo 48 oredalla seduta, era normale e, dopo un mese, normale era la lingua, come colore,induido e motilità. Risentita a distanza di altri due mesi, nessuna recidiva, nessunincubo, sonno ristoratore e tranquillo e netta riduzione delle oscillazionimetereopatiche. Ci ha riferito, inoltre che, una notte di luna piena 68 , ha sognato lanonna novantenne, che annuiva e sorrideva. Ho pensato immediatamente a Rosa e aClara, le due magnifiche protagoniste de “La casa degli spiriti” 69 della Alliende, allabellezza radiosa della prima ed alla forza magica della seconda ed ho immaginato, inun istante, che comunque avevo tracciato una nuova prospettiva per quella donna,fatta di quelle due immagini combinate assieme. Ma allora perché mi sentivo come ilpadre di Rosa, quando, correggendo con un liquore avvelenato a sua insaputa, unamedicina per lei, uccide la figlia? “Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati pervanità, come mi rammarico di tutte le occasioni per fare l'amore che ho lasciatocorrere... Non posso separare l'erotismo dal cibo e non ho nessun motivo per farlo; alcontrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e ilbuon umore me lo consentiranno”. Così sempre la Allende introduce un altro suo libro:“Afrodita” 70 , un manuale divertito e (auto)ironico dei due piaceri maggiori concessi anoi uomini nel nostro transito terrestre: il cibo e il sesso. Partendo da questosplendido libro, nel 2011, Ciro Sabatino ha allestito la rappresentazione teatrale“Afrodita, cibo eros e il funerale più bello che c'è”, per mettere in scena la controversapassione per la cucina, il sensuale e inevitabile rapporto tra il cibo e l'eros, la voglia diraccontare, ancora una volta, una microstoria, dove l'amicizia, l'amore, i ricordi, ilgioco, la leggerezza, l'eros, si uniscono alla morte, con cinque personaggi coinvolti chesi ritrovano al capezzale di un misterioso cadavere e, non sapendo cosa fare, decidonodi cucinare. Nel frattempo si scrutano, si misurano, tentano di svelare, e svelarsi, dicomprendere il segreto per cui si sono ritrovati tutti, nella stessa casa, nel giorno incui l'unica persona che hanno amato, ha deciso di togliersi la vita. In qualche modo,ho pensato, consolandomi, che avevo tolto una parte di T.L., ma non la parteessenziale, fatta di amore per la vita, espressa nei modi, nei gesti, negli sguardi, nelsuo modo di “cucinare” e di essere attraverso il cibo, scelto, allestito, imbandito emesso a disposizione degli altri. In quel modo si esprimeva la mia “Afrodita” e non67 Oltre ad aiutare la via fisiologica di eliminare il “torbido”, cioè il Flegma, causata da una penetrazione persistente o particolarmente grave di unPerverso.68 E’ curioso notare che l’episodio “La terra vista dalla luna”, diretto da Pasolini, nel film collettivo “Le streghe” (1967, tratto da un suo racconto maipubblicato “Il buro e la bura”, quando padre e figlio, tornano a casa, disperati per la morte della moglie-madre, la ritrovano si come spirito, sotto laluna piena, ma anche , sebbene morta, mangiare, bere, lavare i panni, fare all’amore. Questo terrorizza il marito-padfre Totò e il figlio NinettoDavoli, che fuggono via di gran carriera, rinunziando ad una parte magica e fiabesca della conoscenza, che rende la vita perduta, sepolta in un maredi grotteschi comportamenti e necessità secondarie. Ed è curioso che Pasolini abbia scritto di aver preso ispirazione da una favola indiana e che, nonè, come parte delle critica militante fu portata a scrivere, 'rinunciataria o nichilistica', poiché non c'è nessun accenno di pessimistico consenso conquella affermazione: semmai, con fin troppa ironia, vi si ritrova un malcelato invito a non accettare la logica imperante, ad essere lunari quel tantoche basta per prendere le distanze dai tentacoli mostruosi del nonsenso sociale e dei suoi schematismi da marionette. Comunque, va ricordato, chein tutte le tradizioni nostrane, la strega si identifica con la luna e il loro potere di trasformarsi, rimpicciolirsi tanto da passare attraverso il buco dellaserratura, ingigantire, entrare a porta chiusa mutarsi in uccelli rapaci, cagne ringhiose, vecchie arcigne, bellissime ragazze, nubi di fumo, fiammelle;era considerato massimo o al plenilunio (positivo) o alla “luna nera” (negativo). Quando la luna è piena, si festeggia l'Esbat, in cui le possibilita' e le"energie" della fase crescente sono al culmine. I Wiccan celebrano ancora la Luna Piena ed il calendario religioso è composto da 13 celebrazionidella Luna Piena, chiamati Esbat e 8 Sabbat o giorni del potere. I Wiccan sono i praticanti del rito neopagano Wicca, presentato per la prima voltanel 1954 attraverso gli scritti di un ex funzionario pubblico britannico, esperto di esoterismo, Gerald Gardner., che affermò di essere stato iniziatoad una vecchia tradizione misterica (la vecchia religione), continuazione dei culti esoterici medievali, perseguitati come stregoneria dalle autorità,culti che erano a loro volta imperniati sulle religioni pagane dell'Europa antica. La concezione Wicca è stata considerata molto prossima a quellataoista, con una concezione ciclica dell'esistenza, che porta ad un ridimensionamento del concetto di morte, quale semplice passaggio ad un'altravita. Scopo di ogni esistenza è tornare a far parte dell'energia cosmica che sta al di là dello spazio e del tempo.69 Ttitolo originale La casa de los espíritus, il primo romanzo di Isabel Allende, scritto nel 1982.70 Del 1998, pubblicato da Feltrinelli.108
solo e non più con un nero fantasma. Recentemente ho potuto vedere in anteprimaalcuni “girati” di "Magnifica presenza", l’ultimo film di Ferzan Ospetek, con EnnioGermano, in cui fra vivi e morti, verità e finzione, una rinascita emotiva fa sì chel’amore vinca sulla paura. Scritto da Ospetek, con Federica Pontremoli 71 , è un film sulfronte notturno e diurno, fra morti e vivi, con una strega, un tempo bellissima, che èraggelata ed imbruttita dall’ombra del rimorso. Ma non vi era rimorso, né gabbieimbruttenti negli occhi e nella voce della mia paziente, mentre mi salutava con unosguardo all’indietro e gli occhi un po’ socchiusi, come certe volte fanno le donnemeridionali. Ed ho immaginato (lo faccio, ogni tanto), come avrei tradotto (sognoancora di fare il regista) quella immagine e quella storia in un film e di nuovo horicordato le atmosfere di un romanzo, “I vivi e i morti” di Joy Williams, in cui ognipersonaggio femminile è deciso a vivere a ogni costo, portandosi dentro paranoie divivi già morti e di morti che tornano in vita, nel silenzio del deserto, un silenzio ognitanto squarciato da qualche mentecatto che si diverte a sparare ai cactus,onnipresenti sentinelle e miraggio di immortalità. In quello sguardo che ringraziava, viera tutta l’obliquità, fatta di incroci di parti di verità perfettamente compatibili, tipicadel mio Meridione, che fa fatica a produrre coscienza, a riconfigurarsi in una identitàche gli appare sfrontata, se troppo esplicitamente esposta. “Scoppieranno guerre pergli occhi delle donne”, scriveva Kerouc e certo parlava di occhi come quelli che ora miguardavano, in tralice, lasciandomi una vaga scia di pace, che tuttavia non eraparadiso. Gli occhi delle donne meridionali sono sempre velati di malinconia anchequando ridono. Occhi che ringraziano e fanno pensare, innocentemente, ad altro.Occhi che vengono in sogno di notte e che parlano, molto più delle parole. Vi era statauna ribellione e profonda, maturata negli anni in quella donna, una ribellione ad undestino in qualche modo ancor più succube e sottomesso che ai ruoli maschili usuali(marito, padre, figli), comprendente una dedizione non scelta, anche verso gli spiriti.Una ribellione che in fondo ricorda i profili delle donne briganti del Meridione, figurecome Maria Rosa Martinelli, Filomena Cianciarullo, Filomena Pennacchio, MariaOliverio, Serafina Ciminelli, donne autonome e “psicologicamente” indipendenti neicomportamenti e negli intenti, nel complesso una prima ribellione femminile allo statodi soggezione atavico e tradizionale lxxvi lxxvii lxxviii .CommentiCome scrivono vari studiosi, le cosiddette possessioni sono per lo più formepsichiatriche con manifestazioni che si esprimono secondo le regole della propriacultura e, pertanto delle proprie credenze lxxix lxxx . Secondo vari neuropsichiatri,normalmente si tratta di persone scarsamente evolute dal punto di vista culturale eintellettivo, in cui sono presenti forme di pensiero magico 72 , caratterizzate da71 Spesso sceneggiatrice di Nanni Moretti.72 Un tipo di elaborazione cognitiva in cui manca una relazione causale tra soggetto e oggetto. Va detto che la persistenza di tale pensiero ritarda iprocessi maturativi nel corso della vita. Tale pensiero è tipo delle nevrosi ossessivo-compulsive. Un'ossessione è un pensiero, un sentimento,un'idea o una sensazione ricorrente o intrusiva. Una compulsione è, invece, un atto mentale o comportamento standardizzato e ricorrente, comecontare, controllare o evitare. Le ossessioni accrescono l'ansia di una persona, mentre i comportamenti compulsivi la riducono. Nondimeno, quandoun individuo resiste a una compulsione, l'ansia aumenta.Fino a circa vent'anni fa, il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) era considerato piuttostoinfrequente e scarsamente sensibile al trattamento. Oggi è, invece, considerato di più diffusa presenza e altamente responsivo al trattamento. Unsoggetto affetto da DOC è consapevole dell'irrazionalità delle proprie ossessioni, che avverte come fenomeni egodistonici. Il DOC può esseredisabilitante: le ossessioni, infatti, possono causare una perdita di tempo e interferire significativamente con le normali abitudini della persona, colsuo funzionamento lavorativo, con le attività sociali o con le relazioni con amici e familiari. Per gli studiosi dell'apprendimento, le ossessioni sonostimoli condizionati. In altri termini, uno stimolo relativamente neutro viene collegato a paura o ansia attraverso un processo di condizionamentorispondente, essendo associato a eventi che sono per natura nocivi o generatori di ansia. In tal modo oggetti e pensieri precedentemente neutridiventano stimoli condizionati in grado di provocare ansia e disagio. Le compulsioni si stabiliscono in modo diverso: una persona scopre che unacerta azione, connessa a un pensiero ossessivo, riduce l'ansia. In questo senso, vengono sviluppate strategie di evitamento attivo per controllarel'ansia, sotto forma di compulsioni o comportamenti ritualistici. Gradualmente, a causa della loro efficacia nel ridurre una spinta secondariadolorosa (l'ansia), le strategie di evitamento diventano fisse, sotto forma di schemi appresi di comportamento compulsivo. La teoriadell'apprendimento fornisce utili concetti per spiegare certi aspetti dei fenomeni ossessivo-compulsivi come, ad esempio, la capacità di provocareansia di idee che di per sé non incutono necessariamente paura e la formazione di modalità compulsive di comportamento.109
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