sul ritmo della melatonina 24 . Nel 1998, il neurologo tedesco Arne May ha evidenziatotramite PET che, durante l’attacco doloroso, si verifica un’attivazione della regioneipotalamica omolaterale al dolore e l’anno dopo, utilizzando la risonanza magneticafunzionale, ha dimostrato che in quella stessa area si verifica anche un’alterazionedella densità neuronale xii . La presenza di pelle a buccia d'arancia, telangectasie esolchi naso-labiali profondi permette di definire l'aspetto del viso dei pazienti come"facies leonina". Secondo Kudrow, inoltre, le donne con CH hanno spesso un aspettomascolino. Si è a lungo ritenuto che queste caratteristiche fossero tipiche di questapatologia, ma in realtà molto probabilmente esse sono legate all'uso frequente di alcole tabacco, spesso presente in questi soggetti. E' stato osservato che circa i 2/3 diquesti soggetti ha gli occhi castani e che molti di essi sono di vari centimetri più altidella media. Queste caratteristiche possono anche essere frequenti, ma di certo nonsono di alcuna utilità per la diagnosi o per la scelta del trattamento. Altrecaratteristiche frequenti sono l'aumentata produzione di acidi a livello gastrico e lamaggior incidenza di ulcera peptica, fenomeni che peraltro potrebbero essere legatiall'abuso di alcol xiii . La diagnosi differenziale è nei confronti dell’emicrania (presenza diaura e assenza di cluster o fenomeni vasomotori); nevralgia trigeminale e arterite acellule giganti. A causa del rapido esordio e del breve periodo necessario araggiungere il picco di intensità, è indicato il ricorso ad una terapia sintomatica apronta azione. L'ossigeno, la somministrazione di sumatriptan per via sottocutanea equella di diidroergotamina per via intramuscolare sono quelle che consentono ilsollievo più rapido e sicuro della sintomatologia. Dal momento che la cocainizzazionedel ganglio pterigopalatino 25 si è dimostrata efficace nello stroncare gli attacchi, lalidocaina e la cocaina per via intranasale sono state utilizzate come terapia alternativada alcuni autori: se somministrata sotto forma di spray o di gocce al 4% o conbatuffoli di cotone, nella narice ipsilaterale al dolore o in entrambe le narici, lalidocaina produce una moderata riduzione del dolore in un certo numero di pazienti.Essa può quindi essere utilizzata come terapia aggiuntiva, ma non sembra essere almomento consigliabile come monoterapia per l'attacco di CH. La cocaina presentainoltre il rischio di indurre abuso e dipendenza, per cui non può essere considerata untrattamento di prima scelta. Ancora molto impiegati anche i corticosteroidi,soprattutto prednisone e desametazone, che sono quelli ad azione più rapida. Essisono molto efficaci come terapia profilattica iniziale, in grado cioe' di controllarerapidamente gli attacchi nel periodo di tempo necessario affinché i farmaci di profilassidi mantenimento possano agire. Può essere necessario una somministrazione per unperiodo di due settimane prima che la terapia preventiva standard possa aver effetto.Un grande studio non controllato ha riportato un netto miglioramento della CH nel77% dei casi in forma episodica trattati con prednisone, e un parziale miglioramentoin un altro 12%. Il prednisone sembra inoltre sortire un buon effetto nel 40% dei23 Il cortisolo è un ormone derivante dal colesterolo, prodotto dalle ghiandole surrenali, su stimolazione dell’ipofisi, ad opera dell’ACTH Vienespesso definito "ormone dello stress" perché la sua produzione aumenta, appunto, in condizioni di stress psico-fisico severo, per esempio dopoesercizi fisici molto intensi o interventi chirurgici. Con la sua azione, quest'ormone tende ad inibire le funzioni corporee non indispensabili nel breveperiodo, garantendo il massimo sostegno agli <strong>org</strong>ani vitali.24 La melatonina e’ arrivata all’attenzione del grande pubblico alcuni anni fa allorche’ le vennero attribuite attivita’ quasi miracolose derivate daardite estrapolazioni di indagini sperimentali in vitro o su animali. Venne accreditato come "ormone anti-invecchiamento" o addirittura ormoneantitumorale. Per tale motivo la melatonina e’ stata inclusa in diversi protocolli ufficiosi nel trattamento di svariate malattie. Particolarmenterilevante, in tale settore, e’ stato il caso del "Protocollo Di Bella". Si sono poi moltiplicati gli studi controllati, per cui alla melatonina e’ stato infinericonosciuto il ruolo che le compete come ormone regolatore del ritmo circadiano. Ormai e’ noto come il ritmo di secrezione della melatonina vieneregolato dall’ipotalamo, ed e’, generalmente, sincronizzato su un periodo di 24 ore. La sincronizzazione e' soprattutto legata alla percezione dellaluce mediante gli <strong>org</strong>ani visivi. In molte specie infatti la melatonina e’ normalmente prodotta durante la notte, e la sua secrezione e’ regolata dalladurata del buio, variabile a seconda delle stagioni e della latitudine. E’ stato verificato come anche durante le ore di luce un’ eventualesomministrazione di melatonina aumenti la sonnolenza; anche livelli elevati di melatonina derivati da condizioni fisiologiche particolari possonoindurre sonno. La melatonina, quindi, e’ in grado di modificare l’"orologio interno" che regola il ritmo circadiano. Esistono anche variazionistagionali dell'ormone e nella donna è stata dimostrata una variazione nel picco notturno correlata al ciclo mestruale (con livelli più bassi nelperiodo peri-ovulatorio).25 O sfenopalatino, situato nella parte più elevata della fossa pterigopalatina, le sue fibre sensitive efferenti si distribuiscono alla mucosa delle fossenasali, del faringe e della bocca ed alla ghiandola lacrimale.126
pazienti affetti da CH cronica, ed essere superiore alla metisergide. Il trattamento siinizia di solito con 60-80 mg di prednisone al giorno per 2-3 giorni; successivamente,la dose viene ridotta di 10 mg ogni 2-3 giorni. Anche il desametazone, al dosaggio di4 mg, 2 volte al giorno per 2 settimane, seguito da 4 mg al giorno per una settimana,si è dimostrato efficace. Con tali farmaci, tuttavia, alla riduzione del dosaggio spessogli attacchi si ripresentano. I corticosteroidi, in definitiva, sono soprattutto utilinell'indurre una rapida remissione nei pazienti affetti da CH episodica, e possono dareun miglioramento transitorio (specie se in fase di acuzie) nei pazienti con CH cronica.L'uso prolungato è, ovviamente, da evitarsi in quest'ultimo gruppo di pazienti xiv xv .Non sono né molti né recenti i lavori sull’impiego di agopuntura xvi xvii , con campioniesigui, spesso senza gruppo di controllo e con risultati non univoci xviii . Sia AAoccidentali xix xx xxi che cinesi xxii , inoltre, considerano il trattamento coronato da minorsuccesso, sia in fase acuta xxiii che come profilassi xxiv , rispetto a cefalea tensiva e aemicrania. I migliori risultati si ottengono con combinazione fra agopuntura,farmacologia xxv xxvi o fitoterapia xxvii xxviii .Caso clinicoB.F., celibe di 32 anni, ci viene inviato 26 dal Centro Cefalee della UOC di Neurologia-Dipartimento di Neuroscienze, della ASL 01 di L’Aquila-Avezzano-Sulmona, poiché, inun contesto di Horton cronico, persistente dall’età di 21 anni, era sofferente, da 15giorni, di riacutizzazione non migliorata con corticosteroidi parentali, sumatriptan 27 6mg intramuscolo al dì e diidroergotamina 28 25 gtt tre volte al dì. Le crisi eranogiornaliere (anche due volte al giorno), della durata di 90-120 minuti, con irradiazioneall’occhio, allo fronte e all’area mandibolare di sinistra, con ostruzione nasale, foto efonofobia, agitazione e nausea. Contrariamente a quanto accade di solito, il soggettorisultava astemio, fumava solo 3-5 sigarette al dì e consumava due sole tazzine dicaffè al giorno. L’irradiazione del dolore, la sua ciclicità e i dati anamnestici di insonniapersistente 29 e impotentia coeundi 30 in periodi di stress, oltre ai polsi, tesi in generale,ma piccoli a livello dei piedi (cun) di destra e sinistra, hanno portato la nostraattenzione sul Curioso Yang Qiao Mai xxix xxx . Anche la lingua, indirettamente, deponeva26 Presso il Servizio di <strong>Agopuntura</strong> del Dipartimento di Medicina della ASL 01-PO S. Salvatore di L’Aquila.27 Il primo agonista selettivo della serotonina resosi disponibile per il trattamento dell'attacco acuto di emicrania. La stimolazione dei recettori 5HT 1a livello dei vasi intracranici e delle terminazioni sensitive periferiche del sistema vascolare controllato dal trigemino porta ad una vasocostrizionecranica e ad una ridotta liberazione di neuropeptidi infiammatori cui fa seguito una attenuazione del dolore cefalalgico.28 E’ un derivato idrogenato della ergotamina, alcaloide peptidico della segale cornuta. Essa appartiene alla classe dei farmaci adrenosimpaticoliti,ma è in grado di agire sugli alfadrenocettori anche come agonista parziale (dualismo). La sua azione sui vasi dipende dalla resistenza vascolarepreesistente: determina vasocostrizione quando la resistenza vascolare è bassa e vasodilatazione allorché quest'ultima è aumentata. Ladiidroergotamina è inoltre un inibitore di tipo competitivo della noradrenalina. Si comporta come agonista dopaminergico ed ha una azione di tipodualistico non competitiva sui recettori della serotonina. Per la sua azione simpaticolitica la diidroergotamina antagonizza la vasocostrizioneprodromica della crisi emicranica, mentre in virtù della sua azione alfa-stimolante essa è impiegata per prevenire la distensione arteriolare dellafase dolorosa della crisi emicranica. E’ controindicata in corso di: arteriopatie periferiche (angiopatie obliteranti, affezioni coronariche);insufficienza epatica e renale; stati settici; marcata ipertensione; casi di ipersensibilità individuale.29 In corso di CH, dal momento che gli attacchi sembrano essere scatenati dalla fase del sonno REM, alcuni pazienti cercano di rimanere svegli il piùa lungo possibile. La privazione di sonno che ne risulta finisce col ridurre la latenza di ins<strong>org</strong>enza della fase REM, cosicchè quando inevitabilmenteessi si addormentano, la crisi compare assai rapidamente. Il circolo vizioso del dolore e della privazione di sonno demoralizza frequentemente isoggetti e può causare depressione dell'umore e ideazione suicidiaria.30 Segno tipico di Vuoto di Yang di rene e di Yang Qiao Mai. La disfunzione erettile, chiamata in passato impotenza viene definita come “l'incapacitàdel soggetto di sesso maschile a raggiungere e/o mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente. La disfunzione erettile dinatura psicologica non è una condizione permanente paragonabile ad una malattia o ad un'invalidità; persone che non riescono ad avere la minimareazione erettiva con una partner, possono tranquillamente averne di normalissime con altre; a conferma, la disfunzione erettile di naturapsicologica, come nel nostro paziente, non sussiste nell'autoerotismo.127
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