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ANNO XVI – N. 63 – Dicembre 2012 - Agopuntura.org

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solo e non più con un nero fantasma. Recentemente ho potuto vedere in anteprimaalcuni “girati” di "Magnifica presenza", l’ultimo film di Ferzan Ospetek, con EnnioGermano, in cui fra vivi e morti, verità e finzione, una rinascita emotiva fa sì chel’amore vinca sulla paura. Scritto da Ospetek, con Federica Pontremoli 71 , è un film sulfronte notturno e diurno, fra morti e vivi, con una strega, un tempo bellissima, che èraggelata ed imbruttita dall’ombra del rimorso. Ma non vi era rimorso, né gabbieimbruttenti negli occhi e nella voce della mia paziente, mentre mi salutava con unosguardo all’indietro e gli occhi un po’ socchiusi, come certe volte fanno le donnemeridionali. Ed ho immaginato (lo faccio, ogni tanto), come avrei tradotto (sognoancora di fare il regista) quella immagine e quella storia in un film e di nuovo horicordato le atmosfere di un romanzo, “I vivi e i morti” di Joy Williams, in cui ognipersonaggio femminile è deciso a vivere a ogni costo, portandosi dentro paranoie divivi già morti e di morti che tornano in vita, nel silenzio del deserto, un silenzio ognitanto squarciato da qualche mentecatto che si diverte a sparare ai cactus,onnipresenti sentinelle e miraggio di immortalità. In quello sguardo che ringraziava, viera tutta l’obliquità, fatta di incroci di parti di verità perfettamente compatibili, tipicadel mio Meridione, che fa fatica a produrre coscienza, a riconfigurarsi in una identitàche gli appare sfrontata, se troppo esplicitamente esposta. “Scoppieranno guerre pergli occhi delle donne”, scriveva Kerouc e certo parlava di occhi come quelli che ora miguardavano, in tralice, lasciandomi una vaga scia di pace, che tuttavia non eraparadiso. Gli occhi delle donne meridionali sono sempre velati di malinconia anchequando ridono. Occhi che ringraziano e fanno pensare, innocentemente, ad altro.Occhi che vengono in sogno di notte e che parlano, molto più delle parole. Vi era statauna ribellione e profonda, maturata negli anni in quella donna, una ribellione ad undestino in qualche modo ancor più succube e sottomesso che ai ruoli maschili usuali(marito, padre, figli), comprendente una dedizione non scelta, anche verso gli spiriti.Una ribellione che in fondo ricorda i profili delle donne briganti del Meridione, figurecome Maria Rosa Martinelli, Filomena Cianciarullo, Filomena Pennacchio, MariaOliverio, Serafina Ciminelli, donne autonome e “psicologicamente” indipendenti neicomportamenti e negli intenti, nel complesso una prima ribellione femminile allo statodi soggezione atavico e tradizionale lxxvi lxxvii lxxviii .CommentiCome scrivono vari studiosi, le cosiddette possessioni sono per lo più formepsichiatriche con manifestazioni che si esprimono secondo le regole della propriacultura e, pertanto delle proprie credenze lxxix lxxx . Secondo vari neuropsichiatri,normalmente si tratta di persone scarsamente evolute dal punto di vista culturale eintellettivo, in cui sono presenti forme di pensiero magico 72 , caratterizzate da71 Spesso sceneggiatrice di Nanni Moretti.72 Un tipo di elaborazione cognitiva in cui manca una relazione causale tra soggetto e oggetto. Va detto che la persistenza di tale pensiero ritarda iprocessi maturativi nel corso della vita. Tale pensiero è tipo delle nevrosi ossessivo-compulsive. Un'ossessione è un pensiero, un sentimento,un'idea o una sensazione ricorrente o intrusiva. Una compulsione è, invece, un atto mentale o comportamento standardizzato e ricorrente, comecontare, controllare o evitare. Le ossessioni accrescono l'ansia di una persona, mentre i comportamenti compulsivi la riducono. Nondimeno, quandoun individuo resiste a una compulsione, l'ansia aumenta.Fino a circa vent'anni fa, il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) era considerato piuttostoinfrequente e scarsamente sensibile al trattamento. Oggi è, invece, considerato di più diffusa presenza e altamente responsivo al trattamento. Unsoggetto affetto da DOC è consapevole dell'irrazionalità delle proprie ossessioni, che avverte come fenomeni egodistonici. Il DOC può esseredisabilitante: le ossessioni, infatti, possono causare una perdita di tempo e interferire significativamente con le normali abitudini della persona, colsuo funzionamento lavorativo, con le attività sociali o con le relazioni con amici e familiari. Per gli studiosi dell'apprendimento, le ossessioni sonostimoli condizionati. In altri termini, uno stimolo relativamente neutro viene collegato a paura o ansia attraverso un processo di condizionamentorispondente, essendo associato a eventi che sono per natura nocivi o generatori di ansia. In tal modo oggetti e pensieri precedentemente neutridiventano stimoli condizionati in grado di provocare ansia e disagio. Le compulsioni si stabiliscono in modo diverso: una persona scopre che unacerta azione, connessa a un pensiero ossessivo, riduce l'ansia. In questo senso, vengono sviluppate strategie di evitamento attivo per controllarel'ansia, sotto forma di compulsioni o comportamenti ritualistici. Gradualmente, a causa della loro efficacia nel ridurre una spinta secondariadolorosa (l'ansia), le strategie di evitamento diventano fisse, sotto forma di schemi appresi di comportamento compulsivo. La teoriadell'apprendimento fornisce utili concetti per spiegare certi aspetti dei fenomeni ossessivo-compulsivi come, ad esempio, la capacità di provocareansia di idee che di per sé non incutono necessariamente paura e la formazione di modalità compulsive di comportamento.109

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