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ANNO XVI – N. 63 – Dicembre 2012 - Agopuntura.org

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massimo grado. Il termine (collegato all’Utero Viscere Curioso), fa riferimento allapropria bellezza ed integrità, ma anche alla capacità di vivere con forza, con dignità econ coraggio, non lasciando che le nostre qualità siano senza “germoglio” e senza“fioritura”. Per molti versi siamo nell’ambito del “femminino sacro”, caro alle tradizionioccidentali, tutto ciò che sborda dal “nient’altro” che la scienza delimita e indaga, il“mare” che la ragione non può percorrere se non perdendosi. A questo oceanosconfinato del sacro, al quale non appartengono solo le creature soprannaturali, imostri di ogni tipo, i morti, ma anche la natura per quel tanto che è estranea allacvi cviicultura, quindi gli istinti, le pulsioni, le passioni, e le patologie ad esse collegatecviii cix . E, nel caso della nostra paziente, senza né “germoglio” né “fioritura” eranostate lasciate doti mistico-magiche per le quali, forse, era o si era sentita destinata 83 .Una ribellione, in fondo, da brigantessa, da donna che ribalta il ruolo stereotipato dellatradizione femminile del Mezzogiorno, con una profonda determinazione e di uninsolito coraggio, come le “antenate” fautrici di azioni illecite e particolarmenteviolente: atti anche estremi di efferatezza, affermazione identitaria e ribellione, oracontro i soprusi baronali, ora contro la Guardia Nazionale, contro il proprio coniuge, ofamiliari, se necessario, fino a comandare in prima persona una banda, maneggiarearmi di taglio e da fuoco, prelevare riscatti; o, più semplicemente, coinvolte nella fittarete di relazioni clandestine con i parenti datisi alla macchia cx . Ma allora il miointervento ne ha modificato vocazioni e destino? Mi consolo pensando alle parole delcapitano Nathan Algren, ne “L’ultimo Samurai” 84 e, facendone una parafrasi, mi dicoche ho consentito alla mia paziente un equilibrio, il migliore possibile, in attesa che ilsuo destino si palesi. Perché, come scrive Carotenuto, l'universo femminile è qualcosadi più di una delle diverse possibilità dell'esistenza, anzi ne costituisce il presupposto cxicxii cxiii ; un destino che si situa in incroci da cui si dipartono tratti antitetici e spessoirrisolti cxiv cxv .una figura femminile che annienta attraverso i suoi abbracci e le sue carezze che non rispetta più la tradizionale divisione dei ruoli e assumel’iniziativa sessuale. L’Opera di Gabriele D’Annunzio che si muove all’interno di correnti romantiche e decadenti fornisce la migliore immagine deltipo della “donna fatale”, della sua sopraffazione e crudeltà. L’Opera Dannunziana è ricca di personaggi femminili sensuali, crudeli e corrotti chespesso sono anche vittime della follia come delle malattie e della demenza. D’Annunzio ripropone la seduzione in termini di conquista. Verso la finedel secolo il pittore austriaco Klimt dipinge figure femminili dominatrici, peccatrici, seduttrici all’interno di un contesto sociale in cui non vengonopiù derise spietatamente, ma venerate come dee di una nuova e più libera cultura prigioniera delle sue grandi passioni, in un’Europa che cambiavolto. Per Klimt la donna è la personificazione sia della tentazione sia della poesia che spinge al trionfo della seduzione artistica sulla seduzionecarnale. Infine, la psicoanalisi, la seduzione come un’illusione che nasconde un bisogno taciuto, sottinteso creato dalla propria immaginazione al cuifascino è difficile sottrarsi. Nell’epoca attuale il passato con i suoi sentimentalismi viene respinto e l’idea del peccato scompare sostituita dalconcetto che il sesso è la donna sono la stessa cosa. La parte razionale, intellettuale prevale su quella dell’anima e compare l’inquietudine e l’arteabbandona la natura e la simbologia ispiratrice del femminile. La donna non suggerisce, non ispira più come un tempo e nell’ottica maschile ladonna per essere conquistata deve essere spesso maltrattata. Dal punto di vista psicologico la seduzione ci consente di capire aspetti della nostrapersonalità che sarebbero vissuti nell’ombra e mai sperimentati.83 Scrivono vari studiosi che, in relazione alle conoscenze attuali (soprattutto relative alla PNEI), sia la psiche che l’autocoscienza sono corpi che esistonoindipendentemente dal corpo fisico, quali realtà di materia ed energia sottili, ma al contempo che esiste per ogni stato emotivo e per ognistato di coscienza un equivalente chimico (ormone, neuroormone, neurotrasmettitore, neuropeptide, citochina) che media a livello fisico le realtàsoprasensibili psichiche, mentali e spirituali, senza il quale non sarebbe possibile provare a livello di corporeità la gamma infinita degli stati emotivi edi coscienza dell’essere. In definitiva è scientificamente provato che esiste una realtà spirituale.84Film del 2003, di Edward Zwick, con Tom Cruise, su sceneggiatura di John Logan, Marshall Herskovitz e lo stesso Zwick.113

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