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▼B<br />
4.2. Preparazione della colonna a scambiatore ionico<br />
Porre nella colonna di vetro 11 × 300 mm, al di sopra del rubinetto, un<br />
tampone di lana di vetro. Versare nella colonna lo scambiatore di ioni<br />
preparato come descritto in 4.1 per un'altezza di 10 cm. Con il<br />
rubinetto aperto lasciare percolare la soluzione di acido acetico al 30<br />
% sino a circa 2-3 mm al di sopra della superficie della resina.<br />
Lavare quindi con 50 ml della soluzione di acido acetico allo 0,5 %.<br />
4.3. Isolamento dell'acido DL-malico<br />
Versare sulla resina preparata come descritto in 4.2 10 ml di vino o di<br />
mosto.<br />
Lasciare percolare il vino, goccia a goccia (una goccia al secondo<br />
circa), sino a circa 2-3 mm al di sopra della superficie della resina.<br />
Lavare la colonna prima con 50 ml circa della soluzione di acido<br />
acetico allo 0,5 % e dopo con circa 50 ml di acqua distillata; lasciare<br />
percolare queste soluzioni con la stessa velocità del vino.<br />
Eluire gli acidi fissati sulla resina a scambio ionico per mezzo della<br />
soluzione di solfato di sodio al 10 % con la stessa velocità delle<br />
operazioni precedenti (1 goccia al secondo), raccogliere l'eluato in un<br />
pallone tarato da 100 ml sino al segno di taratura.<br />
La resina può essere rigenerata come descritto in 4.1.<br />
4.4. Dosaggio dell'acido malico<br />
In due provette a tappo smerigliato, a bocca larga, da 30 ml, «A» e<br />
«B», introdurre 1,0 ml di eluato e 1,0 ml della soluzione di acido<br />
cromotropico al 5 %. Nella provetta «A» aggiungere 10,0 ml di acido<br />
solforico all'86 % (bianco) e nella provetta «B» 10,0 ml di acido<br />
solforico al 96 % (campione). Tappare ed agitare per ottenere una<br />
perfetta omogeneità senza bagnare la parte smerigliata. Porre le due<br />
provette per 10 minuti esatti nel bagno maria portato preventivamente<br />
a ebollizione vivace. Far raffreddare le provette a 20 °C al buio.<br />
Esattamente dopo 90 minuti dall'inizio del raffreddamento misurare<br />
l'assorbanza della provetta «B» contro il bianco (provetta «A») alla<br />
lunghezza d'onda di 420 nm nelle celle da 10 mm di cammino ottico.<br />
4.5. Curva di taratura<br />
In palloncini tarati da 50 ml versare 5 - 10 - 15 e 20 ml della soluzione<br />
di acido malico di 0,5 g/l; portare a segno con la soluzione di solfato<br />
di sodio al 10 %.<br />
Le soluzioni così ottenute corrispondono ad eluati ottenuti a partire da<br />
vini contenenti 0,5 - 1,0 - 1,5 e 2,0 g di acido DL-malico per litro.<br />
Continuare come indicato in 4.4.<br />
I valori dell'assorbanza ottenuti con queste soluzioni, riportati in<br />
funzione dei tenori in acido malico corrispondenti, si allineano su una<br />
retta passante per l'origine.<br />
Poiché l'intensità della colorazione è notevolmente influenzata dalla<br />
concentrazione dell'acido solforico, è necessario controllare la curva<br />
di taratura per almeno un punto per ogni serie di misure per mettere<br />
in evidenza una eventuale variazione della concentrazione dell'acido<br />
solforico.<br />
5. ESPRESSIONE DEI RISULTATI<br />
Riportare l'assorbanza misurata per l'eluato sulla curva di taratura per<br />
ottenere il tenore in acido DL-malico in grammi per litro con une<br />
divra decimale.<br />
Ripetibilità<br />
tenore < 2 g/l: r = 0,1 g/l<br />
tenore > 2 g/l: r = 0,2 g/l<br />
Riproducibilità<br />
R = 0,3 g/l<br />
1990R2676 — IT — 13.08.2005 — 011.001 — 118