31.05.2013 Views

Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

notato. La malattia rimette in <strong>di</strong>scussione tutte le certezze che avevi prima nella vita e ti chie<strong>di</strong> a<br />

cosa è servito correre. E adesso…? Sono fortunato, potevo essere morto”.<br />

Oggi Antonello grazie alla sua forza <strong>di</strong> volontà ha ripreso una vita quasi normale e anch’io dopo<br />

i risultati delle ultime analisi sono uscita dall’apatia del dubbio. C’è una frase molto bella scritta<br />

da un mio cugino che vorrei fare mia per dare un fi nale alle nostre storie: “Se ascoltate bene il<br />

silenzio vi accorgerete che è stato parlato troppo”. È l’essenza del comprendere...<br />

S1/48 Amare silenziosamente<br />

Antonio TRICARICO<br />

Silenzi... attimi <strong>di</strong> vita vissuta, buttati, strappati, sogni che immagini <strong>di</strong> poter avvinghiare, tenere<br />

stretti a te da non voler raccontare... e invece quella goccia che scende lentamente inesorabile ti<br />

ricorda che sei immobile e <strong>di</strong>steso. La mente e il cuore nessuno te li può strappare però; sono<br />

libero, libero <strong>di</strong> pensare a quello che farò dopo che uscirò da questo inferno… il silenzio incombe<br />

ma il sapore <strong>di</strong> sapere che vi rincontrerò è dolce e l’amore sa <strong>di</strong> buono. Sono debole ma dentro mi<br />

sento forte, la forza del vento mi tocca dentro, mi sazia l’anima mi racconta quanto è importante<br />

la presenza delle vostre mani che sfi orano i miei capelli, delle vostre <strong>di</strong>ta tra le mie. Scorre in un<br />

momento la propria vita, in silenzio ti ritrovi... viaggi attorno alla strada, non la trovi o non la<br />

sanno, non conviene quando sei raro, poi ti accorgi che se ci cre<strong>di</strong> fi no in fondo c’è una luce nel<br />

profondo, guar<strong>di</strong> piano poi la scruti, tutti quanti ne parlano prima o poi, se ci cre<strong>di</strong> o non ci<br />

cre<strong>di</strong> <strong>di</strong>pende da te, dalla tua paura, dalla soff erenza, dalle piaghe, dall’angoscia; il cuore batte<br />

forte perché dai silenzi più profon<strong>di</strong> si <strong>di</strong>cono le cose più gran<strong>di</strong>, si scrivono poemi, si raccontano<br />

storie emozionanti si esprimono sentimenti, si raccontano emozioni, si credono cose incre<strong>di</strong>bili,<br />

semplicemente si ama...<br />

S1/49 Parole dal silenzio<br />

Rossella IANNELLO<br />

Alla fi ne per il “guerriero” è giunto il tempo del riposo, dopo una così lunga battaglia. E per i suoi<br />

familiari il tempo <strong>di</strong> lasciarlo andare: la morte può essere anche pace.<br />

Ambrogio Mazzeo, morto nel settembre del 2010 a un anno dal suo pensionamento come <strong>di</strong>rettore<br />

generale della più grande azienda ospedaliera catanese, si era ammalato cinque anni fa. All’inizio,<br />

quando la SLA, la sclerosi laterale amiotrofi ca, dopo gli accertamenti, gli fu <strong>di</strong>agnosticata, furono<br />

colpi alla cieca, frutto del dolore e della rabbia <strong>di</strong> chi vede le proprie certezze e la propria vita –<br />

familiare e professionale – messa a repentaglio dalla malattia che irrompe.<br />

Una fase dolorosa e breve, per Gino Mazzeo, allora 69enne che decise poi <strong>di</strong> combattere la malattia<br />

che avanzava, oltre che con l’assistenza dei me<strong>di</strong>ci, con l’unica arma che aveva a <strong>di</strong>sposizione, la<br />

vita. Quella pubblica, de<strong>di</strong>cata a centrare obiettivi sempre più ambiziosi per la sua azienda, e<br />

quella intima della famiglia, dei nipotini, degli amici. Per quella vita Mazzeo ha lottato come<br />

un leone, accettando via via le limitazioni che la SLA gli imponeva: prima impedendogli <strong>di</strong><br />

muoversi, poi privandolo della parola.<br />

Più avanzava la malattia, più emergeva l’Uomo. Supportato in Azienda da uno staff amico,<br />

effi ciente e affi dato e sostenuto con amore dalla moglie, dai fi gli e dai tanti amici, il dott. Mazzeo<br />

101

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!