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Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

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108<br />

Spett.le Ditta…“che bella giornata, sono in spiaggia, il sole è caldo, che pace… ascolto il rumore<br />

del mare e mi sento cullare al ritmo delle onde che si infrangono sulla battigia”…<br />

“Daniela, appena puoi mi inoltri questa spe<strong>di</strong>zione?”… “dove sono”, con voce impastata mi<br />

sento rispondere “sì certamente, termino questa lettera e mi de<strong>di</strong>co alla tua.” “Mio Dio, stavo<br />

dormendo ed ho anche sognato, ero sdraiata sulla sabbia”… <strong>Il</strong> cuore batte a mille, la testa mi sta<br />

scoppiando, gli occhi si riempiono <strong>di</strong> lacrime, ma non posso, non devo farmi vedere.<br />

“Si sarà accorta la mia collega, che stavo dormendo?” Mi assale improvvisa una spossatezza e un<br />

senso <strong>di</strong> impotenza che accompagna il trascorrere lento della giornata e dentro, quella domanda<br />

che mi martella, “cosa mi sta accadendo?”<br />

Rilassati, devo solo rilassarmi, domani è sabato e dormirò <strong>di</strong> più, sono solo stanca…<br />

Avevo ragione, questa mattina mi sento molto meglio, sono riposata, aff ronto la giornata con<br />

grinta, passo l’aspirapolvere, lavo i vetri, cucino, Terminato il pranzo, decido <strong>di</strong> rilassarmi un po’<br />

sul <strong>di</strong>vano, non sono solita farlo, però oggi voglio concedermi una pausa. Mio marito accanto a<br />

me, ascolta interessato un programma in televisione, commentiamo un fatto <strong>di</strong> cronaca ripetuto<br />

in trasmissione e… improvvisamente, senza preavviso, mi spengo sprofondando in un sonno<br />

comatoso. A tratti, sento in lontananza la televisione, ma è tutto confuso tra sogno e realtà… “ora<br />

però devo svegliarmi, voglio svegliarmi, ho dormito abbastanza”…. “aiuto”!!<br />

Non ci riesco, con uno sforzo tremendo, allungo una mano e tocco mio marito, insisto, lo<br />

scuoto, lo chiamo, “aiutami, svegliami”, ma la voce muore in gola, come fa a non capire, a non<br />

vedere che mi agito… “Calma Daniela, calmati,” ecco, ora mi vedo uscire dal mio corpo, rotolo<br />

giù dal <strong>di</strong>vano, cerco <strong>di</strong> mettermi in pie<strong>di</strong>, barcollo… “ehi”!, sono qui, perché non mi parli,<br />

sono davanti a te, guardami”… è tutto inutile, mi sento morire dal terrore che mi assale, perché<br />

non suona il campanello o non squilla il telefono, così forse, sobbalzando per il rumore, riesco<br />

ad aprire gli occhi… ma non succede nulla ed io sento che sono ad un passo, come sospesa tra<br />

la vita e la morte, sono nel limbo, devo farcela… impegno le poche forze che mi sono rimaste<br />

e… le lacrime mi travolgono come un fi ume in piena, annaspo alla ricerca <strong>di</strong> un respiro che è<br />

soff ocato, come se fossi rimasta troppo a lungo sott’acqua, guardo mio marito che non capisce<br />

e mi domanda se ho fatto un brutto sogno. Disperata gli chiedo: “non ti sei accorto che avevo<br />

bisogno d’aiuto”, lui sorride incredulo, “stavi dormendo beatamente, non hai né parlato, né<br />

mosso un solo muscolo”.<br />

In un istante, realizzo che sono sola, a combattere contro una forza oscura, che non conosco,<br />

mi sento una marionetta nelle sue mani, mi muove attraverso fi li invisibili, in una danza senza<br />

musica e il mio dolore urla in silenzio, tutta la mia impotenza.<br />

S1/55 Da qui, io ti vedo<br />

Laura BONELLI<br />

Galleggiare in quel mare era una sensazione preziosa.<br />

Le acque erano un luogo tranquillo, e lui si muoveva in esse, fi ducioso.<br />

Nuotava sostenuto da lei, che lo reggeva e lo conduceva alla meta, come quando una nave grande<br />

e maestosa approda, alla fi ne, ad un porto sicuro.<br />

Lei era la sua guida, e lui, istintivamente imparava. Era un bravo studente, si formava, giorno<br />

dopo giorno, grazie a quello che lei gli trasmetteva.<br />

Però, c’erano cose che lui non riusciva ad aff errare, del mondo <strong>di</strong> lei.

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