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Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

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Ho le mani bruciate<br />

due righe profonde, raschiate<br />

sotto il banco della mia presenza<br />

e due ali cucite male <strong>di</strong>etro la schiena:<br />

che mi fanno perdere il fi ato,<br />

mi lasciano in apnea, sottovuoto.<br />

Sono una presenza softcore<br />

sul <strong>di</strong>vano della sindrome <strong>di</strong> Asperger,<br />

il vibrafono mi entra nelle tempie<br />

e nella musica rallento al cubo,<br />

rubo colore e frammenti del muro<br />

<strong>di</strong> suono:<br />

gonfi o la vela che spinge l’uomo i<strong>di</strong>ota sapiente fuori da me.<br />

Forse dovrei muovermi, <strong>di</strong>strarmi negli spostamenti <strong>di</strong> realtà<br />

ma non mi fanno bene.<br />

Compulsiva voglia <strong>di</strong> vedere qualcuno<br />

incollata al deretano,<br />

standomene appeso al darwinismo neurale delle lancette dell’orologio.<br />

dentro il <strong>di</strong>vano.<br />

Oggi faccio il saldo contabile della verità:<br />

c’è solo il vuoto sotto quest’ultima riga.<br />

S2/123 SLA (il coraggio del silenzio)<br />

Roberto MESTRONE<br />

Non servon l’ali per spiccare il volo:<br />

io spesso ingoio dosi <strong>di</strong> coraggio<br />

e anche campando sopra un letto a nolo<br />

rincorro gli astri o tento l’allunaggio.<br />

Ti sento sempre accanto... non son solo!<br />

Echeggia dentro il petto il tuo messaggio<br />

d’aff etto e <strong>di</strong> speranza e mi consolo,<br />

pur se d’un morbo atroce resto ostaggio.<br />

La sera accen<strong>di</strong> in cuore la magia<br />

<strong>di</strong> passeggiare insieme in riva al mare.<br />

Pren<strong>di</strong> per mano la mia malattia,<br />

<strong>di</strong>lle che m’ami... e che non vuoi mollare!<br />

Poi ren<strong>di</strong> dolce questa prigionia<br />

con baci e abbracci: voglio ancor sognare!<br />

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