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Terzo concorso Il Volo di Pègaso - Istituto Superiore di Sanità

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La ribellione e la rabbia piano piano si trasformano in forza per reagire in positivo. Si trasformano<br />

in una voce che esce dal silenzio, in una voce ricca <strong>di</strong> esperienze e che può dare aiuto, può dare<br />

speranza. In una voce rispettata e stimata. Alla base <strong>di</strong> questo mutamento c’è anche un profondo<br />

cammino <strong>di</strong> Fede, un’istruzione e una formazione umanistico / spirituale.<br />

Ci sono voluti molti anni, 18 per l’esattezza, per sapere abbracciare la croce e saperla portare,<br />

vedere con occhi nuovi la vita, non sentire più il silenzio assordante, nero, buio e negativo.<br />

Credere che la malattia è una delle tante <strong>di</strong>mensioni della vita.<br />

Comprendere cosa signifi cano dolore e soff erenza. Decidere razionalmente <strong>di</strong> non allontanarsi da<br />

un mondo <strong>di</strong>ffi cile come quello della malattia e della <strong>di</strong>sabilità, che ti mette a dura prova ma ti<br />

fa essere parte integrante dell’umanità dell’uomo, della fragilità della vita, ecco che con un duro<br />

e costante lavoro su me stessa sono andata oltre al silenzio, dalla soff erenza sono passata a vivere<br />

questa vita così come è con gioia e con speranza. Amando e rispettando la vita mia ed altrui con<br />

vera riconoscenza a chi me ne ha fatto dono. Ho scelto <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> fare mio il senso dell’umana<br />

soff erenza.<br />

S1/62 <strong>Il</strong> silenzio non è assenza <strong>di</strong> rumore!<br />

Diana MAYER GRECO<br />

Cala la notte, la città si calma, il buio avvolge ogni cosa, nelle strade deserte regna il silenzio.<br />

È mattina la città si anima, sta albeggiando e le persone iniziano frenetiche la loro giornata, le<br />

strade prendono vita con il via vai <strong>di</strong> automobili, ognuno si appresta a rincorrere il proprio fare.<br />

Vorrei uscire! Ma non saprei dove andare, ad incontrare volti assenti che abbassano lo sguardo?<br />

Ho deciso, per ora resto a casa! Magari esco più tar<strong>di</strong>, vado al cimitero e a comprare qualcosa<br />

da mangiare, che fatica! Forse incontrerò uno sconosciuto al quale racconterò la mia storia<br />

<strong>di</strong> dolore, quanta voglia ho <strong>di</strong> parlare, con<strong>di</strong>videre, togliermi questo peso che porto dentro,<br />

il mal capitato si accollerà questo mio bisogno? Oppure scapperà a gambe levate non appena<br />

pronuncerò la parola rianimazione? Solitamente è così che accade. La maggior parte delle persone<br />

non sono sintonizzate sul canale dell’ascolto, soprattutto se la trasmissione in onda è centrata su<br />

“oggi parleremo <strong>di</strong> malattia e morte”, al primo stacchetto pubblicitario, basterà una <strong>di</strong>strazione,<br />

scusandosi per la fretta “devo proprio andare”; fanno bene a scusarsi per la loro mancanza.<br />

Rimarrò sul <strong>di</strong>vano ancora un po’. Giro per la casa, con la televisione accesa che emette suoni<br />

lontani dalla realtà, si parla <strong>di</strong> problemi, problemuccio al quale, puntualmente, arriva il lieto fi ne<br />

con festeggiamenti fuori posto per traguar<strong>di</strong> scontati. Cambio canale, eppur non cambia nulla.<br />

Avrei io qualcosa da raccontarvi, ma forse il mio “non” lieto fi ne è poco adatto? Eppure devo <strong>di</strong>re<br />

che una volta mi hanno chiamata in televisione, è stato bello con<strong>di</strong>videre con gli altri il mio vissuto.<br />

Lo zapping compulsivo comanda la mia mente apatica, seduta sul <strong>di</strong>vano le ore passano, i giorni<br />

passano. Chissà se fuori c’è il sole? Forse piove!<br />

Apro le fi nestre e mi aff accio, chissà forse passerà qualcuno che conosco e scambierò un semplice<br />

ciao? Ma fuori c’è il silenzio, per strada tutti camminano frettolosi a testa bassa, rincorrono la loro<br />

vita senza accorgersi che in realtà gli sfugge via.<br />

Se si fermassero ad ascoltarsi.<br />

“Cosa senti?”<br />

“Silenzio!”<br />

“Tutto il tuo correre dove ti porta?”<br />

“Solo silenzio!”<br />

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