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morti 2.pdf - AppuntiMed

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Creutzfeldt Jakob<br />

(contributi dagli appunti di Neurologia – prof. Pizzolato)<br />

La famosa malattia da prioni (proteinaceus + infectious) determinata dall’isoforma conformazionale a<br />

β foglietto della proteina prionica cellulare normale (PrP C ) che determina un deterioramento cognitivo<br />

associato a sintomi piramidali ed extrapiramidali con esito invariabilmente fatale. Anatomopatologicamente<br />

si ha degenerazione spongiforme (vacuoli) a livello citoplasmatico dei neuroni del SNC.<br />

patogenesi<br />

deriva da una normale proteina di membrana: cioè la proteina prionica sensibile alle proteasi: quindi si<br />

altera: PrPres: è resistente a:<br />

proteasi<br />

gluteraldeide 50%<br />

ebollizione<br />

cesio (settimane)<br />

pH molto acidi<br />

È comunque presente non solo nell’encefalo ma a livello sistemico. Quando si trasforma nella forma infettiva<br />

si iperestende e si disgrega. Oltre a non sapere perché essa vari l’aspetto stereometrico, non sappiamo<br />

nemmeno come induce le corrispettive proteine sane a mutare.<br />

ipotesi microbiologica: col tempo si è cominciato ad ipotizzare che ci fossero ulteriori fattori in gioco: in<br />

particolare i prioni normali si visto come possano essere bersagli per alcuni<br />

patogeni…<br />

• tetracicline protettive per lo scrapie: trattando i topi in particolare<br />

• spiroplasma: l’ipotesi genera da osservazioni quali:<br />

inclusi di spiroplasma nell’encefalo di <strong>morti</strong> di Creutzfeldt, nei topi affetti, e nel cervello di<br />

pzz. affetti da qualche sottotipo della patologia.<br />

ipotesi d’ingresso: una modalità possibile è stata individuata<br />

- legame con la proteina proteica normale<br />

- internalizzazione in un microsoma<br />

- diffusione intra circolatoria dello spiroplasma<br />

- facile vita nei tessuti ricchi di lipidi (50% dell’encefalo è mielina…)<br />

spiegazione della vacuolizzazione: lo spiroplasma si porta dietro anche proteine di vario tipo che<br />

le provocherebbero.<br />

il Creutzfeldt senza una situazione infiammatoria di base, non ha modo di procedere<br />

Clinica e classificazione<br />

• sporadica (sMCJ) ⇒ 85%; le alterazioni sono prevalentemente della corteccia<br />

esordio<br />

• 40% deficit cognitivi<br />

• 20% sintomi psichiatrici<br />

• 20% sintomi cerebellari<br />

• 20% clinica eterogenea<br />

fenotipi clinici<br />

• variante cognitiva<br />

• classica mioclonica<br />

• variante Heidenhain<br />

(disturbi visivi isolati)<br />

• iMCJ (iatrogena) ⇒ Si trasmette con modalità simili anche il Kuru (scoperto tra cannibali della Papua<br />

Nuova Guinea, che mangiavano il cervello dei <strong>morti</strong>).<br />

trapianti: di dura madre, cornea…<br />

GH cadaverico per curare il nanismo, usato soprattutto in Francia negli anni ‘80<br />

interventi neurochirurgici (vd. dopo la resistenza dei prioni)<br />

• VMCJ (variante) ⇒ malattia della mucca pazza. L’associazione è stata fatta per la latenza<br />

(incubazione) dal picco nella malattia delle mucche.<br />

giovani: era la cosa più evidente, malati di età inferiore<br />

1 anno di malattia: contro i 10-30 anni di sviluppo della classica<br />

quadro tardivo uguale alla sMCJ<br />

quadro terminale<br />

• demenza franca<br />

• atassia, mioclono<br />

• mutismo acinetico<br />

• exitus (100%)<br />

Giuseppe Marini: Anatomia Patologica parte II (aa. 2012-2013); prof. Bussani e Robbins 161

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