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morti 2.pdf - AppuntiMed

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Aterosclerosi<br />

Con il termine generico di “arteriosclerosi" si intende l’inspessimento dei vasi e la perdita di elasticità<br />

delle pareti arteriose. Poi all’interno di questo quadro se ne individueranno tre varianti:<br />

- “ATERO” sclerosi: quella di cui si parla in questo paragrafo, dal greco “poltiglia”<br />

- sclerosi calcifica della media (Monckerberg)<br />

- “ARTERIOLO” sclerosi (jalina e iperplastica).<br />

Patogenesi: ipotesi della reazione al danno<br />

La teoria attualmente in auge per spiegare questo processo è l’ipotesi della reazione al danno:<br />

danno endoteliale: nell’uomo la lesione inizia su endotelio strutturalmente indenne, quindi si pensa<br />

che alla base vi siano alterazioni anatomo funzionali che portano a<br />

trombogenicità, adesività, ed alterazione della permeabilità<br />

o fumo di sigaretta<br />

o omocisteina<br />

o virus & altri agenti infettivi: Chlamydia, CMV ed altri sono stati presi in<br />

considerazione, in teorie che vedrebbero le placche come neoplasie<br />

benigne scatenate da alterazioni indotte da infezioni come queste.<br />

o TNF: geni pro – ateromi<br />

o alterazioni emodinamiche: infatti le placche tendono a concentrarsi nelle famose aree<br />

ad alta turbolenza.<br />

o ipercolesterolemia: determina accumulo di LDL in sede di danno<br />

disfunzione endoteliale e flogosi cronica<br />

o VCAM-1: proteina adesiva espressa dall’endotelio che determina chemiotassi verso<br />

- monociti ⇒ migrano all’intima dove si trasformano in macrofagi tissutali<br />

fagocitando tramite recettori scavenger (e non LDL-R) i depositi di<br />

LDL diventando cellule schiumose<br />

- linfociti T<br />

o IL-1, TNF (macrofagici) ⇒ ⊕ chemiotassi leucocitaria<br />

o MCP-1 (monocyte chemiotactic protein-1) ⇒ auto stimolazione dei macrofagi sempre<br />

o PDGF, TGF-β ed altri sono implicati nella migrazione delle fibrocelle muscolari lisce<br />

a livello intimale, dove producono GAG e collagene (stria ⇒ ateroma)<br />

mantenimento dell’infiammazione sostenuto da<br />

- lipoproteine ossidate: sono fondamentali nel generare flogosi<br />

- cross talk tra cellule infiammatorie: macrofagi, linfociti.. determina l’attivazione del<br />

SI sia cellulare che umorale.<br />

evoluzione<br />

Ci sono diversi stadi che portano alla formazione della famosa placca ateromatosa:<br />

1. macchia lipidica: sostanzialmente accumuli di macrofagi schiumosi (che hanno fagocitato lipidi)<br />

2. stria lipidica: accumuli di lipidi intracellulari che si è provato poter evolvere in placche, anche se<br />

non tutte lo faranno. Sono già presenti in bambini di 10 anni e anche in sedi dove di<br />

norma non si sviluppano poi placche ateromatose.<br />

3. lesione intermedia: piccola componente di lipidi extracellulari nel contesto di una stria lipidica.<br />

4. ateromi: delle strie lipidiche che presentano degli interi accumuli extracellulari<br />

5. fibroateromi: classiche lesioni focali della tonaca intima rilevate rispetto la superficie endoteliale<br />

centro poltaceo: deposito di colesterolo, di per sé reversibile<br />

capsula fibrosa: delimita il centro poltaceo rispetto al lume, è una componente irreversibile<br />

dovuta alla migrazione e proliferazione delle cellule della tonaca media 2 .<br />

6. lesioni complicate: con difetti di superficie, ematomi-emorragie o trombi<br />

2<br />

si ha infatti una migrazione e proliferazione delle cellule muscolari lisce della tonaca media grazie al PDGF; esistono<br />

due fenotipi di fibrocelle muscolari lisce (1) contrattile: quando le cellule sono adiacenti le une alle altre<br />

(2) secretorio: tipico di cellule isolate, fenotipicamente dei fibroblasti, che differentemente da quelli tipicamente<br />

tissutali conterranno anche residui di actina.<br />

Giuseppe Marini: Anatomia Patologica parte II (aa. 2012-2013); prof. Bussani e Robbins 27

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