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numero completo download pdf 396Kb - L'Asino vola

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comportamenti tipici di Brando, Kazan usi il termine<br />

mannerisms riferendosi alla sua incostanza,<br />

all’imprevedibilità del suo agire. Si parla qui di quelle pause<br />

apparentemente fuori tempo, della sua capacità di<br />

sorprendere chi recita con lui, del suo biascicare e di quella<br />

tipica indecisione nell’attaccare la frase, ovvero proprio di<br />

tutti quegli elementi che resero la sua recitazione così<br />

particolare. Kazan non esita a cogliere il problema sul<br />

nascere, comprendendo come talune peculiarità corressero<br />

il rischio di trasformarsi velocemente in manierismo, per lo<br />

stesso Brando e ovviamente per chi intendeva seguirne le<br />

tracce. Tuttavia ci riesce difficile pensare che all’epoca nel<br />

giovane Brando quel modo di recitare, destinato ad avere<br />

così grande presa sul pubblico, fosse semplicemente una<br />

sequenza di vezzi e leziosaggini d’attore. Di un ‘brandismo’<br />

dello stesso Brando, nel 1947, non è probabilmente corretto<br />

parlare, ma è certo che dopo quella data, dopo Stanley<br />

Kowalski, diventò difficile distinguere tra l’innovazione del<br />

giovane attore e la nascita di una maniera. Kazan è arguto<br />

nell’usare il termine mannerisms, poiché parlando di<br />

Brando, sembra riferirsi a quel leggero compiacimento nel<br />

giocare con la propria recitazione, facendola diventare uno<br />

specchio in cui riflettersi. Kazan dunque aveva intuito il<br />

‘problema Brando’, aveva colto tra le righe dei suoi<br />

atteggiamenti oltre che i segni premonitori di un grande<br />

attore in grado di ‘spiazzare’ sempre chi gli sta a fianco,<br />

anche una sorta di compiacimento, di manierismo, appunto.<br />

Brando, nel ritratto che ci traccia un regista che lo diresse<br />

meglio di chiunque altro, ci appare nella sua futura<br />

grandezza di attore geniale e istintivo, ma talvolta sbagliato,<br />

compiaciuto e un po’ sopra le righe.<br />

Il Brando del 1947 non era ancora un divo del cinema,<br />

ma si apprestava a diventare un divo del teatro, nonostante<br />

egli non amasse il ruolo di Kowalski, né lo ritenesse giusto<br />

per lui. A proposito degli attori di A Streetcar Named<br />

Desire ha scritto:

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