numero completo download pdf 396Kb - L'Asino vola
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Colloquio con Claudio Remondi<br />
Torino, 9 ottobre 1999.<br />
Il 1959 rappresenta, per il teatro italiano del novecento, una data<br />
esemplare: in quell’anno, infatti, vengono realizzati, del tutto<br />
inconsci l’uno dell’altro, alcuni spettacoli pieni di futuro: Carmelo<br />
Bene esordisce a Roma nel Caligola di Camus, Carlo Quartucci<br />
inscena il suo primo Aspettando Godot con un gruppo di studenti<br />
mentre Claudio Remondi, che non è propriamente al suo esordio,<br />
recita e dirige la Moschetta di Ruzante. Remondi e Quartucci poco<br />
dopo faranno insieme Le sedie di Ionesco e a loro si uniranno Rino<br />
Sudano, Leo De Berardinis e Anna d’Offizi dando vita a una<br />
‘compagnia’ che realizzerà molte cose ma, soprattutto, testi<br />
beckettiani. La grande storia di questo ensemble avrà vita breve e<br />
pochi anni dopo ciascuno andrà per la propria strada che porterà<br />
ognuno di loro a associarsi a altri attori e a dar vita a spettacoli<br />
memorabili. Claudio Remondi si unirà a Riccardo Caporossi<br />
impostando un tipo di teatro che si rivelerà come uno dei più<br />
interessanti del panorama artistico che va dalla metà degli anni<br />
sessanta a oggi. Ma del 1959 ci interessava parlare con Remondi<br />
perché rimanesse quella che segue e che risulta essere una<br />
testimonianza storicamente importante e, noi crediamo, ineludibile<br />
per chi intenderà scrivere la storia di quel periodo così ricco e fertile<br />
e artisticamente raffinato del panorama teatrale italiano della<br />
seconda metà del secolo appena chiuso.