numero completo download pdf 396Kb - L'Asino vola
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implacabile della crisi e delle possibilità storiche per<br />
superarla che avevano caratterizzato alcune delle<br />
espressioni artistiche più interessanti degli anni precedenti e<br />
di cui le poetiche del grottesco furono forse l’esempio più<br />
alto.<br />
Ecco allora che le reazioni provocate dal ritorno di<br />
Eleonora Duse devono essere lette anche in relazione a<br />
questo contesto più generale oltre che al fenomeno artistico<br />
in sé e al contesto più specificatamente teatrale all’interno<br />
del quale quel fenomeno si inserì. Non è un caso, sebbene a<br />
una prima lettura risulti strano, l’uso così frequente nelle<br />
cronache di termini quali esperienza religiosa, mistica, o<br />
spirituale, miracolo, mistero o trasfigurazione ed altri simili<br />
che nella loro vaghezza e nella loro imprecisione indicano<br />
contemporaneamente l’inadeguatezza degli strumenti<br />
d’analisi usati dalla critica 3 e il bisogno di una soluzione<br />
quasi epifanica delle contraddizioni e delle lacerazioni del<br />
mondo di quegli anni. All’interno di questo contesto si<br />
inserisce anche l’attività critica di Silvio d’Amico che sarà<br />
non solo uno fra gli interlocutori privilegiati dell’attrice<br />
prima ancora che lei definisca le modalità con cui attuare il<br />
suo rientro, né solamente un testimone attento delle recite<br />
del ‘21 e del ‘22, ma diventerà presto una delle voci più<br />
autorevoli attraverso la quale si comporrà nella memoria<br />
3 Cesare Molinari ha già scritto a proposito della “débacle” dell’<br />
“operazione critica” di Piero Gobetti di fronte a un “fenomeno che<br />
sfugge da tutte le parti”: una vera “Caporetto teorica”, un cedimento -<br />
stilistico, di strutturazione del discorso e filosofico- che appare tanto più<br />
evidente se lo si confronta con la lucidità cristallina tipica degli altri<br />
interventi di Gobetti, sempre così saldamente e coerentemente radicati ad<br />
una robusta concezione estetica del teatro e in particolare dell’attore<br />
inteso come “critico”: C. Molinari, L’attrice divina. Eleonora Duse nel<br />
teatro italiano fra i due secoli, Roma, Bulzoni, 1985, p.259-260.