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numero completo download pdf 396Kb - L'Asino vola

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della critica teatrale italiana il mito della Duse che a quelle<br />

ultime recite deve certamente moltissimo. Fra la<br />

ricostruzione dei fatti accaduti in quel breve ultimo periodo<br />

e l’analisi del modo in cui la critica del tempo li lesse e ne<br />

lasciò testimonianza, fra l’evento e la memoria dell’evento,<br />

fra l’analisi dello stile dell’attrice e l’indagine sul pensiero<br />

del critico, si articolerà il seguito di questa riflessione;<br />

talvolta prevarrà l’esigenza di focalizzare alcuni nodi<br />

estetici relativi alla recitazione della Duse e talvolta invece<br />

quella di ricostruire la sottile trama di relazioni che legherà<br />

in quei due anni il critico all’attrice.<br />

2. Prima del ritorno.<br />

Nel 1900 la Duse, di ritorno da una tournée a Vienna e<br />

in soggiorno alla Porziuncola, scrisse a Boito.<br />

- Come una bestia da serraglio, la mia volontà e il mio pensiero van<br />

su e giù, fra la stretta gabbia formata da queste due, inevitabili e terribili<br />

parole: partire, lavorare. E come con questa salute? e la canaglia<br />

italiana mi ributta alla frontiera!<br />

- Qualche anno fa -quando tornai (dopo la morte)- nel mio paese,<br />

tornai a mani piene, e fra il mio paese mi rimisi - e offersi, e sperai, tentai<br />

e volli, fondare in Italia (!!!) qualche cosa che fosse arte e volo aperto<br />

verso qualche cosa che fosse arte e attesa di nuove forze!-<br />

Ma, niente fu compreso. Fui nella melma, fin quà, alla gola! e il<br />

tentativo fu rovinoso -e l’anima mia oggi, non sa più appaiarsi con la sua<br />

arte!<br />

-Arte di che? - Non mi rimane (oh vita!) che un nome fatto, e legato<br />

al vecchio ciarpame dei lavori di Sardou e Dumas - no- impossibile più!-<br />

Vorrei urlare la mia rivolta, perché sono certa di avere ragione in<br />

questo - e profondo rammarico d’ogni forza perduta [...].<br />

- A notte, per quanto desolata sia questa mia anima, non chiuderò le<br />

imposte, per lasciar passar le stelle dietro i vetri della mia stanza ... Che<br />

posso fare per vincere QUESTO incanto? La vista stessa dell’acqua che<br />

scorre, mi tratterrà [dal suicidio]. Come un incantesimo io sento ancora,

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