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Inferno - Letteratura Italiana

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9.2. La risposta di Virgilio è ugualmente curata: un do momento, ha raccontato che cosa succedeva con-<br />

rimprovero (vv. 43-51), una spiegazione che si ditemporaneamente (If II). Insomma è ritornato indiespiega<br />

in un lungo racconto (vv. 52-120), una contro con la narrazione. La tecnica, indicata con<br />

clusione (vv. 121-126). A cui seguono gli effetti: l’espressione latina in medias res (nel mezzo delle<br />

come i fiorellini di campo sotto il sole, così il poeta cose, cioè nel mezzo dei fatti, nel mezzo del raccon-<br />

ritorna nel primo proposito e i due iniziano il viagto), era già nota (chi conosce soltanto l’inglese può<br />

gio. Il tema della viltà è poi ripreso nel canto succes- dire flash back). Egli però non l’accoglie passivasivo,<br />

dove ha grande importanza (If II, 46-69). Il conmente, v’introduce l’innovazione. Non racconta cotrasto<br />

tra il comportamento di Dante e quello degli me il protagonista si è messo in pericolo (anzi questi<br />

ignavi rende più eroico il comportamento del poeta dice che non sa com’è finito nella selva oscura).<br />

agli occhi del lettore.<br />

Racconta come i protettori intervengono per fare u-<br />

9.3. I momenti più alti di questo linguaggio retoricascire il protagonista dal pericolo. Il risultato di tutte<br />

mente accurato sono forse il breve discorso di Ulisse queste operazioni è che il protagonista incontra e fa<br />

ai suoi compagni davanti alle colonne d’Ercole (If coppia con il deuteragonista.<br />

XVI, 112-126), l’invettiva di Dante all’Italia (Pg VI, 11.3. Il precedente più significativo di flash back è<br />

76-151) e la preghiera di san Bernardo alla Vergine l’Odissea: Ulisse racconta ai feaci le peripezie pre-<br />

(Pd XXXIII, 1-39).<br />

cedenti (dall’inganno del cavallo che ha permesso di<br />

10. Il viaggio di Dante nell’oltretomba è più impor- abbattere Troia dopo dieci anni di inutile assedio alla<br />

tante di quello dei suoi due predecessori: Enea va ne- prigione dorata presso la ninfa Calipso che si era ingli<br />

inferi ad interrogare il padre Anchise, perché dalla namorata di lui, dalla partenza dall’isola per ordine<br />

sua discendenza sarebbe nato l’impero. Paolo arriva di Zeus al naufragio nell’isola dei feaci), i feaci gli<br />

soltanto fino al terzo cielo ed ha lo scopo di portare danno una nave con cui riprende il viaggio. Da quel<br />

argomenti a sostegno della fede. Il poeta invece ha lo poco che sa, Dante percepisce la grandezza di Ome-<br />

scopo ben più grande e gravoso di visitare i tre regni ro e giustamente ne fa il più grande dei poeti (If IV,<br />

dell’oltretomba per salvare l’umanità errante e per 88).<br />

riportarla sulla via del bene. In questa direzione ope- 11.4. Grazie al flash back il tempo del romanzo vierano<br />

anche il Veltro (If I, 100-111), una figura reline movimentato e non riproduce più supinamente il<br />

giosa, e il DUX (Pg XXXIII, 40-45), una figura poli- tempo della realtà, che è un tempo lineare, fatto di<br />

tica. Dante invece è il laico che dà il suo contributo e momenti successivi. Il lettore quindi viene a cono-<br />

che è sopra le parti: non è coinvolto nella nullità scere i precedenti del presente, si incuriosice e vuole<br />

dell’imperatore né con la rissosità dei prìncipi italiani sapere come la storia si svilupeprà nel futuro e come<br />

(Pg VI, 76-87). Si è anche allontanato dai guelfi avrà fine. E legge l’opera fino alla conclusione.<br />

bianchi per far parte soltanto con se stesso (Pd XVII, 12. Beatrice dice: «l’amico mio, e non de la ventu-<br />

61-69). Non è coinvolto neanche con la corruzione e ra» (v. 61), cioè «colui che ha amato me in modo<br />

con la simonia, che da secoli ha irretito il potere ec- sincero e non in modo occasionale, per motivi<br />

clesiastico. Perciò il suo grido, che colpirà soprattutto interessati». E più sotto ribadisce il giudizio riferen-<br />

in alto, avrà un maggiore credito (Pd XVII, 133- do le parole di Lucia: «Beatrice, loda di Dio vera,<br />

142). In questo modo egli non invade né il potere po- Ché non soccorri quei che t’amò tanto, Ch’uscì per<br />

litico né il potere religioso, di cui aveva condannato te de la volgare schiera?» (vv. 103-105). È vero o<br />

più volte la sovrapposizione. E trova il modo di sti- falso il giudizio su Dante? Se si va a vedere come<br />

molare verso il rinnovamento l’uno e l’altro, propo- nel paradiso terrestre la donna accoglie il poeta, si<br />

nendosi come laico o come intellettuale a cui stanno resta perplessi (Pg XXX, 73-75). In realtà la situa-<br />

a cuore le sorti dell’umanità.<br />

zione è complessa: a) la donna non sta facendo un<br />

11. Sul piano narrativo Dante applica e sovrappone discorso veritiero, ma un discorso persuasorio, per-<br />

due soluzioni: a) svolge un discorso dentro un altro; ché deve ottenere l’aiuto di Virgilio; b) non deve<br />

e b) ricorre al discorso in medias res.<br />

rendere conto a Virgilio dei suoi rapporti con il poe-<br />

11.1. Al poeta che si è perso nella selva Virgilio rifeta, così fornisce quella parte di verità che dà imporrisce<br />

il discorso che ha avuto con Beatrice nel limbo. tanza a lei e al suo seguace («amando me, Dante è<br />

Ma a sua volta Beatrice riferisce a Virgilio nel limbo uscito dalla schiera degli altri poeti», cioè è divenuto<br />

il discorso che si è svolto in cielo tra la Vergine Ma- un personaggio ragguardevole, che vale la pena di<br />

ria, Lucia e lei. Si tratta quindi dell’applicazione del aiutare). E Virgilio si sente contento: a) una donna<br />

principio delle scatole cinesi o della matrioska. Oltre del cielo si rivolge a lui per chiedere aiuto; b) ha<br />

a ciò lo scrittore mette in scena la parte femminile del l’occasione di uscire dal limbo e di fare un lungo vi-<br />

cielo: le chiacchiere, i consigli e le decisioni di tre aggio (e sotto la protezione del cielo); e c) vede ri-<br />

donne, e il lettore che avidamente ascolta i pettegoconfermato il suo prestigio dopo la richiesta di aiuto<br />

lezzi. Nel séguito Virgilio è sostituito dallo stesso e il riconoscimento di debiti espresso dal poeta (If I,<br />

Dante (If XXX, 130-135): davanti a Dante che, esta- 79-87). In modo implicito Dante dice: «Io sono disiato,<br />

si ferma ad origliare (v. 130), il poeta latino ha ventato famoso perché ho studiato Virgilio e ho can-<br />

un improvviso e violentissimo attacco di bile o d’ira tato Beatrice». In questo modo fa coincidere Virgi-<br />

(vv. 131-135). Anche la ragione perde le staffe. lio e Beatrice, perciò fa un grande complimento per<br />

11.2. Per non annoiare il lettore, per rendere più av- il poeta latino. Insomma, quando riconosce il magivincente<br />

la trama, lo scrittore ha iniziato il racconto stero di Virgilio, egli trova già il terreno preparato<br />

con il protagonista in pericolo (If I); poi, in un secon- dai complimenti di Beatrice.<br />

Divina commedia. <strong>Inferno</strong>, a cura di P. Genesini 15

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