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Inferno - Letteratura Italiana

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L’altra è colei che s’ancise amorosa,<br />

e ruppe fede al cener di Sicheo;<br />

poi è Cleopatràs lussuriosa.<br />

Elena vedi, per cui tanto reo<br />

tempo si volse, e vedi ‘l grande Achille,<br />

che con amore al fine combatteo.<br />

Vedi Parìs, Tristano”; e più di mille<br />

ombre mostrommi e nominommi a dito,<br />

ch’amor di nostra vita dipartille.<br />

Poscia ch’io ebbi il mio dottore udito<br />

nomar le donne antiche e ‘ cavalieri,<br />

pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.<br />

I’ cominciai: “Poeta, volontieri<br />

parlerei a quei due che ‘nsieme vanno,<br />

e paion sì al vento esser leggeri”.<br />

Ed elli a me: “Vedrai quando saranno<br />

più presso a noi; e tu allor li priega<br />

per quello amor che i mena, ed ei verranno”.<br />

Sì tosto come il vento a noi li piega,<br />

mossi la voce: “O anime affannate,<br />

venite a noi parlar, s’altri nol niega!”.<br />

Quali colombe dal disio chiamate<br />

con l’ali alzate e ferme al dolce nido<br />

vegnon per l’aere dal voler portate;<br />

cotali uscir de la schiera ov’è Dido,<br />

a noi venendo per l’aere maligno,<br />

sì forte fu l’affettuoso grido.<br />

“O animal grazioso e benigno<br />

che visitando vai per l’aere perso<br />

noi che tignemmo il mondo di sanguigno,<br />

se fosse amico il re de l’universo,<br />

noi pregheremmo lui de la tua pace,<br />

poi c’hai pietà del nostro mal perverso.<br />

Di quel che udire e che parlar vi piace,<br />

noi udiremo e parleremo a voi,<br />

mentre che ‘l vento, come fa, ci tace.<br />

Siede la terra dove nata fui<br />

su la marina dove ‘l Po discende<br />

per aver pace co’ seguaci sui.<br />

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende<br />

prese costui de la bella persona<br />

che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.<br />

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,<br />

mi prese del costui piacer sì forte,<br />

che, come vedi, ancor non m’abbandona.<br />

Amor condusse noi ad una morte:<br />

Caina attende chi a vita ci spense”.<br />

Queste parole da lor ci fuor porte.<br />

Quand’io intesi quell’anime offense,<br />

china’ il viso e tanto il tenni basso,<br />

fin che ‘l poeta mi disse: “Che pense?”.<br />

Quando rispuosi, cominciai: “Oh lasso,<br />

quanti dolci pensier, quanto disio<br />

menò costoro al doloroso passo!”.<br />

Poi mi rivolsi a loro e parla’ io,<br />

e cominciai: “Francesca, i tuoi martìri<br />

a lagrimar mi fanno tristo e pio.<br />

Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,<br />

a che e come concedette Amore<br />

che conosceste i dubbiosi disiri?”.<br />

Divina commedia. <strong>Inferno</strong>, a cura di P. Genesini 25<br />

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67<br />

70<br />

73<br />

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109<br />

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61. L’altra è Didone, che si uccise per amore e che<br />

ruppe il giuramento [di fedeltà] alle ceneri di Sichèo.<br />

La terza è la lussuriosa Cleopatra. 64. Vedi Elena,<br />

che fu causa di una lunga e sanguinosa guerra; e vedi<br />

il grande Achille, che alla fine combatté con l’amore<br />

[da cui fu sconfitto]. 67. Vedi Paride, Tristano» e<br />

più di mille ombre mi mostrò e mi nominò con il dito,<br />

che amore fece uscire dalla nostra vita. 70. Dopo<br />

che ebbi udito il mio maestro nominare le donne antiche<br />

e i cavalieri, provai compassione e per poco<br />

non venni meno. 73. Io cominciai: «O poeta, volentieri<br />

parlerei a quei due (=Francesca da Polenta e<br />

Paolo Malatesta) che vanno insieme e che non sembrano<br />

opporre resistenza al vento». 76. Ed egli a me:<br />

«Li vedrai quando saranno più vicini a noi. Allora<br />

prègali per quell’amore che li conduce, ed essi verranno».<br />

79. Non appena il vento li spinge verso di<br />

noi, gridai: «O anime tormentate, venite a parlare<br />

con noi, se altri (=Dio) non lo nega!». 82. Quali colombe,<br />

chiamate dal desiderio, con le ali aperte e<br />

ferme al dolce nido vengono per l’aria portate dalla<br />

loro volontà; 85. tali uscirono dalla schiera dov’è<br />

Didone, venendo a noi per l’aria maligna, così forte<br />

fu l’affettuoso richiamo. 88. «O essere vivente cortese<br />

e benigno, che per l’aria tenebrosa vai visitando<br />

noi, che tingemmo il mondo con il nostro sangue,<br />

91. se ci fosse amico il re dell’universo, noi pregheremmo<br />

lui per la tua pace, perché hai compassione<br />

del nostro male perverso. 94. Di quel che vi piace<br />

udire e parlare, noi udremo e parleremo a voi, mentre<br />

il vento, come ora fa, qui tace. 97. La terra (=la<br />

città), dove nacqui, si stende sulla marina dove il Po<br />

discende [nell’Adriatico], per aver pace con i suoi<br />

affluenti (=Ravenna). 100. L’amore, che nel cuor<br />

nobile si accende rapidamente, prese costui per la<br />

mia bella persona, che mi fu tolta, e fu così intenso,<br />

che ancora mi sconvolge. 103. L’amore, che costringe<br />

chi è amato a ricambiare l’amore, mi prese così<br />

fortemente per la bellezza di costui, che, come vedi,<br />

ancor non mi abbandona. 106. L’amore condusse<br />

noi ad una stessa morte. Caina (=la zona più profonda<br />

dell’inferno) attende chi spense la nostra vita (=il<br />

marito Gianciotto Malatesta).» Essi ci dissero queste<br />

parole. 109. Quando io intesi quelle anime travagliate,<br />

chinai il viso e lo tenni basso, finché il poeta mi<br />

disse: «Che pensi?». 112. Quando risposi, cominciai:<br />

«Ohimè, quali dolci pensieri, quale desiderio<br />

condusse costoro a quella morte dolorosa!». 115.<br />

Poi mi rivolsi a loro per parlare, e cominciai: «O<br />

Francesca, le tue sofferenze mi addolorano e m’impietosiscono<br />

fino alle lacrime. 118. Ma dimmi: al<br />

tempo dei dolci sospiri, quando e come l’amore vi<br />

fece conoscere i desideri ancora inespressi?».<br />

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