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Inferno - Letteratura Italiana

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nali pensano al denaro e non al Vangelo), Pd XI, 1-<br />

12 (gli uomini vanno dietro a cose vane, mentre il<br />

poeta sta salendo al cielo).<br />

10. Il problema dell’usura o, se si vogliono usare<br />

termini più morbidi, degli interessi per il prestito di<br />

denaro, è un problema che coinvolge intimamente e<br />

dilania Dante e il pensiero medioevale. È giusto o<br />

non è giusto che chi presta non lavori, approfitti dello<br />

stato di difficoltà di un altro individuo? Per dirimere<br />

la questione si cercavano chiarimenti nella Bibbia. La<br />

risposta, stando al Genesi, è inevitabilmente negativa.<br />

Più precisamente, la risposta è ad oltranza negativa e<br />

non ammette eccezioni di sorta. Ammettere eccezioni<br />

significa negare la legge.<br />

10.1. A prima vista la risposta sembra dare importanza<br />

alla giustificazione desunta dal Genesi e quindi a<br />

una motivazione religiosa e ultraterrena. Perciò la<br />

risposta medioevale assume questa formulazione e<br />

questa conclusione agli occhi degli storici e delle epoche<br />

successive: i medioevali ritengono l’usura un<br />

peccato, perché essi sottomettono l’economia alla<br />

morale. La deduzione dei moderni è infondata, ma è<br />

anche molto strana, poiché implica che, almeno per<br />

chi la trae, valga la tesi opposta: l’economia non deve<br />

sottoporsi alla morale religiosa, deve fare valere i<br />

propri valori, deve essere immorale...<br />

10.2. In séguito la cultura laica con N. Machiavelli<br />

(1469-1527) sottrae la politica, ma anche l’economia<br />

al controllo o ai valori della morale. Ciò è un bene? È<br />

un male? La valutazione va fatta non tenendo presente<br />

i vantaggi o gli svantaggi dell’individuo che fa<br />

l’usuraio o che si lascia abbindolare dall’usuraio,<br />

bensì tenendo presente gli interessi generali della società<br />

(la pace e la giustizia sociale). O almeno questa<br />

è la posizione di Dante e del pensiero medioevale.<br />

Non è affatto la prospettiva del pensiero laico da<br />

Machiavelli in poi, che dà importanza unicamente<br />

agli interessi individuali e difende perciò interessi limitati<br />

e in genere antisociali.<br />

10.3. Insomma una corretta ricostruzione storica è<br />

questa: i medioevali sono contrari all’usura e, non fidandosi<br />

dell’efficacia delle leggi terrene, aggiungono<br />

anche una condanna ultraterrena che spaventi l’usuraio.<br />

Questa condanna non deve abbagliare lo storico,<br />

non deve impedirgli di vedere che è una aggiunta<br />

posticcia, non deve impedirgli di chiarire per quali<br />

motivi il Medio Evo è contro l’usura o il prestito ad<br />

interesse. Può darsi che in quel contesto le motivazioni<br />

siano ragionevoli, comprensibili e condivisibili;<br />

allo stesso modo che nel contesto dell’economia moderna<br />

e contemporanea il prestito ad interesse (ma<br />

non l’usura!) può essere giustificato per i suoi effetti<br />

positivi. Comunque sia, morale o non morale, l’usura<br />

oggi è condannata per legge. Ciò vuol dire che anche<br />

ad occhi moderni l’ostilità medioevale verso il prestito<br />

non era del tutto assurda. Dovrebbe essere ovvio<br />

che il prestito ad usura fa gli interessi dell’usuraio,<br />

cioè del singolo individuo, ma provoca gravi danni<br />

alla società: il malcapitato che si è rivolto all’usuraio<br />

diventa debitore perpetuo o anche perde la sua impresa<br />

e va in rovina.<br />

Divina commedia. <strong>Inferno</strong>, a cura di P. Genesini 47<br />

10.4. Il pensiero laico però non vuole capire questa<br />

problematica, e accusa Dante e il Medio Evo di voler<br />

sottomettere politica ed economia ai valori religiosi<br />

o ultraterreni, quando ciò è completamente falso:<br />

i valori, i criteri di valutazione dei peccati sono<br />

criteri unicamente sociali e i peccati sono peccati unicamente<br />

sociali. E, poiché la giustizia umana è<br />

completamente inaffidabile, come l’esperienza insegna<br />

al di là di ogni ragionevole dubbio (e come il<br />

poeta lamenta continuamente), è opportuno, anzi è<br />

necessario che esista una giustizia assoluta, quella di<br />

Dio, che minacci l’uomo in questo mondo e che lo<br />

perseguiti nell’altro con una punizione eterna.<br />

10.5. Si può ragionevolmente pensare che la condanna<br />

degli interessi non faccia gli interessi né di chi<br />

ha denaro in più né di chi cerca denaro da investire.<br />

Ma si deve tenere presente che: a) se condannare<br />

qualsiasi interesse è eccessivo, anche indicare il giusto<br />

interesse è problematico (il 5% o il 30%?), perciò<br />

il male minore è semplicemente vietare il prestito<br />

ad interesse; b) l’economia medioevale normalmente<br />

permetteva profitti minimi, perciò chi prendeva<br />

denaro a prestito difficilmente poteva restituire;<br />

essa permetteva eccezionalmente grandi profitti nel<br />

caso di investimenti ad altissimo rischio come il<br />

commercio delle spezie, fatti troppo straordinari per<br />

considerarli importanti; c) l’arricchimento di uno o<br />

più individui – di una classe di individui come gli<br />

ebrei – provocava differenze sociali di ricchezza foriere<br />

di invidia, di tensioni e di scontri sociali; e ciò<br />

suggeriva di lottare contro l’usura come forma di<br />

ammortizzatore sociale. Tutte queste motivazioni<br />

mostrano che la posizione medioevale su economia,<br />

morale e società è ben lontano dall’essere immotivata,<br />

moralistica, religiosa e ultraterrena. Tra l’altro<br />

c’erano già abbastanza tensioni nelle società del<br />

tempo sia per le disuguaglianze nella distribuzione<br />

della ricchezza sia per la cultura del conflitto di una<br />

classe come la nobiltà. E pensare che l’usura avesse<br />

una ricaduta sociale positiva, tale da aumentare la<br />

ricchezza, il benessere e la produzione, era del tutto<br />

ingiustificato, da ingenui o da individui interessati,<br />

che si opponevano alla cultura della maggioranza<br />

per far valere i propri interessi egoistici e antisociali.<br />

10.6. L’economia moderna, che ha un altissimo livello<br />

di produttività, ha inventato altri ammortizzatori<br />

sociali: salari, pensioni varie ecc. In tal modo<br />

con motivazioni difficili da accettare ha abituato<br />

gruppi sociali a vivere in modo parassitario, senza<br />

lavorare. Li ha abituati al diritto a comportamenti<br />

parassitari. E perciò antisociali. Un’altra conseguenza<br />

possono essere i debitori strutturalmente insolventi,<br />

strozzati dagli interessi. I paesi del Terzo mondo.<br />

La struttura del canto è semplice: 1) Dante e Virgilio<br />

passano accanto alla tomba del papa Anastasio;<br />

poi 2) Virgilio spiega l’ordine dei tre cerchi sottostanti,<br />

dove sono puniti i peccati che fanno capo<br />

all’ingiuria; 3) l’ingiuria si suddivide in violenza e<br />

frode; 4) la violenza si può fare contro Dio, contro<br />

se stessi, contro il prossimo, e in due modi, direttamente<br />

verso di essi, indirettamente verso le loro co-

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