Appunti per il corso: Fisica del plasma di quark e gluoni (A.A. ... - Infn
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in cui le masse dei <strong>quark</strong> u, d, s non sono uguali. In questo caso la lagrangiana contiene un termine <strong>di</strong> massa cosi<br />
costruito<br />
con<br />
¯ψα,a,i(x)Mabψα,b,i(x) (3.7)<br />
Mab =<br />
Se adesso trasformiamo la funzione d’onda, avremo<br />
che è invariante solo se<br />
⎡<br />
⎢<br />
⎣<br />
25<br />
mu<br />
0<br />
0<br />
md<br />
0<br />
0<br />
⎤<br />
⎥<br />
⎦ (3.8)<br />
0 0 ms<br />
¯ψα,a,i(x)Mabψα,b,i(x) → ¯ ψα,b,i(x)V †<br />
bc McdVdeψα,e,i(x) (3.9)<br />
V † MV = M (3.10)<br />
Se questa relazione deve valere <strong>per</strong> la generica matrice <strong>di</strong> V <strong>di</strong> SU(3), si può mostrare che M deve essere proporzionale<br />
alla matrice identità e quin<strong>di</strong> le masse dei tre <strong>quark</strong> uguali. Sim<strong>il</strong>i considerazioni si possono fare <strong>per</strong> i barioni.<br />
Dunque questa simmetria è solo approssimata o, come si <strong>di</strong>ce, esplicitamente rotta dalle <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> massa. In<br />
questo senso queste simmetrie appaiono accidentali e dovute solo al fatto che i parametri assumono certi valori.<br />
Nel caso considerato, <strong>per</strong> esempio, le masse dei <strong>quark</strong> u, d sono molto più vicine <strong>di</strong> quanto non lo sia a loro la<br />
massa <strong>del</strong>lo strano. Se mu = md = ms, <strong>il</strong> sottogruppo SU(2) che agisce sui <strong>quark</strong> u, d è una simmetria. Infatti<br />
s<strong>per</strong>imentalmente la simmetria <strong>di</strong> isospin è meno rotta <strong>del</strong>la simmetria SU(3). In questo caso sono i valori <strong>del</strong>le masse<br />
che determinano la struttura <strong>del</strong>la simmetria <strong>del</strong>la teoria. Per quanto riguarda l’SU(3)c, questo è stato introdotto<br />
come una simmetria esatta <strong>per</strong> risolvere <strong>il</strong> problema spin-statistica dei <strong>quark</strong>. Infatti nella nostra analogia funzionava<br />
come lo spin <strong>del</strong>l’elettrone, semplicemente un grado <strong>di</strong> libertà che numera stati <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> una stessa particella.<br />
Nel lavoro <strong>di</strong> Yang e M<strong>il</strong>ls <strong>del</strong> 1954, si partiva da una critica <strong>del</strong>le simmetrie globali esatte nelle teorie relativistiche.<br />
Per capire le loro obbiezioni consideriamo la simmetria relativa all’elettromagnetismo nel caso globale, cioè nel caso<br />
in cui <strong>il</strong> parametro <strong>del</strong>la trasformazione <strong>di</strong> gauge sia in<strong>di</strong>pendente da x. Questa è certamente una simmetria <strong>del</strong>la<br />
lagrangiana che descrive, <strong>per</strong> esempio un elettrone, senza bisogno <strong>di</strong> introdurre <strong>il</strong> potenziale elettromagnetico. Conseguenza<br />
<strong>del</strong>la simmetria è <strong>il</strong> fatto che la fase <strong>del</strong>la funzione d’onda è arbitraria e quin<strong>di</strong> può essere fissata a piacimento.<br />
Nel caso globale, se un osservatore nel punto x fissa la fase, questa dovrà essere adottata contemporaneamente da tutti<br />
gli altri osservatori in tutti gli altri punti <strong>del</strong>lo spazio-tempo. Questa idea fa <strong>per</strong>ò a pugni con la nostra idea intuitiva<br />
<strong>di</strong> causalità. Il modo <strong>per</strong> evitare questo problema, suggerito da Yang e M<strong>il</strong>ls era appunto <strong>di</strong> richiedere che questa<br />
invarianza fosse locale e che quin<strong>di</strong> ogni osservatore potesse scegliere la fase a proprio piacimento. Ovviamente gli<br />
osservatori devono essere in grado <strong>di</strong> comunicare tra loro la scelta <strong>di</strong> questa fase. Quin<strong>di</strong> se l’osservatore in x sceglie<br />
la fase α(x), e l’osservatore in x + dx la fase α ′ (x + dx), richiederemo <strong>per</strong> continuità, che le due scelte <strong>di</strong>fferiscono <strong>di</strong><br />
una quantità proporzionale a dx<br />
α ′ (x + dx) = α(x) + ∂µα(x)dx µ + Aµ(x)dx µ<br />
La quantità Aµ(x)dx µ rappresenta dunque l’arbitrarietà nella scelta <strong>del</strong>la fase da parte <strong>del</strong>l’osservatore in x + dx.<br />
Possiamo anche <strong>di</strong>re che Aµ(x) è l’agente fisico che connette le due scelte. Come tale pare ovvio che le particelle<br />
associate siano a massa nulla (cioè che propaghino l’informazione alla velocità <strong>del</strong>la luce). Se la simmetria esatta<br />
non è semplicemente una trasformazione <strong>di</strong> fase, ma una trasformazione più complicata, <strong>del</strong> tipo prima considerato,<br />
allora si hanno più fasi arbitrarie. Consideriamo <strong>per</strong> semplicità <strong>il</strong> caso <strong>di</strong> una simmetria corrispondente al gruppo <strong>di</strong><br />
trasformazioni SU(2). la generica matrice unitaria 2 × 2 a determinante uno si può scrivere nella forma<br />
U = e<br />
iτ · nθ<br />
dove τ sono le matrici <strong>di</strong> Pauli e |n| 2 = 1. In questo caso si ha<br />
come segue sv<strong>il</strong>uppando l’esponenziale ed ut<strong>il</strong>izzando<br />
(3.11)<br />
(3.12)<br />
e iτ · nθ = cos θ + iτ · n sin θ (3.13)<br />
(τ · n) 2 = 1 (3.14)