Appunti per il corso: Fisica del plasma di quark e gluoni (A.A. ... - Infn
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che è connesso al loop <strong>di</strong> W<strong>il</strong>son tramite la relazione<br />
〈L(x)L † (y)〉 = [W (P )] βR<br />
Ricor<strong>di</strong>amo qui che a tem<strong>per</strong>atura finita la tem<strong>per</strong>atura β = 1/T giuoca <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> tempo euclideo. Quin<strong>di</strong><br />
W = 〈L(x)L † (y)〉 = e −E(R)/T<br />
(qui T è la tem<strong>per</strong>atura). Il criterio <strong>di</strong> confinamento <strong>di</strong>ce adesso che nella fase confinata, <strong>il</strong> limite a gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze<br />
<strong>di</strong> W va a zero. Se invece <strong>il</strong> limite è non nullo, allora la teoria non confina. Pertanto <strong>il</strong> loop <strong>di</strong> Polyakov giuoca <strong>il</strong><br />
ruolo <strong>di</strong> parametro d’or<strong>di</strong>ne <strong>per</strong> <strong>il</strong> confinamento. Naturalmente ci aspettiamo, data la libertà asintotica, che ad alte<br />
tem<strong>per</strong>ature la teoria non confini più. La tem<strong>per</strong>atura <strong>di</strong> transizione si chiama tem<strong>per</strong>atura <strong>di</strong> deconfinamento<br />
La situazione <strong>per</strong> masse dei <strong>quark</strong> finite è <strong>di</strong>versa e richiede analisi molto più accurate. Qui <strong>di</strong>ciamo solamente che<br />
un risultato numerico importante è che le tem<strong>per</strong>ature <strong>di</strong> deconfinamento e quella <strong>del</strong>la transizione chirale appaiono<br />
essere coincidenti.<br />
La formulazione <strong>del</strong>le teorie <strong>di</strong> gauge sul reticolo è molto importante <strong>per</strong>ché si presta molto bene ad approssimare<br />
numericamente l’integrale funzionale. Usando reticoli finiti l’integrale funzionale si riporta ad un integrale multi<strong>di</strong>mensionale,<br />
sebbene <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> integrazioni sia molto alto, <strong>di</strong>pendendo dalle <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong> reticolo, dal numero<br />
<strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>lo spazio e dall’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> gauge. Per esempio, usando un reticolo 8 × 8 × 8 × 8 ed <strong>il</strong><br />
gruppo <strong>di</strong>screto Z2 si deve integrare su<br />
2 212<br />
= 2 4096 ≈ 10 1233<br />
termini. L’impresa è chiaramente impossib<strong>il</strong>e anche con la capacità <strong>di</strong> calcolo attuali. Ci sono <strong>per</strong>ò <strong>del</strong>le tecniche,<br />
la più nota <strong>del</strong>le quali si chiama integrazione Monte Carlo, che fanno uso <strong>del</strong>l’interpretazione probab<strong>il</strong>istica che ha<br />
la somma sui cammini euclidea. In questo modo è possib<strong>il</strong>e approssimare l’integrazione funzionale. È importante<br />
notare che questo metodo <strong>di</strong> approssimazione è rigorosamente sotto controllo solo e solo se la misura <strong>di</strong> integrazione<br />
è definita positiva. Come vedremo, questo non succede quando si considera la teoria a potenziale chimico finito.<br />
X. QCD A DENSITÀ FINITA<br />
Fino ad ora abbiamo considerato QCD a tem<strong>per</strong>atura finita e densità nulla. È interessante considerare cosa succede<br />
ad densità finita e tem<strong>per</strong>atura zero. In particolare la teoria si semplifica nel limite <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> densità a causa <strong>del</strong>la<br />
libertà asintotica. In questo limite i <strong>quark</strong> sono quasi liberi e si può applicare la teoria <strong>del</strong>le <strong>per</strong>turbazioni. D’altra<br />
parte sopravviene un nuovo fenomeno che è quello <strong>del</strong>la su<strong>per</strong>conduttività <strong>di</strong> colore. Infatti i fermioni liberi ad<br />
alta densità formano un gas <strong>di</strong> Fermi degenere. Se questi fermioni sono soggenti ad una interazione attrattiva <strong>per</strong><br />
quanto debole, si ha <strong>il</strong> fenomeno <strong>di</strong> condensazione dei fermioni in coppie <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong> che danno luogo al fenomeno <strong>del</strong>la<br />
su<strong>per</strong>conduttività. La su<strong>per</strong>conduttività or<strong>di</strong>naria si ha in materiali cristallini in cui l’interazione dovuta ai fononi<br />
(attrattiva) su<strong>per</strong>a la repulsione coulombiana degli elettroni. Rozzamente un elettrone polarizza <strong>il</strong> mezzo circostante<br />
attraendo ioni positivi. Questi ioni positivi attraggono un secondo elettrone. L’effetto netto è un attrazione tra i due<br />
elettroni. L’interazione tra gli ioni <strong>del</strong> cristallo e gli elettroni è appunto descritta dai fononi che sono semplicemente<br />
i quanti associati al campo <strong>di</strong> vibrazione degli ioni attorno alle posizioni reticolari <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrio.<br />
Cerchiamo adesso <strong>di</strong> capire come in un gas <strong>di</strong> Fermi a T = 0 si possa avere <strong>il</strong> fenomeno <strong>del</strong>le coppie <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>. La<br />
<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> Fermi a T = 0 è data da una funzione θ<br />
f(E, T ) =<br />
92<br />
(9.86)<br />
(9.87)<br />
(9.88)<br />
1<br />
e (E−µ)/T , lim f(E, T ) = θ(µ − E), (10.1)<br />
+ 1 T →0<br />
Il significato <strong>di</strong> questa relazione è che tutti gli stati sono occupati sino all’energia <strong>di</strong> Fermi<br />
EF = µ, (10.2)<br />
dove µ è <strong>il</strong> potentiale chimico. Questa <strong>di</strong>stribuzione è <strong>il</strong>lustrata in. 48. Il punto chiave è l’enorme degenerazione che<br />
si ha alla su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> Fermi. Infatti non c’è costo in energia libera nell’aggiungere o nel levare un fermione dalla<br />
su<strong>per</strong>ficie. In realtà a densit‘a finita si dovrebbe parlare <strong>di</strong> gran potenziale piuttosto che <strong>di</strong> energia libera, dove <strong>il</strong> gran<br />
potenziale è dato da<br />
Ω = E − µN (10.3)