Appunti per il corso: Fisica del plasma di quark e gluoni (A.A. ... - Infn
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in misura notevole le quantità <strong>di</strong> calcoli da effettuare. Purtroppo <strong>il</strong> prezzo da pagare <strong>per</strong> mettere la QCD su un<br />
reticolo è molto pesante da pagare, infatti questo approccio è possib<strong>il</strong>e solo passando ad una metrica euclidea. Questo<br />
funziona molto bene nel caso <strong>del</strong>le proprietà statiche <strong>di</strong> QCD ma <strong>per</strong> <strong>il</strong> calcolo <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong>namiche è necessaria una<br />
continuazione analitica dei risultati <strong>del</strong> reticolo dallo spazio Euclideo allo spazio <strong>di</strong> Minkowski. Questo è possib<strong>il</strong>e ma<br />
richiede una capacità <strong>di</strong> calcolo estremamente elevata. Un’altra <strong>di</strong>fficoltà ha a che fare con <strong>il</strong> limite <strong>del</strong> continuo. Al<br />
fine <strong>di</strong> potersi comparare con le quantità s<strong>per</strong>imentali è necessario mandare la spaziatura <strong>del</strong> reticolo a zero. Questa<br />
è una procedura molto <strong>del</strong>icata. Giusto <strong>per</strong> fare un esempio, sul reticolo si <strong>per</strong>dono le invarianze <strong>per</strong> traslazioni e <strong>per</strong><br />
rotazioni continue, mentre sopravvivovono solo <strong>del</strong>le simmetrie <strong>di</strong>screte. Il limite va fatto in modo da recu<strong>per</strong>are le<br />
simmetrie originali <strong>del</strong>la teoria.<br />
B. La geometria <strong>del</strong> reticolo<br />
Il primo passo nel costruire una teoria <strong>di</strong> gauge (o più generalmente una teoria <strong>di</strong> campo) sul reticolo è quello<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>scretizzare lo spazio-tempo (pensato come uno spazio con metrica Euclidea). Per semplicità penseremo ad una<br />
<strong>di</strong>scretizzazione su un reticolo cubico. Quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> nostro reticolo sarà definito come un insieme <strong>di</strong> punti in uno spazio<br />
Euclideo d-<strong>di</strong>mensionale con coor<strong>di</strong>nate<br />
dove a è la spaziatura <strong>del</strong> reticolo e nµ un vettore a componenti intere<br />
Questi punti sono anche detti i siti <strong>del</strong> reticolo (ve<strong>di</strong> Fig. 41.<br />
Figura 41 Esempio <strong>di</strong> reticolo in due <strong>di</strong>mensioni con spacing pari ad a<br />
xµ = nµa (9.1)<br />
nµ = (n1, n2, · · · , nd) (9.2)<br />
Un ruolo molto importante giocano i link. Un link è una linea che connette due siti a<strong>di</strong>acenti ed è quin<strong>di</strong> identificato<br />
da<br />
a<br />
a<br />
(x, x + aˆµ) (9.3)<br />
dove ˆµ è un versore lungo la <strong>di</strong>rezione definita da µ, µ = 1, 2, · · · , d. Il link è <strong>il</strong>lustrato in Fig 42.<br />
x x + a μ<br />
Figura 42 Il link <strong>di</strong> un reticolo che connette i siti x e x + aˆµ<br />
Un altro elemento importante è la plaquette, un quadrato elementare chiuso da quattro link, come mostrato in Fig<br />
43.<br />
In pratica i reticoli si prendono <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni finite, con grandezza L1 × L2 × · · · × Ld. Per esempio in Fig. 41 si ha<br />
L1 = 6a e L2 = 4a. Inoltre si usano spesso reticoli con con<strong>di</strong>zioni al contorno <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co. Questo è ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong>ché riduce<br />
gli effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita <strong>del</strong> reticolo.<br />
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