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Rivista n.3 consultabile - Dipartimento Funzione Pubblica

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Trasparenza”, per informare tutti di come si spendono i soldi di tutti, “Rete Amica” per portare alcuni servizi<br />

fondamentali sotto casa della gente, “Linea Amica” per consentire ai cittadini di risolvere i problemi dialogando<br />

con un’amministrazione non più sorda, ma realmente partecipe, anche dal punto di vista umano, dei loro<br />

bisogni, delle loro inquietudini, delle loro amarezze.<br />

Tutto questo – e non solo questo – è indispensabile per poter chiedere a tutto il paese le nuove risorse che<br />

servono ad incentivare il lavoro, a premiare il merito, a riconoscere anche tangibilmente il raggiungimento degli<br />

obiettivi prefissati (e non solo per i dirigenti, ma per tutti). Le prime iniziative, come la campagna per la<br />

riduzione delle assenze, hanno nel frattempo contribuito a farci chiudere in maniera onesta i contratti,<br />

assicurando aumenti non elevatissimi, ma che hanno comunque comportato un esborso notevole per le casse<br />

dello Stato, soprattutto in un momento economicamente così controverso. Vi siete mai chiesti quale sarebbe<br />

stata la reazione dell’opinione pubblica anche verso questi aumenti, se non vi fosse stata la piccola ma<br />

significativa “stretta” sulla piaga dell’assenteismo, che è giunta a ridurlo in pochi mesi di più del quaranta per<br />

cento su scala nazionale, garantendo implicitamente che “qualcosa stava cambiando” e che valeva la pena<br />

investirci risorse importanti?<br />

In alcune delle vignette che ho ospitato sul sito del Ministero – un altro piccolo segnale di come sono disposto<br />

a stare al gioco del confronto democratico, del quale la satira è in un certo modo il sale - sono rappresentato<br />

come una sorta di castigatore, di fustigatore. Invece sono una persona positiva, disposta ad ascoltare. Si può dire<br />

che non faccio altro che ascoltare. Anzi, a questo proposito, una sola cosa mi fa davvero arrabbiare, e i miei<br />

collaboratori più stretti lo sanno: quando non sono avvisato per tempo dell’esistenza di un problema, un<br />

problema che potrei almeno tentare di risolvere. Per questo non mi irrito mai quando, tra le tante comunicazioni<br />

che mi inviate tutti i giorni, per posta elettronica, per posta ordinaria, per sms, trovo delle osservazioni, delle<br />

lamentele, delle critiche. Soprattutto quando non sono critiche preconfezionate, ma concrete espressioni di<br />

disagio, problematiche da affrontare, persino ferite sociali da curare. Questi messaggi non sono affatto inutili,<br />

anzi, oltre a cercare di dare a tutti risposte in tempi brevi, stiamo utilizzando questi “sintomi di malattia” per<br />

comporre una sorta di affresco, da monitorare e “ritoccare” giorno per giorno, che ci deve dare l’immagine in

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