Un modello territoriale per l'analisi economica sull'uso dell ... - Inea
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3. Principali problemi analizzati e indicazioni ottenute dal <strong>mo<strong>dell</strong>o</strong><br />
<strong>territoriale</strong><br />
A questo punto può essere interessante descrivere i principali risultati ottenuti<br />
applicando MEGRIA <strong>per</strong> analizzare l’assetto e i problemi <strong>dell</strong>’irrigazione in quattro zone in<br />
cui la distribuzione <strong>dell</strong>a risorsa idrica è gestita da Consorzi di Bonifica. In particolare, di<br />
seguito si presentano i risultati avuti nell’esaminare il caso del territorio servito dal<br />
Consorzio di Bonifica del Campidano d’Oristano (detto in seguito Campidano), quello del<br />
Consorzio del Bradano e Metaponto (Bradano), l’area servita dal Consorzio del Vulture e<br />
Alto Bradano (Vulture) e quella fornita dal Consorzio del Destra Sele (Destra Sele). Questi<br />
risultati si riferiscono alle condizioni in cui hanno o<strong>per</strong>ato quelle agricolture alla fine degli<br />
anni ‘90. In questa sede è sembrato utile esaminarli poiché le applicazioni del <strong>mo<strong>dell</strong>o</strong> in<br />
queste quattro aree sono state svolte nel corso di un’unica ricerca (Dono, Liberati e<br />
Severini, 2001). Pertanto, esse presentano una particolare omogeneità nelle prospettive di<br />
analisi considerate e nelle procedure di selezione, raccolta e trattamento dei dati.<br />
Il <strong>mo<strong>dell</strong>o</strong> è stato applicato anche in altre zone del Centro Italia (Dono, 1995; Dono<br />
e Severini, 2002) e del Sud Italia (Dono e Al., 2005), inoltre le applicazioni di alcune <strong>dell</strong>e<br />
quattro zone in esame zone sono state rivisitate a più riprese <strong>per</strong> aggiornare il <strong>mo<strong>dell</strong>o</strong> e<br />
utilizzarlo <strong>per</strong> altri tipi di analisi (Dono e Severini, 2002, 2004, 2005). Infine è interessante<br />
rilevare che mo<strong>dell</strong>i basati su tecniche analitiche simili sono stati largamente utilizzati <strong>per</strong><br />
altri territori agricoli sia di altri Paesi (Bernardo et Al., 1993), sia del nostro Paese<br />
(Gallerani et Al., 2004; Bartolini et Al., 2005; Chinnici et Al., 2006; Bartolini et Al., 2007).<br />
La scelta di concentrare la discussione di questa sede sui risultati ottenuti nei quattro<br />
territori agricoli indicati sopra dipende dal fatto che questi presentano vari problemi<br />
comuni.<br />
<strong>Un</strong>o di questi problemi riguarda gli stimoli a cambiare i sistemi di pagamento<br />
<strong>dell</strong>’acqua fornita dai Consorzi alle aziende agricole. Il cambiamento è sollecitato in primo<br />
luogo dalla necessità di accrescere la partecipazione <strong>dell</strong>e aziende agricole al finanziamento<br />
<strong>dell</strong>e spese consortili <strong>per</strong> la distribuzione idrica collettiva. A questa si affianca la necessità<br />
di equilibrare questa partecipazione tra le zone e le aziende fornite da ogni Consorzio,<br />
contem<strong>per</strong>ando a un’esigenza di equità che non sempre è pienamente soddisfatta dai sistemi<br />
di calcolo dei pagamenti irrigui in vigore. Altri stimoli a cambiare questi sistemi sono dati<br />
infine dall’esigenza di adottare sistemi di pagamento <strong>dell</strong>’acqua che ne stimolino un uso più<br />
efficiente.<br />
Altri problemi comuni alle quattro zone riguardano le diverse sfaccettature <strong>dell</strong>a<br />
scarsità idrica. Questa richiede, ad esempio, di scegliere con quali criteri allocare gli esigui<br />
volumi d’acqua che sono disponibili tra le diverse aziende agricole o zone servite da un<br />
Consorzio. Per altri versi nelle condizioni di scarsità idrica è spesso richiesto di valutare gli<br />
eventuali trasferimenti di una parte <strong>dell</strong>’acqua usata dall’agricoltura di una zona, ad altri<br />
utilizzi nello stesso territorio o a impieghi in altre aree.<br />
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