Un modello territoriale per l'analisi economica sull'uso dell ... - Inea
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Tabella 4.1 - Variazione <strong>per</strong>centuale degli usi irrigui <strong>dell</strong>’acqua al variare dei<br />
contributi irrigui<br />
+ 10% + 30% + 50%<br />
CO 0,0 -0,1 -0,2<br />
VAB -0,4 -0,4 -0,6<br />
BM -0,7 -0,7 -0,8<br />
DS -0,0 -0,0 -0,0<br />
DS -0,9 -0,9 -1,0<br />
Tutto ciò significa che <strong>per</strong> indurre un apprezzabile risparmio d’acqua i contributi<br />
irrigui applicati in quelle aree devono crescere ancora più di quanto è mostrato nella tabella.<br />
In particolare, solo raddoppiando o, secondo i casi, triplicando i contributi attuali si<br />
generano riduzioni di una certa entità nell’uso irriguo <strong>dell</strong>’acqua e, quindi, si determina<br />
un’apprezzabile disponibilità idrica <strong>per</strong> altri utilizzatori o <strong>per</strong> altre zone. 19<br />
La possibilità di aumentare i ruoli irrigui in questa misura potrebbe <strong>per</strong>ò essere<br />
ostacolata dalle reazioni sicuramente ostili suscitate dalle notevoli riduzioni dei redditi<br />
agricoli. Ad esempio, nel Campidano la triplicazione dei contributi ha un certo effetto<br />
<strong>per</strong>ché riduce l’uso <strong>dell</strong>’acqua <strong>dell</strong>’1,2%, con punte del 4% in Agosto. Purtroppo questa<br />
manovra ha anche l’effetto di ridurre in maniera drammatica i redditi agricoli <strong>dell</strong>’area, che<br />
in media scendono <strong>dell</strong>’8% e presentano anche picchi di riduzione del 10% in alcuni<br />
distretti e livelli ancora su<strong>per</strong>iori <strong>per</strong> alcune tipologie aziendali che o<strong>per</strong>ano in quei distretti.<br />
In ogni modo, proprio a Oristano, già con le variazioni previste nella tabella, si hanno<br />
cospicue riduzioni del reddito: l’aumento del 50% nei contributi irrigui riduce, infatti, del<br />
2% i redditi lordi aziendali medi, con punte del 4% in alcuni distretti. Quest’impatto così<br />
pesante sui redditi agricoli si avrebbe a fronte di un calo del solo 0,14% dei consumi idrici<br />
da parte <strong>dell</strong>e aziende agricole di quell’area.<br />
La scarsa reattività <strong>dell</strong>a domanda <strong>dell</strong>’acqua alla variazione nel livello dei contributi<br />
irrigui si deve a vari motivi. In talune zone, in particolare nel Bradano e nel Destra Sele, si<br />
deve alla diffusa presenza d’impianti arborei che vanno adacquati in ogni caso e, quindi,<br />
fanno ridurre poco l’uso <strong>dell</strong>’acqua quando aumentano i suoi prezzi. In alcuni casi vi è poi il<br />
peso ridotto dei contributi consortili, che nel Destra Sele e nel Bradano rappresentano<br />
19 Ciò non significa che la domanda <strong>dell</strong>’acqua di quelle zone sia insensibile alla variazione dei<br />
contributi irrigui. Le simulazioni mostrano che in alcuni mesi <strong>dell</strong>’anno vi sono consistenti modifiche<br />
negli impieghi. A volte emergono riduzioni in alcuni mesi cruciali <strong>dell</strong>a stagione irrigua, come quelli<br />
primaverili ed estivi. In questi <strong>per</strong>iodi il consumo irriguo assume dimensioni di una certa entità e la<br />
sua riduzione può rendere disponibili cospicui volumi d’acqua. Purtroppo la disponibilità di alcuni<br />
mesi non risolverebbe i problemi d’approvvigionamento idrico degli altri possibili utilizzatori che<br />
riguardano archi temporali più ampi.<br />
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