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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>relativo di andare incontro alla tubercolosiche è 10-15 volte superiore rispetto alla popolazioneitaliana e contraggono la malattianei primi 3-5 anni di soggiorno in Italia. Iltasso grezzo di mortalità nel 2006 era di 0,7decessi per 100.000 residenti e circa il 55%dei decessi totali si è verificato in soggetti disesso maschile.Negli ultimi anni si è registrato, inoltre, unlento ma progressivo aumento <strong>del</strong>le resistenzeai farmaci antitubercolari. La percentualedi TBC multiresistente (MDR) inItalia nel 2008 è lievemente aumentata rispettoal 2007, attestandosi al 3,7% <strong>del</strong> totaledei ceppi analizzati.Il più noto tra i virus emergenti è sicuramentequello <strong>del</strong>l’immunodeficienza umana(HIV), che è stato riscontrato, in unaforma simile, in alcune scimmie, di cui si ègià trattato nel paragrafo HIV/AIDS e malattiea trasmissione sessuale.Da alcuni decenni i cambiamenti climaticie i fenomeni legati alla globalizzazionehanno portato anche in Italia all’aumento<strong>del</strong> rischio di introduzione e di trasmissioneautoctona di alcune malattie trasmesseda vettori come la malattia da West Nile, laDengue e la Chikungunya e si è osservatoun incremento <strong>del</strong> numero di casi importatidi Dengue, che da 10 casi nel 2009 sonopassati a 45 nel 2010. Lo strumento validoper monitorare l’introduzione <strong>del</strong>le malattieemergenti e ri-emergenti è rappresentatodalla sorveglianza epidemiologica che consente,grazie alla sua flessibilità, di individuaree fronteggiare le emergenze sanitarie.2.15. Malattie <strong><strong>del</strong>la</strong> bocca e dei dentiÈ pressoché rimasto invariato, rispetto albiennio 2007-2008, il quadro epidemiologico<strong>del</strong>le principali patologie <strong>del</strong> cavo orale(carie, malattia parodontale, edentulia,cancro <strong><strong>del</strong>la</strong> bocca). Diversa è, invece, la situazionerelativa ai disturbi temporo-mandibolari(DTM), che rappresentano la condizioneclinica di dolore muscoloscheletricopiù frequente dopo il mal di schiena esono la principale causa <strong>del</strong> dolore di originenon dentaria nella regione oro-facciale,per la quale si è registrato un incremento didiagnosi.2.16. Il paziente complessoIl miglioramento <strong>del</strong>le condizioni sociosanitarie,l’aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> sopravvivenza acondizioni cliniche un tempo fatali e l’invecchiamento<strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione hannoportato progressivamente a una profondamodificazione <strong>del</strong>lo scenario di cura, conun progressivo incremento <strong>del</strong>le malattiead andamento cronico, spesso presenti contemporaneamentenello stesso individuo.Oggi l’obiettivo principale è rappresentatodalla gestione <strong>del</strong> malato cronico e dalladefinizione di nuovi percorsi assistenziali,o in grado di prendere in carico l’individuonel lungo termine e prevenire la disabilità,garantendo, quindi, sia la continuità assistenzialeospedale-territorio, sia l’integrazionedegli interventi sociosanitari.La presenza di più patologie croniche induceil malato a richiedere l’intervento di più figureprofessionali specialistiche, con il rischiodi interventi frammentati, focalizzatipiù sul trattamento <strong><strong>del</strong>la</strong> singola malattiache sulla gestione <strong>del</strong> malato nella sua interezza,o di istruzioni diagnostico-terapeutichecontrastanti, che rendono difficoltosa lapartecipazione <strong>del</strong> paziente stesso al processodi cura, di primaria importanza nelle patologiecroniche, e contribuiscono all’aumento<strong><strong>del</strong>la</strong> spesa sanitaria. I pazienti affettida più patologie croniche hanno un maggiorerischio di andare incontro ad outcome negativi,quali aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> morbidità, sia fisicasia psicologica, aumentata frequenza edurata di ospedalizzazione, aumentato rischiodi disabilità e non autosufficienza,peggiore qualità di vita e aumento <strong>del</strong> rischiodi mortalità. Per il processo di cura edi assistenza di questi pazienti occorre fornirele conoscenze e gli strumenti per saperidentificare nell’ambito di una visione globale<strong>del</strong>l’individuo malato fra tutti i determinantie le loro connessioni quelle che hannoun ruolo chiave nell’influenzare lo statodi salute <strong>del</strong>l’individuo, in modo da identificarele priorità e pianificare una strategia terapeuticae assistenziale multiprofessionale epersonalizzata. In tal modo e attraverso ilripensamento <strong>del</strong>le modalità assistenziali sipotrebbero fornire ai malati cronici e complessinuovi percorsi di cura, sempre più in-XLVII

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