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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>le malattie più diffuse negli ultrasessantacinquennisono l’artrosi e l’artrite, seguitedall’ipertensione arteriosa e, per il solo generefemminile, dall’osteoporosi. Il pesopercentuale cresce al crescere <strong>del</strong>l’età ed èsensibilmente superiore ai corrispondentivalori per la popolazione generale. La medesimaindagine fornisce informazioni sullapercezione che l’anziano ha <strong>del</strong> proprio statodi salute: mediamente circa il 70% degli ultrasessantacinquennidichiara di essere inbuona salute, dati che mostrano un trendpositivo rispetto ai dati <strong>del</strong> 2005, quandosolo poco più <strong>del</strong> 50% faceva affermazionianaloghe. Queste positive evoluzioni nellapercezione <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong><strong>del</strong>la</strong> salute si possonoin parte ascrivere a un generale diversoapproccio all’invecchiamento, che è andatosempre più affermandosi negli ultimi anni.Per i fattori di rischio comportamentali fumoe alcool, si rileva una generale diminuzionecon l’avanzare <strong>del</strong>l’età, con differenzefra uomini e donne che rimangono importantiper il fumo (in media 7 punti percentualidi differenza) o molto importanti per ilconsumo di alcool a rischio (25-30 puntipercentuali di differenza). Per il basso consumodi frutta e verdura o per l’attività fisicalimitata, pur non evidenziandosi significativedifferenze di genere, si nota un complessivopeggioramento con l’avanzare <strong>del</strong>l’età.Relativamente ai fattori fisici e sensorialistudiati (masticazione, udito e vista), non sisono rilevate differenze importanti di genere,piuttosto un peggioramento con l’età, dovenel gruppo degli ultrasettantacinquenniin media 1 persona su 4 mostra una o più limitazioni.Con l’avanzare <strong>del</strong>l’età cresconoanche altri 2 importanti problemi per la salutee la qualità di vita: la depressione e lafrequenza <strong>del</strong>le cadute, entrambe considerate,insieme all’incontinenza e ai disturbi cognitivi,come condizioni “disastrose”; talicondizioni sono più frequenti nelle donne.In tal senso trova conferma la validità <strong><strong>del</strong>la</strong>raccomandazione <strong>del</strong>l’OMS per una particolareattenzione alle donne di questa fasciadi età, spesso oggetto di diseguaglianze.Dal punto di vista <strong>del</strong>le ADL e IADL si rileva,come prevedibile, un aumento <strong>del</strong>le limitazionicon l’avanzare <strong>del</strong>l’età, lievementemaggiore per il genere femminile, nelquale la disabilità (misurata con l’indice diKatz) si avvicina al 25%.Riguardo all’indicazione <strong>del</strong>l’OMS di promuoverela partecipazione <strong>del</strong>l’ultrasessantaquattrennea tutte le forme di espressionesociale, in famiglia, come in comunità, l’indaginedimostra che, senza differenze di genereapprezzabili, 1 ultrassessantaquatrennesu 2 è una “risorsa”. Tale percentuale si dimezza(1 su 4) per gli ultrasettantacinquenni,ma costituisce in ogni caso un fattore caratterizzantela nostra cultura e il nostro sistemasociale, essenziale per supportare attivitàimportanti all’interno <strong><strong>del</strong>la</strong> famiglia,come per esempio la cura dei nipoti.Fondamentale per l’invecchiamento attivo èla sicurezza. La sicurezza è spiegata da variabilimolto diverse fra loro, per esempio laconoscenza <strong>del</strong>le misure necessarie a proteggersidalle ondate di calore e la consapevolezza<strong>del</strong>le necessità <strong><strong>del</strong>la</strong> vaccinazioneantinfluenzale annuale esprimono una formadi empowerment: senza importanti differenzedi genere e con lievi differenze nelledue fasce d’età, poco più di 1 persona su 3ha le competenze per difendersi dal calore,mentre 8-9 su 10 sono consapevoli <strong>del</strong>l’importanza<strong><strong>del</strong>la</strong> vaccinazione.La sicurezza può declinarsi anche in terminidi assunzione di farmaci corretta, maper questo aspetto, senza differenze di etào genere, 1 persona su 2 probabilmente nonè sufficientemente accompagnata o supervisionatada parte degli operatori sanitari.Infine, la sicurezza passa anche per il possesso<strong>del</strong>l’abitazione e certamente è espressadalla percezione che le persone hanno<strong><strong>del</strong>la</strong> facilità di arrivare con le proprie risorseeconomiche alla fine <strong>del</strong> mese.Condividendo pienamente l’approccio <strong>del</strong>l’OMS,che considera l’invecchiamento <strong><strong>del</strong>la</strong>popolazione un importante successo cheapre una grande sfida, si individuano alcunepriorità:■■la promozione di interventi sugli stili divita e sui fattori di rischio modificabiliche concorrono allo sviluppo di patologiee alla perdita di autonomia, mirandoliper le diverse fasce d’età;■■l’implementazione di politiche volte a so-LIV

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