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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>rezza nelle aziende avicole e suinicole, al finedi limitare al minimo il rischio di trasmissione<strong>del</strong> virus pandemico A/H1N1dall’uomo alle specie animali sensibili.È inoltre importante sottolineare che l’influenzaaviaria non è una zoonosi a trasmissionealimentare, così come il viruspandemico non può essere trasmesso all’uomocon l’assunzione di carne o prodotti abase di carne.La scrapie è una malattia neurodegenerativacausata da agenti definiti “prioni” checolpisce la specie ovicaprina.La presenza di questa malattia sul territorioeuropeo è nota da tempo, ma solonell’ultimo decennio ha assunto maggioreimportanza perché appartenente al gruppo<strong>del</strong>le encefalopatie spongiformi trasmissibili,di cui fa parte anche la BSE.Attualmente l’incidenza <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia nel<strong>Paese</strong> è <strong>del</strong>lo 0,4%.Per quanto riguarda le misure di prevenzione,l’Italia sta attuando dall’anno 2004piani di selezione genetica che vedono impegnatemolte Regioni nella costituzione dipopolazioni di animali genotipicamente resistentinei confronti di tale malattia.L’anemia infettiva degli equidi (AIE) è unamalattia contagiosa a eziologia virale, propriadegli equidi, a decorso acuto o cronicoe inapparente, caratterizzata da viremiapersistente, febbre ricorrente, debilitazioneprogressiva e, nei casi più gravi e terminali,da intenso stato oligocitemico.È una malattia soggetta a denuncia sia sulterritorio nazionale sia su quello comunitario.Nel 2009 il numero di nuovi focolai si è sensibilmenteridotto; il centro Italia si è riconfermatola zona a maggiore diffusione <strong><strong>del</strong>la</strong>malattia. Nel 2010 è stata emanata l’Ordinanza8 agosto 2010 “Piano di sorveglianzanazionale per l’Anemia infettiva degli equidi”che scadrà nel settembre 2012. Nell’arco<strong>del</strong>l’anno il numero di focolai è rimasto costanterispetto al precedente.Il nostro <strong>Paese</strong> ha investito molto nella salvaguardia<strong>del</strong> patrimonio equino e ciò hareso possibile coniugare gli interessi sanitaricon quelli commerciali, evitando possibilirestrizioni alle movimentazioni che sonostate attuate per altri Stati membri. La notevoleesperienza acquisita e gli sforzi prodottiin questo campo dall’Italia consentirannoalla scadenza di quest’ultima Ordinanza(2012) di indirizzare l’attività <strong>del</strong>settore nel miglior modo possibile, auspicandoun’uniformità di comportamento ditutti gli Stati membri alle Direttive che l’UnioneEuropea potrà fornire in futuro.5.2. ZoonosiCon il termine zoonosi s’intende un importantegruppo di malattie infettive che hannola caratteristica di essere trasmissibili daglianimali all’uomo e viceversa. Dal punto divista eziologico le zoonosi possono esserecausate da virus, batteri, miceti, organismimonocellulari e pluricellulari o parassiti,nonché forme subvirali come per esempio leproteine prioniche nel caso <strong>del</strong>le encefalopatiespongiformi trasmissibili (TSE). Si trattadi malattie che possono essere trasmesse attraversotutte le più comuni vie di contagio(orale e quindi alimentare, aerogena, percontatto diretto o mediato, mediate da insettivettori ecc.).La brucellosi è una grave zoonosi con unnotevole impatto sociale ed economico.In Italia, come negli altri paesi <strong>del</strong>l’UnioneEuropea, è obbligatorio controllare periodicamentetutti gli allevamenti bovini, bufalinie ovicaprini. Nel caso di riscontro dipositività in un allevamento (focolaio) labrucellosi va eliminata al più presto, tramitel’abbattimento obbligatorio degli animalipositivi e <strong><strong>del</strong>la</strong> relativa progenie, consideratal’alta infettività per l’uomo e gli animali.I dati più aggiornati mostrano nel 2009, alivello nazionale, il controllo <strong>del</strong> 99,3%<strong>del</strong>le aziende bovine e <strong>del</strong> 96,9% <strong>del</strong>leaziende ovicaprine. Sono risultate positivealla brucellosi l’1,07% <strong>del</strong>le aziende bovinee l’1,55% <strong>del</strong>le aziende ovicaprine. La Regionecon più alta prevalenza nel corso <strong>del</strong>2009 è la Sicilia, con 6,72% di aziende positivealla brucellosi bovina e 13,19% diaziende positive alla brucellosi ovicaprina.I dati relativi al 2009 continuano a dimostrare,rispetto agli anni precedenti, unaconduzione <strong>del</strong> programma di eradicazioneLVII

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