<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>10 elisuperfici, per un totale di 30, a frontedi un fabbisogno nazionale pari ad almenoil doppio (circa 60-70). Il numero degli elicotteriin generale è sufficiente, ma la distribuzionenon è omogenea: in alcune Regionicome la Sardegna il servizio non è presente,mentre altre, come la Sicilia, dispongono diun numero elevato di elicotteri.La rete <strong>del</strong>l’emergenza riveste un ruolo fondamentaleper garantire la sicurezza <strong>del</strong>l’interapopolazione, ma incide anche sull’efficienza<strong>del</strong>l’intero sistema di offerta sanitaria.È necessario promuoverne una maggioreappropriatezza introducendo elementicorrettivi di razionalizzazione, quali peresempio:■■individuare mo<strong>del</strong>li organizzativi che privileginol’integrazione tra i servizi ospedalierie territoriali in una logica a rete;■■promuovere la collaborazione con il Distrettoper la gestione integrata dei codicia bassa gravità;■■regolamentare l’apporto <strong>del</strong> volontariato;■■favorire i rapporti con le istituzioni coinvoltenella gestione <strong>del</strong>l’emergenza anchealla luce <strong>del</strong>l’imminente attivazione <strong>del</strong>numero unico europeo 112;■■garantire interventi equi e omogenei anchenelle zone più svantaggiate;■■realizzare o implementare progetti regionalio locali di defibrillazione precoce sulterritorio;■■promuovere la formazione <strong>del</strong> personaleper la gestione <strong>del</strong>l’arresto cardiaco intraospedalieroe l’istituzione di registriospedalieri e regionali;■■promuovere la diffusione <strong><strong>del</strong>la</strong> metodologia<strong>del</strong> triage ospedaliero, tenendo conto<strong>del</strong>le peculiarità <strong>del</strong>l’ambito pediatrico;■■allestire percorsi alternativi al pronto soccorsocon l’eventuale istituzione di ambulatorigestiti da MMG per una rispostasanitaria a problematiche non di emergenza-urgenzapossibilmente 24ore/24;■■attivare l’Osservazione Breve Intensiva(OBI).Infine, elemento fondamentale per garantirela continuità <strong>del</strong>l’assistenza in emergenzaè la realizzazione o il completamento<strong><strong>del</strong>la</strong> rete <strong>del</strong>le patologie acute ad alta complessitàassistenziale, quali la sindrome coronaricaacuta, l’ictus, il trauma, le urgenzepediatriche e ostetrico-ginecologiche.2.3. Assistenza ospedalieraCon l’Intesa <strong>Stato</strong>-Regioni 3 dicembre 2009le Regioni si sono impegnate ad adottareprovvedimenti volti a ridurre la dotazione diposti letto nel rispetto <strong>del</strong> nuovo standard di4 posti letto ogni 1.000 abitanti comprensivodi 0,7 posti letto per la riabilitazione elungodegenza post-acuzie, incrementabile<strong>del</strong> 5% in base al peso <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione ultrasettantacinquenne,e al contempo a ridurrele prestazioni ospedaliere ad alto rischiodi non appropriatezza clinico-organizzativain regime di ricovero ordinario odiurno. Per la definizione di un’ulteriorequota regionale di posti letto da dedicare inmodo esclusivo o prevalente ai pazienti provenientida altre Regioni l’Intesa rimanda aun ulteriore accordo non ancora siglato.La riorganizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> rete ospedalieraporterà a compimento per quelle prestazionierogabili in più appropriati setting assistenzialii processi di deospedalizzazione inatto, promuovendo un mo<strong>del</strong>lo di ospedaleradicato nel territorio, funzionalmente collegatocon le reti assistenziali presenti, anchemediante l’adozione di procedure e protocollicertificati e condivisi con le struttureterritoriali, dotato di moderne tecnologie,collegato in rete con le altre struttureospedaliere di diversa complessità individuatedalla programmazione regionale inbase alla specifica vocazione, alla tipologia<strong><strong>del</strong>la</strong> casistica trattata, alla presenza crescentedi alte tecnologie, fino ai Centri dieccellenza e ai Poli tecnologici. L’assistenza,erogata nel rispetto degli standard diqualità e sicurezza <strong>del</strong>le cure, per processicaratterizzati da un elevato grado di interdisciplinarietà,polispecialità e integrazione,è modulata secondo l’intensità di curarichiesta per il singolo paziente, facilitataanche da scelte strutturali, di flussi e dipercorsi di tipo flessibile, priorizzando, oveappropriato, modalità alternative al ricoveroordinario, anche al fine di un maggioregradimento dei pazienti.Un importante strumento conoscitivo<strong>del</strong>l’attività ospedaliera è quello rappresen-XCVIII
<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>tato dal flusso informativo relativo allaScheda di Dimissione Ospedaliera (SDO), ingrado di acquisire informazioni cliniche suipazienti ricoverati, oltre che elementi conoscitividi valutazione e programmazione<strong>del</strong>l’attività condotta presso i presidi ospedalieri.Le Linee guida per la codifica <strong>del</strong>leSDO sono state recentemente aggiornate tenendoconto <strong>del</strong>le esperienze regionali, in alcunicasi dei suggerimenti espressi dalle Societàmedico-scientifiche e dalle fonti bibliografichenazionali e internazionali.Il DM 135 <strong>del</strong>l’8 luglio 2010 individua informazioniaggiuntive rispetto a quelle giàpreviste dal DM 380/2000 di regolamentazione<strong>del</strong> flusso informativo sulle dimissioniospedaliere, da integrare nel tracciatonazionale <strong><strong>del</strong>la</strong> SDO, e riduce progressivamentela tempistica di trasmissione dei datidalla Regione di competenza al Ministeroportandola, con riferimento all’attivitàospedaliera 2011, a cadenza mensile, perrispondere con maggiore tempestività allaconoscenza dei fenomeni di ospedalizzazionesul territorio. Le nuove informazionirichieste consentono, tra l’altro, di agevolarele analisi sui fenomeni sanitari correlatiallo stato socioeconomico e gli studi epidemiologicisugli incidenti e sugli infortuni.Nel 2009 il tasso di ospedalizzazione neireparti per acuti in regime ordinario è di120 dimissioni ogni 1.000 residenti, conampie variazioni regionali; la dotazione diposti letto per acuti in regime di ricoveroordinario nelle strutture pubbliche ed equiparate,nonché presso le strutture privateTabella 2.13. Distribuzione regionale degli Istituti di ricovero pubblici ed equiparati per classi diposti letto e dimensione media <strong>del</strong>le strutture (Anno 2009: dati provvisori)Numero istituti pubblici per classi di posti letto Totale istituti Dimensione mediaRegionepubblici(Posti letto)≤ 120 121-400 > 400Piemonte 6 17 15 38 390Valle d’Aosta 1 1 455Lombardia 6 22 33 61 561PA di Bolzano 3 3 1 7 269PA di Trento 4 3 2 9 224Veneto 7 12 19 38 484Friuli Venezia Giulia 4 9 3 16 290Liguria 3 9 12 564Emilia Romagna 3 9 15 27 598Toscana 16 12 14 42 301Umbria 2 7 2 11 267Marche 20 12 1 33 166Lazio 31 31 13 75 256Abruzzo 7 10 4 21 213Molise 1 6 7 225Campania 18 27 10 55 261Puglia 4 26 8 38 353Basilicata 4 4 1 9 225Calabria 25 9 3 37 145Sicilia 32 29 8 69 216Sardegna 16 12 4 32 172Italia 212 260 166 638 315Nota: Sono state considerate tutte le tipologie di posti letto (day-hospital, day-surgery, degenza ordinaria e degenzaordinaria a pagamento) rilevate attraverso il mo<strong>del</strong>lo HSP.12 dei reparti ospedalieri attivi a inizio anno. Per due stutture<strong><strong>del</strong>la</strong> Regione Friuli Venezia Giulia non sono stati inviati i dati per l’anno 2009: per tali strutture sono stati consideratigli ultimi dati disponibili.Fonte: Ministero <strong><strong>del</strong>la</strong> Salute – Direzione Generale <strong>del</strong> Sistema Informativo – Ufficio di Direzione Statistica.XCIX