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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>Il 67,0% dei parti si svolge in strutture doveavvengono almeno 1.000 parti annui. Talistrutture, in numero di 210, rappresentanoil 37,3% dei punti nascita totali. Il 9,1% deiparti ha luogo, invece, in strutture che accolgonomeno di 500 parti annui e che costituisconoancora il 30,2% <strong>del</strong>le strutture.Dai dati CeDAP si rileva che il 37,8% deiparti avviene con taglio cesareo (38,4% è ildato <strong>del</strong>le SDO), con notevoli differenze regionali,a evidenza che in Italia vi è un ricorsoeccessivo a questa metodica, più elevatonelle case di cura accreditate (60,5%dei parti contro il 34,8% negli ospedalipubblici). Il parto cesareo è più frequentenelle donne con cittadinanza italiana rispettoalle donne straniere; la percentuale è<strong>del</strong> 39,8% nelle madri italiane e <strong>del</strong> 28,4%nelle madri straniere. Questo tema è statotrattato all’interno <strong>del</strong>l’Accordo <strong>Stato</strong>-Regioni<strong>del</strong> dicembre 2010 “Linee di indirizzoper la promozione e il miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong>qualità, <strong><strong>del</strong>la</strong> sicurezza e <strong>del</strong>l’appropriatezzadegli interventi assistenziali nel percorsonascita e per la riduzione <strong>del</strong> taglio cesareo”,in cui si propone un Programma nazionale,articolato in 10 linee di azione, perla promozione e il miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong>qualità, <strong><strong>del</strong>la</strong> sicurezza e <strong>del</strong>l’appropriatezzadegli interventi assistenziali nel percorsonascita e per la riduzione <strong>del</strong> taglio cesareo.In Italia, per il periodo 1998-2002, il rapportodi mortalità materna (MMR) risultapari a 3 per 100.000, contro un MMR medionella Regione Europea pari a 21 per100.000 secondo i dati OMS <strong>del</strong> 2008.Nel 2007 il numero di aborti spontaneipresenta un incremento importante rispettoal 2006: il numero di casi passa da74.117 <strong>del</strong> 2006 a 77.129 <strong>del</strong> 2007 (+4,1%);di conseguenza, il rapporto di abortivitàcresce da 131,4 aborti spontanei per 1.000nati vivi a 135,7 per 1.000 nati vivi.Nel 2009, le interruzioni volontarie di gravidanzasono state 116.933, con un decremento<strong>del</strong> 3,6% rispetto al dato <strong>del</strong> 2008 (121.301casi). Il tasso di abortività (numero di IVGper 1.000 donne in età feconda tra 15 e 49anni) nel 2009 è risultato pari a 8,3 per1.000, con un decremento <strong>del</strong> 3,9% rispettoal 2008 (8,7 per 1.000) e un decremento <strong>del</strong>51,7% rispetto al 1982 (17,2 per 1.000). Il 24giugno 2010 sono state approvate le linee diindirizzo per l’interruzione volontaria di gravidanzacon mifepristone e prostaglandine(RU486), basate su tre pareri <strong>del</strong> CSS.Nel 2008 sono stati registrati nelle anagraficomunali 576.659 nati, circa 13.000 inpiù rispetto all’anno precedente (563.933),pari a un numero medio di figli per donnadi 1,42. Questi dati sono in linea con la ripresaavviatasi a partire dalla seconda metàdegli anni Novanta, dopo 30 anni di caloe il minimo storico <strong>del</strong>le nascite (526.064nati) e <strong><strong>del</strong>la</strong> fecondità (1,19 figli per donna)registrato nel 1995.Continua l’invecchiamento <strong>del</strong>le madri: il5,7% dei nati ha una madre con almeno 40anni, mentre prosegue la diminuzione deinati da madri di età inferiore a 25 anni. Sisegnala la continua diminuzione <strong>del</strong>le nasciteda madri minorenni, pari a 2.514 nel2008, un valore inferiore di circa un quartorispetto a quello registrato nel 1995(3.142 unità). Il tasso di natalità varia da7,7 nati per 1.000 in Liguria a 11,0 nellaProvincia Autonoma di Bolzano rispetto auna media nazionale di 9,6 per 1.000.Dall’ultimo rapporto CeDAP 2008 si desumeche l’1% dei nati ha un peso inferiore a1.500 grammi e il 6% tra 1.500 e 2.500grammi. Nei test di valutazione <strong><strong>del</strong>la</strong> vitalità<strong>del</strong> neonato tramite indice di Apgar, il99,3% dei nati ha riportato un punteggio a5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10.Il tasso di mortalità infantile, che misura lamortalità nel primo anno di vita, ammontanel 2008 a 3,34 bambini ogni 1.000 nativivi. Tale dato conferma la tendenza alladiminuzione registrata in Italia negli ultimi15 anni, anche se persistono notevoli differenzeterritoriali.La diminuzione <strong><strong>del</strong>la</strong> mortalità infantile èimputabile soprattutto alla diminuzione<strong><strong>del</strong>la</strong> mortalità post-neonatale dovuta afattori di tipo esogeno legati all’ambienteigienico, sociale ed economico in cui vivonola madre e il bambino. Sono stati rilevati1.543 nati morti, corrispondenti a un tassodi natimortalità pari a 2,79 nati mortiogni 1.000 nati, e 4.517 nati con malformazioni.LII

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