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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>asmatica e alcuni inquinanti indoor più comuni.La riduzione <strong>del</strong>le esposizioni indoornegli ambienti frequentati dai bambini,quindi, può contribuire a ridurre la frequenzadi questa malattia e la sua evoluzioneverso forme gravi.Per quanto attiene all’inquinamento indoorda radon si rinvia al paragrafo Radiazioni.1.3. AcquaIl biennio 2009-2010 ha determinato un ulterioreprogresso nell’attuazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Legge36/1994, cosiddetta Legge Galli, con la conclusione<strong>del</strong>l’insediamento degli Ambiti TerritorialiOttimali (ATO) e lo sviluppo nellaloro funzionalità. Questo ha contribuito, intermini di efficienza, efficacia ed economicità,all’evoluzione nell’assetto dei Servizi IdriciIntegrati (SII), costituiti dall’insieme deiservizi pubblici di captazione, adduzione edistribuzione di acqua a usi civili, smaltimentie depurazione <strong>del</strong>le acque reflue.Attualmente in Italia la gestione dei serviziidrici è garantita da prassi rigorose e consolidate,tali da rendere possibile la fornituradi acqua qualitativamente idonea. Inoltre,il sistema di vigilanza pubblica, gestito daiServizi di Prevenzione <strong>del</strong>le ASL, è ormaipiù che collaudato e opera con sistematicaefficienza, notevole estensione e capillarità.I risultati dei monitoraggi sul piano nazionalemostrano una sostanziale conformitàai requisiti di cui al D.Lgs. 31/2001 <strong>del</strong>le acquedistribuite, e questo per effetto sia <strong><strong>del</strong>la</strong>buona qualità <strong><strong>del</strong>la</strong> risorsa di origine sia, ingenerale, <strong><strong>del</strong>la</strong> corretta gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> filieradi potabilizzazione e distribuzione.Superamenti limitati e circostanziati si sonoritrovati per lo più per sottoprodotti di disinfezione(tra cui i trialometani, per i qualituttavia l’Italia assume un valore parametriconotevolmente più restrittivo di quanto indicatonella Direttiva), o inquinanti di origineantropica, tra cui nitrati e pesticidi, presentinel corpo idrico di origine.Superamenti sistematici dei valori di parametro,anche per l’effetto <strong>del</strong>l’introduzionedi valori sensibilmente più restrittivi a seguito<strong>del</strong> D.Lgs. 31/2001 di recepimento<strong><strong>del</strong>la</strong> Direttiva 98/83/CE, si registrano inalcune aree geografiche per parametri diorigine geologica, tra cui arsenico e fluoro.La presenza di questi elementi nell’acqua èdeterminata dal dilavamento <strong>del</strong>le rocceadiacenti gli acquiferi e, spesso, ne sono piùricche naturalmente le captazioni più profonde.Attualmente le non conformità relativead acque naturalmente arricchite dielementi minerali sono gestite in regime dideroga, con Piani di Rientro in fase di attuazionee finalizzazione.Proprio al fine di gestire in sicurezza circostanzedi non conformità sistematiche perparametri chimici, la stessa Direttiva haprevisto, e rigorosamente normato, l’istituto<strong><strong>del</strong>la</strong> deroga.Il ricorso a questo istituto, in Italia, è statofondamentale per gestire situazioni di nonconformità ascrivibili a particolari condizionigeologiche sussistenti negli acquiferi.Il periodo 2003-2009 è stato caratterizzatoda investimenti massivi nel settore <strong>del</strong>le acquedestinate al consumo umano per l’adeguamentodi parti ingenti dei sistemi di distribuzione,ricerca, ridefinizione <strong>del</strong>le areedi captazione <strong>del</strong>le acque, rinnovamento<strong>del</strong>le opere di presa, adozione di sistemi ditrattamento generalizzati o locali. Le azioniintraprese hanno consentito una progressiva,sostanziale diminuzione dei provvedimentidi deroga, in termini di riduzionesia <strong>del</strong>le concentrazioni di parametro sia<strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione interessata, anche se noncompletamente.1.4. RadiazioniL’esposizione al radon e ai suoi prodotti didecadimento rappresenta un fattore di rischioaccertato per il tumore polmonare(gruppo 1 <strong><strong>del</strong>la</strong> IARC). In particolare, l’analisicombinata degli studi europei ha permessodi stimare che a ogni incremento di100 Bq/m 3 di concentrazione di radon (mediasu 30 anni) corrisponde un incrementodi rischio <strong>del</strong> 16% circa. Inoltre, è stata evidenziatauna forte sinergia tra radon e fumodi sigaretta, tale che il rischio dovutoall’esposizione al radon è molto più alto(circa 25 volte) per i fumatori che per i nonfumatori. Anche per i non fumatori, comunque,vi è un aumento di rischio significativo.Il rischio aumenta in modo statisti-LXXIII

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