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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>neoplastica primitiva o secondaria sonoclassificate con tale codice.Oltre alla misura <strong><strong>del</strong>la</strong> densità minerale ossea,su cui si basa la diagnosi di osteoporosi,esistono altri parametri che fornisconoinformazioni sul rischio di frattura: età, terapiacon glucocorticoidi, anamnesi personaledi fratture da fragilità, anamnesi familiaredi fratture da fragilità, fumo, bassopeso corporeo, eccessivo consumo di alcool.La valutazione <strong>del</strong> rischio di fratturadeve quindi essere distinta dalla diagnosi diosteoporosi.La necessità <strong>del</strong>l’approccio clinico <strong>del</strong> pazienteaffetto da o con sospetto clinico diosteoporosi viene sottolineata dai risultatidi diversi studi secondo i quali fino al 30%circa di donne con osteoporosi involutivasoffriva di un’altra condizione, non sospettata,responsabile <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia, dal momentoche numerosissime sono le condizioniin grado di provocare la comparsa diosteoporosi. L’individuazione di altre causeresponsabili <strong><strong>del</strong>la</strong> riduzione <strong><strong>del</strong>la</strong> massa osseaè ancora più necessaria nel sesso maschileove, a seconda <strong>del</strong>le casistiche esaminate,la prevalenza <strong>del</strong>l’osteoporosi secondariaarriva fino al 60% dei casi.L’approccio strumentale include la diagnosticabiochimica, la diagnostica strumentalee i metodi visivi semiquantitativi. Glistrumenti diagnostici proposti per il percorsodiagnostico includono le metodichedi misurazione <strong><strong>del</strong>la</strong> massa ossea, che costituisceun cardine fondamentale nella diagnosidi osteoporosi e nella stima <strong>del</strong> rischioindividuale di frattura, oltre che nelfollow-up dei pazienti in terapia farmacologica.L’attività di ricerca è indirizzata soprattuttoallo sviluppo di nuove applicazioni <strong><strong>del</strong>la</strong>diagnostica finalizzate allo studio di parametrigeometrici e microstrutturali <strong>del</strong> tessutoosseo in grado di cogliere alcune caratteristichedi rilievo <strong><strong>del</strong>la</strong> “qualità”<strong>del</strong>l’osso, che sfuggono alle attuali metodichepuramente quantitative.Per la prevenzione <strong><strong>del</strong>la</strong> patologia è indispensabilesviluppare programmi di prevenzioneprimaria che promuovano il radicarsifin dall’età evolutiva di stili di vita più corretticome l’alimentazione bilanciata, l’esecuzionedi una regolare attività fisica, l’astensionedagli alcolici e dal fumo. Si calcolache un incremento <strong>del</strong> picco di massa ossea<strong>del</strong> 5% al termine <strong>del</strong>lo sviluppo scheletrico –realizzabile ottimizzando gli stili alimentarie l’attività fisica degli adolescenti – si tradurrebbein una riduzione <strong>del</strong> 30% circa deglieventi fratturativi in età anziana.La prevenzione secondaria mira a una diagnosiprecoce <strong><strong>del</strong>la</strong> malattia e alla stima <strong>del</strong>rischio di andare incontro a frattura, mentrela prevenzione terziaria si rivolge ai pazientiche hanno già subito una frattura eprevede un programma completo per laprevenzione di ulteriori fratture, che tengaconto nel paziente anziano <strong><strong>del</strong>la</strong> tipicacomplessità associata alle comorbilità e allapolifarmacoterapia.Tra i farmaci inibitori <strong>del</strong> riassorbimentoscheletrico vi sono i bisfosfonati, consideratidi prima scelta, e raloxifene, appartenenteal gruppo di farmaci definiti SERM.Nei casi più gravi di osteoporosi è indicatol’utilizzo di farmaci puramente anabolici,quali il paratormone (PTH 1-84) e il teriparatide(PTH 1- 34). In Italia, la prescrizionedi questi farmaci a carico <strong>del</strong> SSN è regolatadalla Nota AIFA 79 e limitata a categoriedi pazienti con rischio di frattura particolarmenteelevato.Infine, non va sottovalutato che, con l’avanzare<strong>del</strong>l’età, alla fragilità intrinseca <strong>del</strong>tessuto osseo si associano altri fattori comele cadute, per la cui prevenzione andrebbeeffettuata una valutazione dei rischi legatiall’ambiente domestico. Occorre quindi unintervento coordinato di competenze professionalidiverse, specifiche per i variaspetti che devono essere affrontati, in unprogramma efficiente di gestione <strong>del</strong> pazientecon l’introduzione, in ambito organizzativo,di mo<strong>del</strong>li di gestione integratatra le varie specialità.Nella gestione dei pazienti a rischio di fratturada fragilità, la riabilitazione muscoloscheletricadovrebbe essere utilizzata comepreludio o anche in associazione alla terapiafarmacologica, per migliorare la salute<strong>del</strong>l’apparato muscoloscheletrico e la qualitàdi vita e per ridurre il rischio di fratturaXCIII

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