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Sintesi della Relazione - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese ...

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<strong>Sintesi</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Relazione</strong>5.4. Malattie trasmissibili dagli alimentiL’incidenza <strong>del</strong>le malattie trasmesse da alimentio tossinfezioni alimentari è in costanteascesa in tutti i Paesi industrializzati.Questa tendenza è ascrivibile in gran partealle modifiche <strong>del</strong>le scelte alimentari deiconsumatori. Lo scenario epidemiologico<strong>del</strong>le tossinfezioni alimentari ha inoltre subitoprofondi cambiamenti, dovuti all’emergenzadi nuovi agenti patogeni (quali Escherichiacoli e nuovi sierotipi di Salmonella).Gli sviluppi in materia di sicurezza alimentare,indirizzati da differenti provvedimentinormativi in ambito di Unione Europea ein ambito nazionale, prevedo no la realizzazionedi interventi di controllo in tutte lefasi <strong><strong>del</strong>la</strong> catena alimentare, dalla produzionedei mangimi alla distribuzione deiprodotti al consumatore.Il ruolo <strong>del</strong> Ministero <strong><strong>del</strong>la</strong> Salute è quello dicoordinare le attività svolte a livello territorialegarantendo l’uniforme applicazione<strong>del</strong>le norme citate a tutela dei consumatori.Le Regioni provvedono alla raccolta, all’analisie all’invio al Ministero <strong><strong>del</strong>la</strong> Salutedei dati relativi all’incidenza di zoonosi, diagenti zoonotici e di resistenza agli antimicrobicia essi correlata.La raccolta dei dati è finalizzata a individuaree descrivere i pericoli, valutare l’esposizionee caratterizzare i rischi connessialle zoonosi e agli agenti zoonotici. La sorveglianzaè effettuata dall’Azienda SanitariaLocale competente per territorio.Per quanto attiene la notifica dei casi umanidi malattie trasmesse dagli alimenti, lanormativa di riferimento è rappresentatadal DM <strong>del</strong> 15 dicembre 1990. A questanormativa si è affiancato il DM 21 dicembre2001 “Sorveglianza obbligatoria <strong><strong>del</strong>la</strong>Malattia di Creutzfeldt-Jakob”.In Italia, le fonti di sorveglianza sulle malattietrasmesse dagli alimenti sono rappresentate,oltre che dalla banca dati <strong>del</strong> SistemaNazionale di Sorveglianza <strong>del</strong>le MalattieInfettive, dal sistema di sorveglianza adhoc “ENTER-NET”, che fa capo alla reteeuropea di sorveglianza per gli enterobatteripatogeni. L’ISS, che coordina tale sorveglianza,raccoglie i dati dai laboratori <strong>del</strong>SSN, secondo quanto indicato nelle Circolari<strong>del</strong> Ministero <strong><strong>del</strong>la</strong> Sanità n. 163 <strong>del</strong>1967 e n. 16 <strong>del</strong> 1984.I dati di notifica <strong>del</strong>le malattie a trasmissionealimentare (MTA), esaminati per oltreun decennio, dall’anno 1998 e fino al 2009mettono in evidenza come l’incidenza <strong>del</strong>levarie malattie osservate abbia subito sostanzialimodifiche nel tempo.Le salmonellosi non tifoidee, che facevanosegnalare, nel 1998, un’incidenza pari a 25casi ogni 100.000 abitanti, si sono ridottelentamente, ma costantemente, ad appenala metà in questo ultimo triennio, attestandosia circa 12 casi ogni 100.000 abitanti.L’incidenza <strong>del</strong>le brucellosi è rimasta pressochécostante nel tempo, con valori compresitra i 2 casi ogni 100.000 abitanti<strong>del</strong>l’anno 1998, che si sono poi ridotti a pocomeno di 1 negli ultimi anni.La listeriosi è l’unica malattia che pare incontrotendenza, fa registrare cioè un lievissimoincremento <strong>del</strong>l’incidenza [0,1 casiogni 100.000 abitanti nell’anno 1998 e 0,2nell’ultimo triennio (2007-2009)].L’incidenza <strong><strong>del</strong>la</strong> febbre tifoide partiva davalori pari a 1,2 nel 1998 e dopo un decennioè stabile: 0,2 casi ogni 100.000 abitanti(anni 2008 e 2009).L’incidenza <strong>del</strong>l’epatite A registra, comeper le salmonellosi non tifoidee, una riduzionedi circa la metà dei casi: nel 1998 siregistravano oltre 5 casi ogni 100.000 abitanti,nell’ultimo triennio se ne contano lametà, vale a dire 2,3.Dall’analisi dei dati di sorveglianza sull’uomo,riguardanti la frequenza di tali malattie,si evidenzia che esse presentano ancoraun forte impatto sulla salute <strong><strong>del</strong>la</strong> collettività.Pertanto, appare evidente come debba essereincentivata una strategia mirata all’implementazione<strong>del</strong>le capacità diagnostichedei laboratori regionali di riferimento, alladisponibilità di protocolli operativi per leindagini di campo per episodi di focolai infettivicausati da agenti responsabili di malattiea trasmissione alimentare e a una miglioreintegrazione dei sistemi di sorveglianzaepidemiologica e di laboratorio, trai servizi di sanità pubblica umana e veterinaria.LX

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