la nuova leadership - Asam

Anche l’orario della High Tech è strutturato
diversamente rispetto a quello della scuola
secondaria tradizionale.
Gli studenti lavorano con alcuni consulenti per
stilare piani di apprendimento personalizzati.
Invece di partecipare a lezioni da 50 minuti, gli
allievi suddividono la propria giornata scolastica in
due soli blocchi – la mattina e il pomeriggio - che
consentono di approfondire corsi interdisciplinari.
Durante il terzo anno trascorreranno molto del loro
tempo fuori dall’edificio scolastico, in stage,
apprendendo, con buona probabilità, come si
lavora in un’impresa ad alta tecnologia.
“Il mio scopo è di rendere questa scuola
secondaria un luogo di lavoro altamente orientato
ai risultati” dice Larry Rosenstock che si definisce
CEO invece che preside.
La High Tech può apparire un allontanamento
radicale dalla tradizione ma,con la sua enfasi sulla
tecnologia,sul lavoro in corsi individualizzati e sulla
profondità piuttosto che sull’ampiezza,può rivelarsi
un valido progetto della scuola del ventunesimo
secolo.
La High Tech - una “charter school”, finanziata
pubblicamente ed aperta gratuitamente a
studenti dell’intera San Diego - è solamente uno
dei molteplici tentativi sperimentali in corso per
ristrutturare, dalle fondamenta, la scuola
secondaria.
Tali sforzi sono portati avanti da docenti e business
leader convinti che la scuola secondaria sia la
parte più disfunzionale del sistema educativo
americano: essi ritengono che debba essere
radicalmente riorganizzata per preparare gli
studenti alla New Economy,in cui,da un lato,le idee
saranno la valuta di scambio e, dall’altro, la
L’ECOSISTEMA AZIENDALE
tecnologia sarà fondamentale in quasi tutti i compiti
e le mansioni.
I riformatori stanno ripensando a tutto, dalla
dimensione degli edifici scolastici odierni al
curriculum di base: “c’è la necessità di un
paradigma interamente nuovo” dice Richard W.
Riley - Education Secretary.
La maggior parte degli studenti che entrerà nella
scuola secondaria nell’autunno del 2000 affronterà
corsi ampissimi ma superficiali,esattamente come
i loro genitori.Sebbene molte scuole,in particolare
nei quartieri residenziali, stiano facendo un buon
lavoro nel preparare i migliori e i più abili per il
college,in molti altri casi il sistema fallisce: “la scuola
secondaria che tutti conosciamo e abbiamo
amato negli anni Cinquanta semplicemente non
funziona per una gran quantità dei ragazzi di oggi”
sostiene Tony Wagner - condirettore del Change
Leaadership Group alla Graduate School of
Education di Harvard - aggiungendo che “ben la
metà dei diplomati lascia la secondaria
completamente impreparata per un ulteriore
apprendimento”.
Un sistema scolastico che “lascia indietro” metà
dei suoi studenti poteva essere accettabile nell’Età
Industriale ma non lo è per la nostra: “nel mercato
del lavoro di oggi necessitiamo di un risultato del
100% sugli iscritti” sostiene Robert T. Jones -
presidente e CEO della National Alliance of
Business.
Per preparare gli allievi alla New Economy, i
riformatori stanno chiedendo un percorso di studi,
che impieghi Internet e la tecnologia per abituare
i ragazzi a convivere in continuazione con le sfide
intellettuali che affronteranno dopo il diploma, e
in cui si dedichi molto più tempo a progetti di
approfondimento, consentendo agli studenti di
affrontare i problemi in team; c’è anche la
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